martedì 8 marzo 2011

Il cigno nero (2011)

La settimana scorsa ho finalmente finito di vedere tutti i film che avevo intenzione di gustarmi in questo ricco periodo. Una conclusione magnifica, perché Il cigno nero (Black Swan) di Darren Aronofsky è un’esperienza indimenticabile.

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La trama: Nina ha un’ambizione, divenire prima ballerina. L’occasione le si presenta quando il direttore della sua compagnia decide di mettere in scena Il lago dei cigni e la sceglie per il ruolo del cigno bianco… a patto che Nina impari anche ad interpretare la gemella malvagia, il cigno nero, annullando sé stessa ed il suo carattere timido e remissivo.

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Il mio commento a caldo all’uscita del cinema è stato: “che trip”. Effettivamente, Il cigno nero è un viaggio allucinante all’interno di una mente che si spezza, costellato di allucinazioni strettamente intrecciate alla realtà. Aronofsky prende per mano lo spettatore e attraverso l’interpretazione di una meravigliosa Natalie Portman lo introduce nel mondo della danza, così perfetto e delicato in apparenza quanto corrotto e fragile all’interno. Un ambiente che distrugge le persone dal carattere debole e le lega al desiderio di primeggiare a tutti i costi. Ed è quello che succede a Nina, una ragazza “bambina”, una ballerina accudita amorevolmente da una madre “padrona” che cerca di rivivere attraverso la figlia il successo che lei non potrà più avere. Nina è schiva, remissiva, insicura, timorosa di esprimere sé stessa ed ossessivamente alla ricerca della perfezione formale. E’ un cigno bianco perfetto, insomma, quasi imprigionata nella sua bellezza e nella sua purezza, come se fosse una seconda, impenetrabile pelle. Il problema è che allo spregiudicato direttore Thomas questa perfezione formale, priva di passione, non basta, perché quello che gli serve è avere un’Odette in grado di trasformarsi in Odile, un Cigno Bianco ed un Cigno Nero uniti in un unico corpo. E quando nella compagnia arriva Lily, bellissima, sensuale, piena di vita, pericolosa in un certo senso, un perfetto Cigno Nero, la fragile psiche di Nina si spezza sotto la pressione ed il senso di inferiorità e comincia un dramma che non potrà avere un epilogo felice.

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La bellezza de Il cigno nero sta nel modo in cui verità ed allucinazione si uniscono e nel modo in cui la realtà dei protagonisti diventa, a poco a poco, indistinguibile dalla storia de Il lago dei cigni. Aronofsky costruisce la pazzia di Nina in modo quasi certosino, a partire dalle prime scene del film, dove la ragazza intravede nella metro quello che sembrerebbe un suo oscuro doppio speculare (a proposito di specchi, quasi in ogni scena c’è una superficie riflettente tranne nel finale, per un motivo che sarà ben chiaro se avrete modo di vedere il film). Proseguendo nella visione de Il cigno nero sia Nina che lo spettatore arrivano a chiedersi se quel doppio non sia in realtà l’amica – nemica Lily, che in effetti incarna tutto ciò che la protagonista reprime e che Thomas cerca di tirare fuori. Il direttore della compagnia è uno schifoso e laido profittatore, che usa le ballerine finché gli sono utili e poi le abbandona al loro destino; il personaggio di Beth, interpretato da Winona Ryder, è patetico e tristemente crudele, perché rappresenta il futuro di gloria effimera e totale disfatta che attenderà anche Nina, in quanto “principessina” dell’uomo. Nonostante tutto, la ragazza si innamora del suo crudele maestro, ed è qui che cominciano chiaramente il parallelo con Il lago dei cigni (Odette si innamora del principe, e non è un caso che Thomas di cognome faccia LeRoy…) e l’annullamento di Nina.

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Aronofsky non lascia nulla al caso: dalla cameretta colma di pupazzi nella quale si rifugia la protagonista, agli inquietanti quadri dipinti dalla madre, dal tatuaggio a forma di ali sulla schiena di Lily al vizio che ha Nina di graffiarsi la pelle della schiena, come se sotto ci fossero delle ali che aspettano di spuntare e che premono per uscire, per liberarsi da quell’involucro umano, ogni dettaglio è un tassello per comprendere la psicologia della protagonista ed è un preludio al sanguinoso, splendido ed inquietante finale. Come raramente accade, le immagini violente, quelle legate al sesso ed i pochi effetti speciali sono assolutamente funzionali ed indispensabili al proseguire della trama. E a proposito di immagini, le coreografie sono eccezionali ed emozionanti come i costumi, scandite dalle note ben conosciute ed ottimamente eseguite de Il lago dei cigni di Tchaikovsky; lo spettacolo finale riesce a fare quello che il 3D, per quanto verrà perfezionato, non riuscirà mai a fare, ovvero annulla completamente la barriera che separa lo spettatore dal film, e dona l’illusione di trovarsi davvero a teatro ad ammirare la splendida Nina che balla. E a tal proposito: l’Oscar che ha portato a casa la Portman per questo film è meritatissimo, visto che è riuscita ad infondere anima e vita ad uno dei personaggi più complessi che abbia mai visto al cinema in questi ultimi anni.

