martedì 21 febbraio 2023

Venus (2022)

Questo mese è uscito anche Venus, l'ultimo film del regista Jaume Balagueró, diretto nel 2022.


Trama: dopo avere derubato i suoi datori di lavoro ed essere stata ferita gravemente a una gamba, la cubista Lucía cerca rifugio da sua sorella Rocio e dalla nipotina Alba. Quello che Lucía non sa è che il condominio dove vivono le due nasconde un terribile segreto...


Dopo il deludente VeneciafreníaÁlex de la Iglesia si riserva il ruolo di produttore e presenta Venus come seconda pellicola di The Fear Collection, un progetto horror internazionale che vede coinvolti la Sony Pictures International, Amazon Prime Video e la Pokeepsie Films, casa di produzione del regista. Venus segna il ritorno di Balagueró alle atmosfere di [Rec] e mostra, ancora una volta, quanto gli sia congeniale ambientare le sue terrificanti storie all'interno di ambienti grandi ma comunque chiusi, per esempio una nave o un condominio, che sia popolato oppure decadente e quasi disabitato, come in questo caso. A ritrovarsi suo malgrado all'interno del condominio che dà il titolo al film è Lucía, una cubista che ruba un'enorme partita di pasticche ai suoi datori di lavoro e, ferita, è costretta a cercare rifugio dalla sorella che non vede da anni e con la quale ha un rapporto a dir poco pessimo; Rocio, da parte sua, stava cercando proprio di scappare da Venus con la figlioletta, in quanto l'appartamento dove abitano le due è spesso teatro di episodi sovrannaturali poco rassicuranti e pericolosi, durante i quali la piccola Alba viene designata come destinataria di inquietanti "doni" elargiti da una misteriosa "servitrice". Quello che accadrà dopo questo incontro/scontro a voi non interessa conoscerlo, accontentatevi di sapere che Venus è un vivace e sanguinoso pout-pourri che mescola atmosfere apocalittiche, topoi di un certo tipo di horror sovrannaturale a base di presenze demoniache (per rimanere in Spagna, a tratti mi ha ricordato un po' il recente The Grandmother ma anche Verónica) e persino elementi da heist movie zamarro popolato da criminali senza scrupoli e decisamente pittoreschi. E' una pellicola dal ritmo serrato, che tiene desta senza problemi la curiosità dello spettatore (ne è un esempio il Bolluomo, che passava di lì per caso e non si è più staccato dallo schermo), mette parecchia ansia grazie anche all'utilizzo di sequenze oniriche prive di una reale continuità, così da incrementare l'atmosfera claustrofobica, e riesce, con un paio di pennellate, a dare vita a personaggi interessanti e credibili, coi quali è facile empatizzare.


Buona parte del merito, almeno per quest'ultimo aspetto, va all'ottimo casting. La splendida Ester Expósito, che interpreta Lucía, ha il phisique du role della final girl alla quale vengono riservate le peggio cose e il regista non si fa scrupolo a ricoprirla di sangue e "imbruttirla", per quanto possibile, ma non è solo grazie a fisicità e make-up che la fanciulla buca lo schermo; la Lucía della Expósito subisce una graduale trasformazione psicologica, da bambolotta spaventata a terrificante giustiziera caricata a mille (le sequenze prima del finale sono così esaltanti ed esagerate da meritare l'applauso nonostante siano del tutto inverosimili!), e sul finale spunta qualcos'altro ad arricchire la sua bellezza, rendendola letteralmente divina. Alla Expósito si affiancano una serie di caratteristi uno più bello dell'altro, con menzione d'onore alle peculiari vicine di casa di Rocio e alla sensitiva dai metodi "discutibili", mentre tutto il codazzo di malviventi sulle tracce di Lucía sarebbero perfetti in qualunque film "di menare" come avversari di un eventuale, cazzutissimo protagonista. Menzione d'onore, infine, alla colonna sonora: se il socio di Balagueró, Paco Plaza, mi aveva commossa inserendo gli Heroes del Silencio all'interno di Verónica, in Venus possiamo godere non solo di una martellante melodia techno che accompagna la sequenza più delirante del film, ma anche di glorie nostrane come Musica leggerissima e l'inaspettata Nessuno di Mina, tutte cose che, per quanto mi riguarda, aumentano il valore di un film già meritevole di suo. Sperando che arrivi presto anche sul nostro Amazon Prime Video, vi consiglio di non perderlo!
 

Del regista Jaume Balagueró ho già parlato QUI.


Se Venus vi fosse piaciuto recuperate The Grandmother e Il giorno della bestiaENJOY! 

6 commenti:

  1. Pensare che è basato anche, molto lontanamente, sul libro "I ratti nei muri" di Lovecraft. Molto interessante e lo voglio vedere, tralasciando la presenza della Expósito e la relativa regia di Balagueró che comunque sono in primis il connubio che mia ha catalizzato sulla pellicola, non rinuncio mai alla sana New Wave del genere horror in Europa.

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    1. Qualcosa di Lovecraftiano ce l'ha, tuttavia a me è sembrato diverso da qualsiasi opera dello scrittore, magari si sono limitati a prendere qualche spunto qui e là. A prescindere, è molto gradevole e divertente, merita di sicuro la visione!

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  2. Al di là dei barocchismi (e del lovecraftiano) ho trovato il corpo di Lucía come il grande protagonista di questo film. Un corpo, nelle prime inquadrature, raccontato quale mero mezzo per sbarcare il lunario ma che poi - oltraggiato non più solo simbolicamente ma fisicamente - si prende la propria rivincita su un gruppo di villain feroci quanto sprovveduti e, invero, un po’ caricaturali. In questo - un corpo martoriato che si muove dentro un’umanità ferina e grottesca - la Lucía di Venus mi ricorda la Arlen di The Bad Batch. Se lo leggiamo come una riflessione sul corpo (femminile), descritto nella sua più concreta materialità (Alba che danza, Lucía ferita, le vecchie in disfacimento) Venus, questo film che gravita intorno alla sua coraggiosa eroina - la quale, pur ferita e in fuga, affronta i propri carnefici a differenza di Rocío che lascia indietro figlia e paure - non credi si faccia pure felice manifesto femminista immaginando - qui - un’idea diversa di maternità, cercata e accolta (Lucía, “colei che porta la luce” si prenderà cura di colei che viene portata dalla luce: Alba) ben distante da quella proposta (e subita) dalla Clara/Marta Etura e, sempre diretta da Balagueró, in Mientras Duermes di appena una decina di anni prima?

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    1. Purtroppo non posso fare confronti con gli altri film che citi perché non ho ancora avuto modo di vedere né The Bad Batch né Mientras Duermes, però sposo appieno la tua riflessione, piena di spunti interessanti! Soprattutto, concordo con ciò che scrivi sulla maternità.

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  3. Se trovi tempo goditi Mientras duermes, due attori giganteschi (Luis Tosar, Marta Etura). Un thriller se lo vogliamo rinchiudere in un genere, un thriller con una prima mezz'ora fatta con un montaggio magistrale.

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    1. Assolutamente, è parecchio che voglio vederlo e adesso sono ancora più convinta!

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