domenica 29 aprile 2018

Bollalmanacco On Demand: I racconti della luna pallida d'agosto (1953)

Torna il Bollalmanacco On Demand con una splendida richiesta del fan facebookiano Rosario il quale, con santa pazienza, chissà quanto tempo fa ha perorato la causa de I racconti della luna pallida d'agosto (雨月物語 - Ugetsu Monogatari, letteralmente Racconti di pioggia e di luna), diretto nel 1953 dal regista Kinji Mizoguchi e ispirato all'omonima raccolta di racconti di Ueda Akinari (in particolare L'albergo di Asaji e La lubricità del serpente). Il prossimo film On Demand dovrebbe essere Picnic a Hanging Rock, oppure il vincitore della "gara" indetta in occasione della dipartita di Vittorio Taviani. ENJOY!


Trama: Giappone, fine del secolo XVI. Nel corso delle guerre civili si intrecciano le storie di un vasaio accecato dalla brama di ricchezza, del fratello che vorrebbe diventare samurai e delle rispettive mogli, costrette a sopravvivere alle brame dei soldati mentre i loro uomini seguono sogni di gloria...



Nonostante adori il Giappone e la sua cultura conosco ben poco del Cinema giapponese "di spessore", vuoi perché determinati film passavano rarissimamente in TV quando avrei avuto tempo di guardarli, vuoi perché ora c'è sempre qualcosa che distoglie la mia attenzione. Quando Rosario ha chiesto una recensione per I racconti della luna pallida d'agosto sono stata quindi molto felice ma è anche sopraggiunta un po' d'ansia, in quanto la pellicola in questione è universalmente riconosciuta come un caposaldo del cinema nipponico, in grado di influenzare le opere che sono venute dopo e di far conoscere la cinematografia giapponese al pubblico occidentale, anche in virtù del Leone d'Oro vinto a Venezia e della nomination per i Costumi agli Oscar. Mix tra dramma in costume (Jidaigeki) e racconto fantastico, I racconti della luna pallida d'agosto presenta una storia apparentemente semplice il cui pathos e le cui implicazioni "crescono" man mano che il film prosegue. Inizialmente, infatti, l'atmosfera è quasi quella di una commedia "famigliare", all'interno della quale le povere mogli dotate di cervello sono costrette a frenare le ambizioni di due sciocchi fratelli (uno più dell'altro) e sopportare le loro mattane mentre la guerra incombe. Quando i soldati raggiungono il villaggio delle due famiglie qualcosa comincia però ad incrinarsi, tra presagi di morte e violenze neppure troppo suggerite, e la fuga dei quattro protagonisti (ai quali bisogna aggiungere il figlioletto di Ohama e Genjuro) comincia ad avere un sapore non tanto di rivalsa sociale o speranza di trovare la ricchezza, quanto di corsa a capofitto verso un'inevitabile tragedia. Per perseguire i loro sogni, infatti, gli uomini de I racconti della pallida luna d'agosto, benché innamorati delle loro mogli, non esitano ad agire in maniera sconsiderata dimenticandosi, anche solo momentaneamente, della loro esistenza e condannandole quindi a soccombere all'interno di una società allo sbando, dove pirati, banditi, soldati e criminali la fanno da padroni. Genjuro, irretito dai complimenti di una splendida Signora e lieto di poter abbracciare una vita di lusso sfrenato, non riesce a vedere al di là del proprio naso e scambia un inferno spettrale per il paradiso, aprendo la via a quegli spiriti che camminano accanto agli uomini, mentre lo stupido fratello Toubei persegue ciecamente il desiderio di diventare samurai, incurante delle parole sagge della moglie nonostante la sua ambizione derivi dalla volontà di venire ammirato e rispettato innanzitutto da lei. I racconti della pallida luna d'agosto è dunque una malinconica storia di reciproche incomprensioni, leggerezze imperdonabili e desideri "mondani" che offuscano la ragione, impedendo alle persone di godere delle vere gioie della vita, quelle reali e tangibili che magari non riusciamo ad apprezzare perché troppo "banali" e distanti dai nostri sogni di gloria.