Darren Aronofsky è il regista della pellicola. Prima de Il cigno nero non avevo mai visto un suo film, ma Requiem for a Dream e The Wrestler sono molto famosi e penso che prima o poi rimedierò guardandoli. Il regista americano, anche produttore, sceneggiatore e, talvolta, attore, ha 42 anni e due film in progetto tra cui l’adattamento del Wolverine di Frank Miller. Se tanto mi da tanto ne verrà fuori una cosa splendida!

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Natalie Portman interpreta Nina. Attrice israeliana che ha esordito giovanissima in un ruolo difficile come quello di Mathilda nel Léon di Luc Besson, la ricordo per altri film come Heat – La sfida, Mars Attacks!, Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma, Star Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni, Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith, V per Vendetta e Un treno per il Darjeeling, oltre che per aver doppiato un episodio de I Simpson. Anche produttrice, regista e sceneggiatrice, ha 30 anni e due film in uscita.

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Mila Kunis interpreta Lily. Data la sua straordinaria bellezza non lo si direbbe mai, ma l’attrice ucraina presta la voce ad un personaggio che di bello non ha proprio nulla e la sua famiglia passa il tempo a ribadirglielo in continuazione. Non avete ancora capito di chi si tratta? Sto parlando della povera Meg, la bistrattata figlia de I Griffin. Niente di più diverso dalla bella Mila, che ha partecipato anche a film come l’inquietante (e introvabile ormai ahimé…) Milo ed American Psycho II, a serie come Baywatch, il geniale … E vissero infelici per sempre, Walker Texas Ranger e That’s 70’s Show e al doppiaggio di alcuni episodi di Robot Chicken. Ha 28 anni e tre film in progetto tra cui Oz: The Great and Powerful di Sam Raimi, che se mai uscirà andrò a vedere di corsissima.  

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Vincent Cassel interpreta Thomas Leroy. Marito della Monica Bellucci nazionale e attore decisamente eclettico (oltre che molto affascinante..) lo ricordo per film come L’odio, Dobermann, Elizabeth, Giovanna D’Arco, I fiumi di porpora, l’orrendo Blueberry e l’altrettanto orrendo Derailed – Attrazione letale; inoltre ha prestato la voce al Robin Hood del primo Shrek. Francese, anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 45 anni e tre film in uscita, tra cui l’ultimo film di David Cronenberg e l’ennesima versione di Fantomas.

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Barbara Hershey interpreta la madre di Nina, Erica. A dimostrazione di quanto sono poco fisionomista, ho cercato di capire dove l’avessi vista per tutto il film, poi ho ricordato che l’attrice americana è stata una splendida Maria Maddalena ne L’ultima tentazione di Cristo di Scorsese. Tra gli altri suoi film, ricordo America 1929: sterminateli senza pietà, Un giorno di ordinaria follia e Ritratto di signora; ha anche partecipato ad episodi di Kung Fu ed Alfred Hitchcock presenta. Ha 62 anni e un film in uscita.

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Winona Ryder interpreta Beth. Non posso nemmeno spiegare quanto adoro questa attrice e quanto mi dispiace sapere che la sua carriera si è rallentata parecchio, visto che associo il suo viso alla maggior parte dei miei film preferiti, come Beetlejuice – Spiritello porcello, Edward mani di forbice, Dracula di Bram Stocker, Sirene, L’età dell’innocenza, La casa degli spiriti e Piccole donne. Speriamo che Il cigno nero coincida con la sua rinascita. Tra le altre pellicole a cui ha partecipato segnalo Giovani, carini e disoccupati, Alien: la clonazione, Lost Souls – La profezia, Simone, A Scanner Darkly; ha inoltre doppiato un episodio de I Simpson e partecipato a un episodio di Friends. Anche produttrice, ha 40 anni e due film in uscita, tra cui il Frankenweenie diretto da Tim Burton.

winona-ryder-black-swanE ora, lascio che siano le immagini a parlare, lasciandovi al trailer originale del film. ENJOY!!!

3 commenti:

  1. Bellissimo film,bellissima Natalie e bellissima Mila.
    Di Aronofsky avevo visto Requiem for a Dream,bello,ma il Cigno nero è tutta un'altra cosa.
    (Vabbè,probabilmente negli anni è maturato come regista e comunque molte tecnologie si sono migliorate)

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    Risposte
    1. Requiem for a Dream non l'ho mai visto, vergognosamente. E' sempre in lista nei "recupererò"!

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