martedì 25 giugno 2013

Sin City (2005)

Estate, stagione di cinecomic. L'uomo d'acciaio, a breve il secondo capitolo di Kick-Ass, la conferma che Robert Downey Jr. ha firmato per The Avengers 2 e 3... insomma, tutto questo mi ha spinta a recuperare e rivedere il bellissimo Sin City, diretto nel 2005 da Robert Rodriguez, Frank Miller, Quentin Tarantino e tratto quasi pari pari dalle graphic novel dello stesso Miller.


Trama: storie diverse si intrecciano a Basin City, la città del peccato. L'ex galeotto Marv cerca di scoprire chi lo ha incastrato per l'omicidio dell'amata Goldie, il killer Dwight si ritrova invischiato nella guerra tra le prostitute della Città Vecchia e la mala, infine l'ex poliziotto Hartigan deve fare i conti col pericoloso e inquietante "Bastardo giallo"...


Sin City è uno dei più bei film tratti da un fumetto che siano mai stati girati, anche se in questo caso bisognerebbe parlare, letteralmente, di tavole in movimento. Non conosco infatti tutta la grandiosa opera Milleriana ma, per quel poco che ho letto di Sin City, ogni singola sequenza del film riprende con un'attenzione per i dettagli quasi certosina il suo corrispettivo cartaceo, dall'espressione del personaggio fino alla sua rappresentazione grafica (vestiti, pettinatura, accessori...), dai dialoghi fino agli sfondi, con davvero pochissime concessioni ad un eventuale adattamento: Sin City è uno di quei rari film in cui non si può dire "era meglio il fumetto", perché i cambiamenti sono talmente minimi che lamentarsene sarebbe a dir poco ridicolo. L'unica critica che può essere mossa alla pellicola è l'eccessiva "freddezza" conseguente al massiccio uso di effetti speciali e CG, indispensabili per ottenere la fedeltà praticamente assoluta all'opera di Miller e i caratteristici effetti cromatici che sono quelli che più colpiscono l'occhio e la memoria dello spettatore e che spezzano la monocromia di quello che, a tutti gli effetti, è un noir moderno. Abbiamo così un bastardo giallo che indossa il suo marciume e la sua corruzione come una seconda pelle, sangue bianco che sprizza dalle arterie, occhi verdi o azzurri che colpiscono per la loro incredibile bellezza, stilosissime scarpe rosse, macchie di colore che si integrano perfettamente alle altre immagini e che non creano quell'incredibile fastidio che avrebbe provocato quella rumenta di The Spirit, fallimentare assolo registico di un Miller ormai preso da manie di grandezza cinematografiche.


Grandissima, inoltre, la cura messa nel casting. Il make-up, come già ho avuto modo di dire, fa miracoli, soprattutto per quanto riguarda Mickey Rourke e lo scimmionesco Marv, ma bene o male si è cercato (come mostrato in maniera assai furba nei titoli di testa) di affidare ogni personaggio ad un attore che potesse incarnarlo alla perfezione e distaccarsi poco dall'immagine creata da Miller. I migliori sono un irriconoscibile Benicio Del Toro, protagonista di una delle sequenze più esilaranti e meglio riuscite della pellicola (e no, non lo dico perché c'è di mezzo la santa mano di Quentin ma perché la voce e la mimica di Benicio durante il confronto con Dwight sembrano quelle di Rockfeller) e l'inquietantissimo, glaciale Kevin di Elijah Wood, un personaggio che non sfigurerebbe affatto in un film horror, ma tutti gli altri attori hanno fatto un lavoro a dir poco egregio, a partire da chi si è beccato soltanto una piccola particina come Carla Cugino, fino ad arrivare ai grossi calibri come il mio amato Bruce Willis. Le storie di Basin City, un universo incentrato sulla depravazione, la corruzione, il sangue, la violenza e il sesso, si delineano sullo schermo come se la china avesse il potere di muoversi e riescono a farci piombare in un'atmosfera dal sapore retrò e pulp, con pochi (anti)eroi fuori dal tempo e un branco di assassini e criminali tra i più affascinanti, il tutto scandito dall'ipnotico score scritto a tre mani da Grahame Revell, John Debney e dallo stesso Robert Rodriguez. Insomma, un piccolo capolavoro che val sempre la pena recuperare e riguardare, tenendo a mente che le quattro storie utilizzate per girare il film (Il cliente ha sempre ragione, Un duro addio, Un'abbuffata di morte, Quel bastardo giallo) sono dei capolavori del fumetto e andrebbero lette a prescindere.


