Trama: alla fine della Seconda Guerra Mondiale, un ex soldato finlandese trova una ricca vena d'oro. Deciso a portare le pepite in città, trova sul cammino dei nazisti decisi a derubarlo, purtroppo per loro...
Sisu è il grado zero dell'action a base di gente che muore giustamente malissimo. Con questo intendo che la trama è semplicissima e si scrive da sola (non che è realizzato coi piedi, intendiamoci) ma non per questo è meno goduriosa. D'altronde, come potrebbe non esserlo visto che parla di nazisti ammazzati nei modi più efficaci e fantasiosi? Sisu racconta la storia di un ex soldato che vorrebbe solo ricominciare a vivere un'esistenza solitaria, accompagnato dal fedele cagnolino, e davanti a cui si spalancano le porte di un'insperata prosperità quando trova una ricca vena d'oro; il soldato in questione però non ha fatto i conti con la fine della Seconda Guerra Mondiale e con la presenza, in territorio finlandese, di nazisti costretti a tornare in patria con le pive nel sacco e il terribile presagio di un tribunale pronto a condannarli per crimini di guerra, quindi ancora più stronzi ed incattiviti. Detti nazi si incapricciano dell'oro del vecchio veterano e mal gliene incoglie, perché l'anziano minatore è una leggenda di guerra, uno sterminatore di russi che i più chiamano, con terrore, l'Immortale, in quanto si rifiuta di morire. Dai russi ai nazi il passo è breve, all'Immortale non devi spaccare i marroni a prescindere dalla provenienza geografica, e questa importantissima lezione verrà inculcata nel cervello dei mangiapatate nel modo più sanguinoso (e soddisfacente per lo spettatore) possibile, con parecchi momenti epici che non vi sto a spoilerare e che non derivano unicamente dal giusto scazzo del veterano.
Come ho scritto all'inizio, Sisu non è un film realizzato coi piedi, anzi. Jalmari Helander, un nome già ben conosciuto agli amanti dell'horror, confeziona un'opera dalla durata perfetta, un concentrato di momenti al cardiopalma suddiviso in capitoli che, nonostante il ritmo sostenuto, non risulta affatto frettoloso e offre ad ogni personaggio ed ogni situazione il tempo necessario per evolversi in maniera soddisfacente. Il regista ha gran gusto sia per le splatterate goderecce sia per gli ambienti in cui si svolge la vicenda, rendendo il paesaggio lappone protagonista fondamentale delle vicende narrate, con la sua natura brulla ed inospitale, perfettamente fotografata, una terra di nessuno che conferisce a Sisu eleganti sfumature western, riprese anche da moltissime inquadrature tipiche del genere. Anche gli attori danno enormi soddisfazioni. La faccia di Jorma Tommila, che non spiccica parola se non alla fine, è la perfetta incarnazione di questa misteriosa parola, sisu, ovvero una caratteristica tipica del popolo finlandese che include stoica determinazione, tenacia, coraggio, resilienza e durezza (caratteristiche che si ritrovano non solo sul volto e nello sguardo di Tommila ma anche nel già citato paesaggio che lo circonda), e il suo Aatami non ha nulla da invidiare a "eroi" moderni come John Wick o Becky. Nei panni del nazista capo, poi, c'è Aksel Hennie, già apprezzato tantissimo in The Trip, ennesima faccia interessante all'interno di un cast ricco di caratteristi affatto anonimi. Quindi, non vi resta altro che sperare che la Sony Pictures faccia arrivare presto Sisu anche in Italia, magari non quando in programmazione ci sono blockbuster annunciati, o il rischio è quello che venga distribuito in tre sale in tutta la penisola, quando invece meriterebbe i più grandi schermi possibili!
Jalmari Helander è il regista e sceneggiatore della pellicola. Finlandese, ha diretto film come Trasporto eccezionale - Un racconto di Natale. Anche scenografo, produttore e costumista, ha 47 anni e film in uscita.
Aksel Hennie interpreta Bruno, il capo nazi. Norvegese, ha partecipato a film come Sopravvissuto - The Martian e The Trip; come doppiatore, ha lavorato al film Terkel in Trouble. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 48 anni e un film in uscita.
Jorma Tommila, che interpreta Aatami, collabora con Helander fin dalle sue prime opere ed è anche cognato del regista; Onni Tommila (il giovane nazista dai tratti quasi asiatici) è il figlio dell'attore e anche lui ha lavorato in quasi tutti i film dello zio mentre Mimosa Willamo, la "capa" delle prigioniere, era tra i protagonisti di Lake Bodom. Ciò detto, se Sisu vi fosse piaciuto recuperate Becky, Rambo, Bastardi senza gloria e la saga di John Wick. ENJOY!
Ma ben vengano, assolutamente! Anzi, se ci sono altri titoli recenti simili li cercherò volentieri :)
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