martedì 11 giugno 2024

The Strangers - Chapter 1 (2024)

Approfittando di un sabato piovoso e malaticcio, ho guardato The Strangers - Chapter 1, diretto dal regista Renny Harlin.


Trama: due ragazzi sono costretti a fermarsi in un Airbnb in mezzo ai boschi dopo che la loro macchina è finita in panne. Lì verranno aggrediti da tre folli mascherati...


Per scrivere una recensione onesta su The Strangers - Chapter 1 bisognerebbe farlo alla fine della trilogia progettata da Renny Harlin e basata sul The Strangers di Bryan Bertino. I tre film, infatti, sono stati girati uno dietro l'altro e andranno a comporre un affresco di cui questo è, ovviamente, solo la base preparatoria. Mi riservo dunque di riguardare Chapter 1 alla fine di tutto ma, per il momento, è innegabile che il film risenta del confronto con The Strangers. Dire che è "più brutto" sarebbe ingiusto. Bertino aveva dalla sua l'effetto sorpresa e il merito di aver ri-sdoganato l'home invasion "realistico", mescolandolo alla crudeltà della new wave francese, privando i killer di una motivazione reale salvo quella di voler fare del male perché sì, perché le vittime "erano in casa" (e presentando anche personaggi che non avevano fatto nulla di male per meritarsi un destino simile, o meglio, non avevano infranto nessuna regola degli horror anni '80-'90). Harlin deve lavorare su un canovaccio già visto e reiterato dieci anni dopo con The Strangers: Prey at Night (di cui Chapter 1 riprende alcune idee che lo rendono più spettacolare rispetto al primo The Strangers), quindi lo spettatore che conosce la saga sa già dove andrà a parare. Viene dunque meno il coinvolgimento emotivo del pubblico verso la coppia protagonista, e tutta l'introduzione che vede i due piccioncini interagire ha un po' il sapore del brodo allungato; si riduce, inevitabilmente, anche la tensione della prima parte ambientata all'interno della casa, in quanto le dinamiche sono identiche a quelle del film di Bertino, senza contare che vengono riutilizzate persino alcune delle sue inquadrature più iconiche. La seconda parte se ne distacca per buona parte o, comunque, vengono scelte soluzioni narrative simili ma non identiche a quelle dell'originale, ma, purtroppo, si riduce anche l'intelligenza dei due protagonisti, che a un certo punto fanno tutte quelle cose stupide tipiche degli horror (Cristo, hai un fucile? Per Dio, sei americano, SPARA. SPARA come se non ci fosse un domani e poi, semmai, fai domande, vantati, grattati la testa con la canna del fucile, quello che vuoi). 


Un elemento che differenzia Chapter 1 dai film precedenti è soprattutto il tentativo di creare un worldbuilding o, comunque, di spingere lo spettatore a farsi delle domande relativamente all'identità dei tre assassini mascherati. Se, infatti, i protagonisti di The Strangers e del suo seguito arrivavano sulla futura scena dei delitti senza interagire con nessuno, nel primo quarto d'ora di Chapter 1 facciamo la conoscenza di alcuni abitanti di Venus (il paese dov'è ambientato il film), quasi tutti dotati di rara simpatia e di atteggiamenti quantomeno sospetti. Considerato che lo sceriffo ha la faccia ben poco rassicurante di Richard Brake, l'idea è che i prossimi capitoli  scavino un po' nel passato della cittadina e nei suoi segreti. Ma potrei anche sbagliarmi e potrebbe anche solo essere stata una pennellata di colore, al momento non è dato sapere. Quello che è certo è che i due protagonisti mi sono sembrati un po' più vivaci rispetto a Liv Tyler Scott Speedman, ma anche più "stereotipati" per quanto riguarda la loro relazione sentimentale e vari atteggiamenti che li inseriscono all'interno di cliché ben precisi. La sensazione generale è stata quella di avere davanti un film meno cupo rispetto all'originale, più dinamico, più legato ad alcuni elementi "pop", soprattutto a livello di dialoghi e colonna sonora, e anche maggiormente allineato all'iconografia degli slasher più famosi. Ci sono dei momenti in cui la caratterizzazione redneck di chiunque incontrasse i due protagonisti mi ha ricordato Non aprite quella porta e i suoi mille sequel/remake/emuli, mentre Scarecrow è molto più fisicato dei suoi due predecessori e sembra Jason Voorhees nel remake di Nispel, quando non aveva ancora la maschera da hockey. In definitiva, per me è nì. Ho visto di meglio, ho visto di peggio, ma preso come film a sé stante mi è parso piuttosto dimenticabile. Sarò comunque molto felice di rivedere il mio giudizio alla fine della trilogia, nel caso!  


Del regista Renny Harlin ho già parlato QUI mentre Richard Brake, che interpreta lo sceriffo Rotter, lo trovate QUA


La protagonista Madelaine Petsch è una delle star di Riverdale e aveva già partecipato al film Polaroid. Se The Strangers - Chapter 1 vi fosse piaciuto recuperate, ovviamente, The Strangers e The Strangers - Prey at Night. ENJOY!

6 commenti:

  1. A me ha quasi annoiato, in alcuni tratti il ridicolo rasentava il non voluto comico (perché, come sempre, "le probabili impossibilità sono da preferire alle improbabili possibilità" e purtroppo anche questo horror, come spesso avviene quando è così così, disattende la prima lezione di Aristotele). L'apertura, con i due forestieri di città alle prese con la comunità locale, sembrava offrire spunti sì già visti ma interessanti tuttavia, almeno in questo capitolo, presto evaporati. Vero che c'è il 2 e il 3 ma di questa prima parte da 90 minuti per me resta poco poco.

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    1. Annoiato no, però l'effetto sorpresa è inesistente, inevitabile. Vedremo i prossimi due capitoli, diamogli fiducia!

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  2. Ho scritto il post ieri mattina, in rampa di lancio anche dalle mie parti, quindi posso leggerti tranquillamente e si, la domanda sorge spotanea: come faranno a farne una trilogia? Vedremo, però ora è una stramba operazione, ma a quel tamarro Renny Harlin si vuole sempre bene. Cheers!

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    1. Mah, la trilogia è facile da fare, bisogna vedere se riuscirà a distaccarsi un po' dai capostipiti!

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  3. L'originale mi aveva annoiato a morte. Ricordo solo il guizzo finale, con la speranza di un sequel con Liv.

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    1. Niente Liv, invece. E purtroppo la ragazza nuova non è né affascinante né delicata come la Tyler.

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