Dei registi Frank Miller (che interpreta anche il prete fatto fuori da Marv), Robert Rodriguez (che interpreta anche uno dei membri dello SWAT) e Quentin Tarantino ho parlato qui, qui e qui. Di Jessica Alba (Nancy Callahan), Rosario Dawson (Gale), Benicio Del Toro (Jackie Boy), Michael Clarke Duncan (Manute), Carla Cugino (Lucille), Josh Hartnett (L’uomo), Rutger Hauer (Cardinale Roark), Jaime King (Goldie/Wendy), Michael Madsen (Bob, ma all'inizio si era pensato a lui per Marv), Brittany Murphy (Shellie), Mickey Rourke (Marv), Bruce Willis (Hartigan), Elijah Wood (Kevin) ho parlato ai rispettivi link.

Clive Owen interpreta Dwight. Inglese, lo ricordo per film come Gosford Park, The Bourne Identity, l’indimenticabile corto Beat the Devil, King Arthur, Derailed – Attrazione letale, La pantera rosa ed Elizabeth: The Golden Age, inoltre ha partecipato alla serie Extras. Anche produttore, ha 49 anni e due film in uscita.  


Marley Shelton interpreta la Cliente. Americana, la ricordo per film come Gli intrighi del potere – Nixon, Pleasantville, Mai stata baciata, Grindhouse – A prova di morte, Planet Terror, A Perfect Getaway – Una perfetta via di fuga e Scream 4; inoltre, ha partecipato alla serie 8 sotto un tetto e doppiato un episodio di American Dad!.  Ha 39 anni.


Nick Stahl interpreta Roark Jr., il Bastardo Giallo. Americano, ha partecipato a film come L'uomo senza volto, Generazione perfetta, La sottile linea rossa, Terminator 3: Le macchine ribelli e a serie come Hercules e Locke & Key (il pilot, purtroppo mai andato in onda...). Anche produttore e scenografo, ha 34 anni e tre film in uscita.


Nei panni della giovanissima prostituta Becky i fan di Una mamma per amica riconosceranno sicuramente gli occhioni azzurri di Alexis Bledel, una delle Gilmore Girls del titolo originale. Passando alla solita rubrica del "chi non ce l'ha fatta", Adrien Brody ha provato ad avere la parte di Jackie Boy mentre l'impegnatissimo Johnny Depp era stata la prima scelta di Rodriguez per il personaggio; altri prescelti dal regista erano Christopher Walken e Wilelm Dafoe per il senatore Roark, Steve Buscemi per Junior versione Bastardo Giallo (sarebbe stato perfetto, mentre per la versione "bella" era stato scelto Di Caprio che ha rifiutato) e Michael Douglas per Hartigan (meglio Bruce!!). L'anno prossimo dovrebbe uscire, finalmente, il seguito di Sin City, Una donna per cui uccidere, sempre diretto da Rodriguez, con alcuni ritorni (Bruce Willis, Jessica Alba, Mickey Rourke, Rosario Dawson) e alcuni cambiamenti (Dennis Haysbert al posto del defunto Michael Clarke Duncan, Jamie Chung in quello di Devon Aoki, diventata da poco mamma). Nell'attesa che esca, se Sin City vi fosse piaciuto consiglio di vedere L'uomo che non c'era e Pulp Fiction. The Spirit è troppo brutto. ENJOY!!!

23 commenti:

  1. Il film è molto molto bello, ma il fumetto di Miller rimane migliore, proprio perché meno freddo. Inoltre, Miller ha montato le scene e i dialoghi molto meglio di Rodriguez, che avrebbe potuto eliminare o ridurre qualche monologo (un conto è su carta, un conto è su schermo). La parte girata da Tarantino è quella che mi è piaciuta di più!

