domenica 15 aprile 2018

Deserto rosso sangue (2016)

Le uscite Midnight Factory per il mese di aprile sono Inside, di cui ho già parlato QUI e che vi consiglio di non perdere se avete uno stomaco ben preparato, e Deserto rosso sangue (It Stains the Sands Red), horror diretto e co-sceneggiato nel 2016 dal regista Colin Minihan.


Trama: con l'apocalisse zombi in corso, una donna cerca di raggiungere la salvezza di un aeroporto in mezzo al deserto ma viene inseguita da un vorace e tenacissimo morto vivente...



Questo è un po' un periodaccio per quel che riguarda le mie condizioni di salute. Alla zampa che continua a fare male nonostante tutti dicano "Ma com'è possibile? Ancora?" (Fidatevi, cazzo. Fa ancora male anche se sorrido, faccio scale, cammino veloce, sollevo pesi, dopo quattro mesi, sì.) si sono aggiunti altri allegri malanni che concorrono, assieme alla pioggia costante, ad abbattere il mio umore e a causarmi uno stato di letargia pressoché costante, una stanchezza che si manifesta appena mi siedo/sdraio da qualche parte. Sì, lo so che dei miei scazzi di salute fregherà poco a chi dovesse passare a leggere queste righe per caso ma era per dire che guardando Deserto rosso sangue, oltre ad essermi addormentata a più riprese (non perché il film sia brutto, infatti ogni volta rimandavo indietro il DVD, porca zozza), ho sofferto l'impossibilità di aggrapparmi alla suspension of disbelief necessaria per credere che una donna con delle scarpe palesemente scomode e il ciclo potesse camminare ininterrottamente nel deserto USA, sotto il sole cocente, per giorni. Porco schifo, si vede che la sceneggiatura l'hanno scritta due uomini. Io non sono una di quelle donne che si danno malate i primi due giorni di ciclo ma, Cristo, con la pressione bassa che ho, se dovessi trovarmi nella situazione di Molly probabilmente morirei prima di venire raggiunta dallo zombi, bamba o non bamba, anzi, mi lascerei morire io direttamente e buonanotte al secchio. Invece Molly, che per inciso fugge dalla città conquistata dai morti viventi truccata di tutto punto e conciata manco dovesse andare in discoteca, si getta in volo e va marcia fiera verso la sua meta come la perfetta testimonial della Nuvenia, prendendosi anche il tempo di bullizzare il povero morto vivente costretto a seguire la scia del suo sangue mestruale e compiendo tante di quelle scelte scellerate da poter concorrere tranquillamente al Darwin Award e vincerlo. Ok, mi scuso, questo stesso post sembra scritto da una col ciclo ma la verità è che dopo l'inizio un po' scemo Deserto rosso sangue cambia, per fortuna.


Nonostante un paio di scelte di sceneggiatura paradossali, ingiustificabili anche riflettendo sulla natura di "sprone" del morto vivente denominato Piccolo, Deserto rosso sangue imbastisce un racconto di formazione all'interno del quale la protagonista passa dall'essere una donnaccia cocainomane da prendere a badilate nella faccia ogni due sequenze a personaggio perlomeno tridimensionale, con un cervello, un passato fatto di scelte sbagliate, un desiderio di sopravvivere legato a qualcosa di ben più importante di una sniffata. Ad ogni metro macinato nel deserto Molly si spoglia, letteralmente, della maschera di gretto menefreghismo indossata all'inizio, diventando più lucida, consapevole e umana ad ogni passo, aprendo gli occhi per la prima volta sulla sua condizione e su quella dei belini molli di cui ama circondarsi, la peggio feccia del genere maschile. Sicuramente è tutto molto didascalico, riportato su schermo con la finezza della carta vetro anche per quel che riguarda la messa in scena, fatta di flashback dai colori saturi e un presente caratterizzato dalla fotografia gretta di un grindhouse leggermente più raffinato del solito e bruciato dal sole, però si arriva comunque ad affezionarsi alla protagonista, a seguire con apprensione i suoi pellegrinaggi sempre più difficili e a volerle persino bene. Considerato il regista/sceneggiatore che ha messo mano alla pellicola (lo stesso che assieme all'altro co-sceneggiatore, Stuart Ortiz, aveva firmato con lo pseudonimo The Vicious Brothers quell'orrore di ESP - Fenomeni paranormali) e considerato quanto non sia facile, al giorno d'oggi, realizzare un film di zombi con qualcosa di diverso da dire, credo che Deserto rosso sangue sia un horror che merita almeno una chance, soprattutto se il genere tanto amato da Romero vi appassiona.


Del regista e co-sceneggiatore Colin Minihan ho già parlato QUI mentre Juan Riedinger, che interpreta Piccolo, lo trovate QUA.

Brittany Allen interpreta Molly. Canadese, ha partecipato a film come Extraterrestrial e Saw Legacy. Anche produttrice, sceneggiatrice, regista e compositrice, ha 32 anni e un film in uscita.


L'edizione in DVD della Midnight Factory è corredata da un libretto curato dalla redazione di Nocturno e da alcuni inserti speciali, ovvero trailer, backstage e una featurette relativa al lavoro sul set. L'attore T.C. Gibson, che interpreta Nick, aveva partecipato a ESP - Fenomeni paranormali, il primo, orrendo lungometraggio di Colin Minihan. Detto questo, se Deserto rosso sangue vi fosse piaciuto recuperate Il giorno degli zombi e magari anche Fido! ENJOY!

2 commenti:

  1. La Midnight Factory è un po' di tempo che fa cose interessanti, anche quelle meno di qualità comunque le trovo piuttosto particolari. Di questo film mi sta parecchio sulle palle l'attrice protagonista, non so se lo vedrò a dirla tutta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lei è effettivamente odiosa come poche ma ha un bellissimo sviluppo nel corso del film quindi supera l'astio e procuratelo! :)

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...