Il Giappone portato su schermo da Mizoguchi, immortalato nella bellezza del bianco e nero, è un luogo povero, inghiottito da una natura selvaggia intervallata di tanto in tanto da risaie, sporadici campi coltivati o villaggi formati da poche capanne (ma con un enorme forno per cuocere le preziose terracotte, beni di lusso che hanno un peso enorme nelle vicende narrate), zeppo di anfratti insidiosi dove può nascondersi ogni sorta di pericolo; il regista, in poco più di un'ora e mezza, riesce ad aprire gli occhi dell'Occidentale e mostrargli le stratificazioni sociali del Giappone di fine '600, dai caotici bassifondi delle città dove i Daimyo passano tra la folla che non osa alzare lo sguardo su di loro, agli eleganti ambienti delle case tradizionali dei ricchi, dove splendide "principesse" danzano con eleganti ventagli in mano, avvolte da kimono le cui sete preziose risplendono anche senza l'utilizzo del technicolor. La luce e l'ombra vengono dosate con tocchi magistrali e si caricano di particolari rivelatori, soprattutto nelle scene che coinvolgono Lady Wakasa, costantemente accompagnata da un'aura luminosa che ne sottolinea la natura eterea e punta a confondere ancor più il povero Genjuro, accecato da tanta grazia, mentre le ombre sono talmente nitide e profonde che spesso pare di vedere un quadro in movimento tratteggiato a inchiostro piuttosto che un film. Da profana, da donna "moderna", sono rimasta soprattutto meravigliata dal modo in cui la violenza (sessuale e non), pur venendo solo suggerita per ragioni di pudore e probabilmente di censura, tocchi comunque con forza la sensibilità dello spettatore, facendogli percepire chiaramente le sensazioni di disperazione, dolore e vergogna provate dai personaggi (peraltro interpretati da attori fantastici, soprattutto Kinuyo Tanaka e Masayuki Mori), mentre i momenti "rosa" sono assai più sensuali ed intensi di qualsiasi scena esplicita possa passare oggi al cinema o in TV. Insomma, avrete capito che I racconti della luna pallida d'agosto mi ha folgorata. Ancora una volta devo quindi ringraziare il giorno in cui l'idea di "creare" l'On Demand mi è balenata in testa, perché probabilmente senza essere stata spinta dalla richiesta di Rosario non avrei mai recuperato questo film splendido. Anzi, se avete altri suggerimenti simili non esistete a dimandare!!

Kenji Mizoguchi è il regista della pellicola. Giapponese, ha diretto film come Le sorelle del Gion, Vita di O-Haru, donna galante, Gli amanti crocifissi, L'intendente Sanshou e La strada della vergogna. Anche sceneggiatore e produttore, è morto nel 1956 all'età di 58 anni.


Machiko Kyou (vero nome Yano Motoko) interpreta Lady Wakasa. Giapponese, ha partecipato a film come Rashomon, Genji Monogatari, La porta dell'inferno, La casa da tè alla luna d'agosto e La strada della vergogna. Ha 94 anni.


Kinuyo Tanaka interpreta Miyagi. Giapponese, ha partecipato a film come La vita di O-Haru, donna galante, Love letter, L'intendente Sansho e Brothel n.8. Anche regista, è morta nel 1977 all'età di 66 anni.


Masayuki Mori (vero nome Yukimitsu Arishima) interpreta Genjuro. Giapponese, ha partecipato a film come Gli uomini che mettono il piede sulla coda della tigre, Rashomon, L'idiota, Nubi fluttuanti e I cattivi dormono in pace. E' morto nel 1973  all'età di 62 anni.


La storia di Toubei e del suo desiderio di diventare samurai è ispirata a un racconto di Guy de Maupassant, La legione d'onore, e nelle idee di Mizoguchi avrebbe dovuto concludersi con Toubei che, nonostante avesse incontrato la moglie nel bordello, decideva comunque di perseguire la sua carriera, abbandonandola. Il finale della storia però è stato ritenuto troppo cupo dai produttori, che hanno chiesto al regista di cambiarlo nonostante quest'ultimo avesse completa libertà creativa sul film. Detto questo, se I racconti della luna pallida d'agosto vi fosse piaciuto recuperate Rashomon e magari anche Storia di fantasmi cinesi. ENJOY!

2 commenti:

  1. grazie Erika, ero ansioso di leggere la tua recensione e sono contento che ti sia piaciuto :) come al solito ho già in mente un altro film da proporti e mi permetto di chiedertelo subito: "Fanny e Alexander" di Ingmar Bergman. Grazie ancora, a presto

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    Risposte
    1. Adorabile film, dovrò però armarmi di parecchio tempo, ahimé!
      Lo metto in lista, grazie delle richieste :)

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