Il bello di essere blogger è che si viene a conoscenza di film che, altrimenti, sarebbero molto probabilmente passati inosservati. Questo è sicuramente il caso del bellissimo The Innkeepers, diretto nel 2011 dal regista Ti West. Quindi, prima di cominciare la recensione, mi sento in dovere di ringraziare i “padroni” dei blog Il giorno degli zombi, Book and Negative e A rip in the fabric, in primis per avere scritto delle recensioni talmente interessanti ed entusiastiche su The Innkeepers da avermi fatto venire voglia di superare la mia atavica pigrizia e di sbattermi a cercarlo. E poi, come direbbe Maccio Capatonda, perché sono sicuramente dei blogger MEGLIO. Grazie!
Trama: ultimi giorni di attività dello storico hotel Yankee Pedlar Inn. Mentre gli ospiti si presentano col contagocce, i receptionist Claire e Luke cercano le prove dell’esistenza di fantasmi nell’edificio…
Dopo i doverosi ringraziamenti ai blogger, c’è un’altra persona che devo ringraziare, ed è il regista e sceneggiatore Ti West. Incurante delle leggi di mercato che vogliono gli horror moderni come delle stupide ed economiche sagre dello spavento facile, lui ha deciso infatti di girare un film lento, curato, ben diretto, ancor meglio recitato, che diventa horror solo negli ultimi dieci minuti. Un bel fangool di proporzioni cosmiche ad Oren Peli e alla sua franchise Paranormal Activity, insomma. Sì perché di base il “tema” è comunque quello della casa infestata e dei poveri pirla che decidono di immolarsi per testimoniare eventuali fenomeni paranormali. Solo che la cosa splendida di The Innkeepers è che lo spettatore si affeziona a questi poveri pirla, proprio come ogni lettore si affeziona ai personaggi dei libri di Stephen King, seguendo la massima “gente ordinaria in situazioni straordinarie”… inoltre, cosa assolutamente non scontata nell’attuale cinema di genere, il film non si limita a spaventare (come il viral video che Luke mostra a Claire…), ma RACCONTA una storia, catturando l’attenzione e la curiosità dello spettatore dall’inizio alla fine.
La bontà di The Innkeepers si può godere fin dall’inizio, con la bellissima colonna sonora che accompagna le immagini della Yankee Pedlar Inn, dalla costruzione fino ad oggi. Poi il film comincia, introdotto dal titolo del primo capitolo della storia (in totale sono tre, più l’epilogo)… e noi siamo già irrimediabilmente persi. Catturati dall’assoluta simpatia e verosimiglianza di Claire e Luke, che non sono stupide e vuote vittime sacrificali come quelle di Paranormal Activity, né fighetti arrapati come nella maggior parte dei film horror, ma due colleghi, due amici che cazzeggiano, parlano, si prendono in giro, palesano tic, desideri, simpatie ed antipatie come potrebbe fare chiunque nei loro panni, come tutti noi facciamo quotidianamente, in effetti. West non tralascia nulla e si concentra nel caratterizzare e rendere “viva” soprattutto Claire, con le sue smorfie, la sua incapacità di gettare un enorme saccone della spazzatura, il suo scazzo davanti alla barista che le racconta dei dubbi sul fidanzato, la sua delusione nell’essere trattata male dall’attrice di cui è una grande fan, e tanti altri piccoli dettagli che, in definitiva, costituiscono l’ossatura stessa del film e che sono portati su schermo con incredibile sensibilità dall’attrice Sara Paxton. E l’orrore, direte voi, quando arriva quindi e cosa c’entra?
