martedì 29 luglio 2025

So cosa hai fatto (2025)

E' passata più di una settimana dalla visione di So cosa hai fatto (I Know What You Did Last Summer), legacy sequel dell'omonimo film del 1998, diretto dalla regista Jennifer Kaytin Robinson, e finalmente riesco a scrivere due righe in merito.


Trama: Di ritorno dalla festa di fidanzamento di due di loro, cinque vecchi amici causano un incidente stradale e scappano senza prestare soccorso alla vittima. Un anno più tardi, i cinque cominciano a venire perseguitati e uccisi da un misterioso killer...


Non solo è passata più di una settimana da quando ho visto So cosa hai fatto, ma saranno quasi dieci giorni che non scrivo un post, quindi perdonatemi se sarò più raffazzonata e moscia del solito. La cosa mi dispiace parecchio, anche perché ero partita seriamente convinta del fatto che avrei odiato questo nuovo So cosa hai fatto, o almeno che mi sarei addormentata durante la visione. Invece, sul finale, ho cominciato a incrociare le dita perché uscisse un altro capitolo, quindi vorrei parlarne al meglio. Ma bando agli indugi. So cosa hai fatto è un legacy sequel che, come tale, ripropone, riaggiornandoli al gusto attuale ma con un occhio per i nostalgici fan, lo stesso concept iniziale del suo predecessore, la stessa struttura e gli stessi personaggi con l'aggiunta di nuovi protagonisti. Se già quello degli anni '90 partiva da un'idea stupida mutuata, ricordiamolo, da un romanzo young adult, il film della Robinson alza il livello di stupidità di almeno due tacche, adeguandosi alla shallowness della generazione Z, tanto che, all'inizio, stavo per abbandonare la sala, lo ammetto. Non è proprio spoiler se vi dico che i protagonisti anni '90 investivano un pedone, mentre quelli attuali causano involontariamente l'uscita di strada di un automobile con conseguente morte dell'autista e, nonostante la loro colpa sia ancora meno perseguibile penalmente, non chiamano comunque i soccorsi e giurano di mantenere il segreto in saecula saeculorum per motivi ancora più idioti dei loro predecessori. Fortunatamente, è stata proprio l'idiozia a rimettere sul binario giusto (molto vicino peraltro a quello di Incubo finale) un film che non pretende di prendersi sul serio neppure per un istante e, tra manzi il cui unico pregio è il fisico scolpito nonostante l'alcoolismo, youtuber regine di pessimo gusto, poliziotti da operetta e preti ambigui, consegna allo spettatore il personaggio migliore dell'intera saga, quella Danica che parte come principessina sui piselli e diventa il motore comico, nonché il cuore, dell'intera vicenda, eclissando una protagonista dimenticabile. Quanto ai vecchi ritorni, le sceneggiatrici sanno benissimo quali erano i personaggi migliori dei due film precedenti, e riservano alle due pittime Julie e Ray il minutaggio e il trattamento che meritano, innescando una riflessione non banale su tante piaghe sociali, come la dannosa nostalgia conservatrice dei fan, il maschilismo tossico e la tendenza a psicanalizzare ogni cosa, al punto da farsi di pietra contro dolore e senso di colpa. Che, sottolinea il film, non se ne va mai via, anche se si può spazzare temporaneamente sotto il tappeto, come il passato atroce di una cittadina che mira a diventare un gioiello turistico. 


Forse per questo, il nuovo So cosa hai fatto è più splatter dei suoi predecessori, e inscena parecchie morti anche esilaranti, atroci nella loro stupidità. C'è chi va incontro alla morte senza accorgersi di averla a un centimetro dal naso, chi se la sogna in una delle sequenze migliori del film, chi viene ironicamente esposto come memento del passato cittadino e chi paga ad altissimo prezzo la mancanza di rispetto, ma anche chi tenta di corrompere il killer col proprio portafoglio digitale e chi non dimentica la skincare nemmeno nei momenti più tragici. In tutto questo, lo sguardo della Robinson, anche co-sceneggiatrice, è così affettuoso e lieve che dispiace quasi vedere morire persino chi è stato designato come carne da macello fin dall'inizio, a differenza di quanto accadeva per gli odiosi, vuoti manichini dei primi due film (ripeto, salvo un paio di importanti eccezioni). Inoltre, per un film che cerca di fare meno presa possibile sull'amore dei fan accaniti della saga, lasciando che storia e personaggi camminino con le proprie gambe spinti da un flebile vento del passato, il nuovo So cosa hai fatto gioca un paio di jolly capaci di esaltare anche chi, come me, non ha mai provato interesse per gli "episodi" precedenti, e assesta un bel colpo di coda che lo rende più menefreghista e "libero" rispetto ai legacy sequel di Scream. A proposito dei quali, direi che So cosa hai fatto non supera il primo Scream di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, ma si fa volere quasi bene quanto Scream VI e ha sicuramente il pregio di avere rinfocolato il mio interesse per una saga che ho sempre trovato derivativa e noiosina. Se non altro, stavolta, mi sono divertita molto!


Della regista Jennifer Kaytin Robinson ho già parlato QUI. Freddie Prinze Jr. (Ray Bronson) e Jennifer Love Hewitt (Julie James) li trovate invece ai rispettivi link.

Madelyn Cline interpreta Danica Richards. Americana, ha partecipato a film come Boy Erased - Vite cancellate, Glass Onion - Knives Out e a serie quali Stranger Things. Ha 27 anni e un film in uscita. 


Ci sono altre due guest star che non vi spoilero, perché per me sono state una sorpresa inaspettata e deliziosa, vi consiglio solo di non alzarvi durante i titoli di coda. Chase Sui Wonders, che interpreta Ava, aveva partecipato al film Bodies Bodies Bodies mentre Jonah Hauer-King era il principe Eric de La sirenetta versione live action; Billy Campbell, che interpreta Grant Spencer, era invece il baffuto Quincey di Dracula di Bram Stoker. Per apprezzare al meglio So cosa hai fatto è indispensabile non solo recuperare il primo film, ma anche Incubo finale. ENJOY!

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