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    1. Nulla da dire, il fumetto è ovviamente una spanna sopra. Ma a me i monologhi non infastidiscono affatto, anzi!!! Quanto alla parte girata da Quentin... e chettelodicoaffare...? :P

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  2. Devo essere sincero... la prima parte mi ha annoiato.
    Poi inizia a carburare

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    1. A me cattura fin dall'inizio e non sento più nulla finché non finisce. Sono pazza! :P

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  3. L'ho sempre trovato un vuoto esercizio di stile, coinvolgente come quelle letture di tavole di comix in sequenza che si trovano su youtube.Un'opera così, fornita di un'attrezzatura di professionisti di quella fatta, avrebbe meritato ben più coraggio traspositivo.
    Ha poi l'orrenda colpa di aver aperto la strada a cose come 300 e Sucker Punch...CHE E' PEGGIO!

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    1. 300 e Sucker Punch sono delle tamarreidi della peggior specie, praticamente a livello del film che stai recensendo (e di cui sto leggendo il cineracconto, solo che è lunghetto e devo ancora finirlo!!).
      Comunque io riesco anche a commuovermi con Sin City, fai tu!
      "An old man dies... a young girl lives..." Sigh!!!

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    2. ...Non cominciamo nè?? Wanted ha l'onestà intellettuale e la fantolina incoscenza di un terzomondismo antico e furbo, soggiogato alle meccaniche della massificazione. 300 e SP hanno velleità di genere ed apprezzatori che si pensano anche saputi ed in grado di giudicare.
      Sin City piacque anche a me, ma ogni volta ripenso a tutto quel popò di roba che hanno impiegato e sospiro al pensiero di come poteva essere riutilizzato...

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    3. Appunto, 300 e SP, soprattutto SP, sono anche peggiori perché ingannevoli.
      Comunque Sin City era un grandioso esperimento in gran parte riuscito (The Spirit invece era un freddo e becero tentativo di scopiazzarlo...), aspettiamo di vedere come s'è migliorato nel frattempo Rodriguez con Sin City 2!

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    4. Volevo solo segnalarti che la pellicola, per stilistica e fedeltà ad uno stile, è dichiaratamente a sua volta figlia di Dick Tracy (che sarebbe stato carino citare nel post ;)

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    5. Dick Tracy è una questione "de core" dalle mie parti.
      Prima o poi lo recensirò ma metto i due film su un piano diverso per qualunque aspetto... e ovviamente se dovessi scegliere mi butterei su Dick.

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    6. Ebbeh..d'altronde è un capisaldo di genere, sia nell'aspetto visivo che traspositivo. Anch'io sceglierei Dick, comunque.

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    7. Ah....tanto lo so già che una delle tue prossime rece sarà su Wanted. Finito di vedertelo, non ne potrai fare a meno! :P

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    8. Pensare che critiche ne ha ricevute parecchio Dick Tracy, all'epoca e anche ora. A me è sempre piaciuto, ma forse perché sono sempre stata fan di Madonna. E Wanted... vabbé, appena trovo una sera libera in cui sciropparmelo tutto senza soluzione di continuità sarà mio!!

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  4. buon film, anche se non so, gli manca qualcosa per entrare tra i miei cult personali..

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    1. Capisco, succede anche a me con altri film diventati per altri cult universali! ^^

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  5. Film che ho sempre apprezzato ma mai amato. Però lo rivedo ogni volta che capita e alcuni episodi sono ottimi (quello di Willis su tutti)

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    1. Sì, quello di Willis ha quel non so che che lo fa spiccare sugli altri due, comunque altrettanto belli!!

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  6. E ti dirò, proprio per il suo essere a tutti i costi 'fedelissimo al fumetto' mi ha sempre infastidito...

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    1. Davvero?
      Io ho invece amato parecchio questo tentativo di "far muovere" le tavole e l'assoluta fedeltà soprattutto del character design, che di solito è ciò che mi porta a storcere il naso davanti all'adattamento di un fumetto.

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  7. non odiarmi ....non lo sopporto proprio questo film eh ^_^

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    1. Sai che non ti odio e non ti odierò giammai!! u__u

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  8. Visto tanti anni fa al cinema senza aver mai letto neanche una pagina del fumetto mi piacque decisamente e piacque parecchio alla mia Dolce Metà. Quindi, ha anche il vantaggio di avermi dato il via per diversi regali da fargli, visto che gli sto recuperando, con moltissima calma, il cartaceo ^^

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    1. Brava fidanzata *__*
      Se ti interessa dovrebbe essere uscito anche lo stracazzutissimo blu-ray!!

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