L’orrore c’è. La paura incombe sui due poveri malcapitati, sugli altri ospiti dell’hotel e sullo spettatore, appena percepita, come una stonatura in una melodia oppure come un suono di sottofondo, che solo un potente microfono potrebbe captare. C’è la storia di Madeline O’Malley, che sarebbe morta in circostanze assai misteriose e il cui fantasma infesterebbe l’hotel, tanto che Luke giura di averlo visto; c’è un’attrice riscopertasi medium che dice a Claire, in buona sostanza, di farsi gli affari suoi e non andare a curiosare in cantina; c’è uno strano vecchietto che desidera a tutti i costi dormire nella vecchia Honeymoon Suite; infine, c’è un pianoforte che suona da solo. E questo è solo l’inizio, ovviamente, questi sono solo gli strumenti che vengono accordati prima della brevissima, intensa sinfonia finale, dove l’orrore vero, ineluttabile ed inarrestabile come il destino, esplode con l’infrangersi di un cristallo. Per poi aleggiare a lungo nelle menti e nei cuori degli spettatori, danzando a braccetto con una tristezza e un senso di perdita che raramente si provano alla fine di un horror. In due parole, The Innkeepers è un gioiello che difficilmente verrà “esposto” in Italia ma che merita di essere recensito da ogni blogger cinematografico che si rispetti. Chissà, forse per una volta il passaparola funzionerà e sarà il buon cinema a vincere.
Ti West è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come The House of the Devil e Cabin Fever 2 – Spring Fever. Anche attore e produttore, ha 32 anni e due film in uscita.
Sara Paxton interpreta Claire. Americana, ha partecipato a film come Bugiardo bugiardo, Aquamarine, Superhero – Il più dotato fra i supereroi, L’ultima casa a sinistra e Shark Night 3D, oltre a serie come Lizzie McGuire, CSI: Scena del crimine, CSI: Miami, Malcom, Will & Grace. Ha anche doppiato degli episodi di Spongebob Squarepants. Ha 24 anni e cinque film in uscita.
Pat Healy interpreta Luke. Americano, ha partecipato a film come Magnolia e Ghost World, oltre a serie come NYPD, Angel, CSI: Miami, Streghe, Six Feet Under, Cold Case, Senza traccia, CSI: Scena del crimine, Grey’s Anatomy e 24. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 41 anni.
Kelly McGillis interpreta Leanne. Americana, ha partecipato a film come Witness – Il testimone, Top Gun e Stakeland, oltre ad un episodio della serie Oltre i limiti. Anche produttrice, ha 55 anni e due film in uscita.
Aggiungo un ringraziamento anche al curatore del bellissimo blog Pensieri Cannibali, che ha pubblicato un’ancor più bella recensione dopo che io avevo già visto il film! Menzione d’onore, insomma. ENJOY!!
Se batto la mia pigrizia vedrò di cercarlo anche io:)
RispondiEliminaSono extrapigra anche io, ma in questo caso vale la pena di superare la sindrome del bradipo!!
EliminaNe sto leggendo benissimo ovunque.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di vederlo, a questo punto.
Ottimo *__*
EliminaNon vedo l'ora di leggere la tua eventuale recensione!
Che bello! Quanto sono contenta :D
RispondiEliminaBisogna diffondere questo film come un virus, e direi che l' operazione sta andando a buon fine.
Grazie *__*
Riusciremo a portarlo nei migliori cinema, me lo sento!! XD
EliminaOk, pure tu. Va bene, a questo punto devo assolutamente vederlo, sono decisamente curiosa. Mi metto alla ricerca.
RispondiEliminaSecondo me non te ne pentirai, poi fammi sapere che ne pensi!!
Eliminama sti cazzo di sottotitoli ci sono o devo fare finta di capire?
RispondiEliminaNon te lo so dire, io non li ho trovati, purtroppo.... ç__ç
EliminaSono d'accordo, è proprio un gioiello imperdibile, meglio anche di The House of the Devil. E poi fa DAVVERO paura! :)
RispondiEliminaThe House of the Devil devo ancora vederlo, mi manca.
EliminaTra l'altro mi pare di aver capito che è bello, quindi lo cercherò!!
Una spanna superiore a The House of the Devil che peccava di una lentezza esasperante e di pochi colpi di scena che inficiavano la genuinità di una pellicola profondamente debitrice verso pellicole come "Non aprite quella porta" (quello di Hooper)e Black Christmas.
RispondiEliminaIn questo caso West ha aggiustato il tiro con un'opera molto più equilibrata e, soprattutto, molto più paurosa... un bel passo avanti.
Duke Dearth
Ps: il fantasma di Madeline O'Malley é uno dei più azzeccati e paurosi degli ultimi tempi. Vedere per credere..
Effettivamente questo The Innkeepers mette davvero paura.
EliminaThe House of the Devil lo cercherò presto, la lentezza in un film non mi spaventa!!
Grazie per essere passato.