Trama: due fratelli si ritrovano a dover proteggere se stessi e i loro cari da un male insinuante e inarrestabile...
Cercate un horror capace di fare realmente paura e di mettervi addosso anche una discreta tristezza? When Evil Lurks è ciò che fa al caso vostro. Per darvi un'idea di quello che si è messo in testa stavolta Demián Rugna (già responsabile, nel caso ve lo foste dimenticato, dell'angosciante Aterrados), dovete immaginare un ibrido tra The Outcast di Robert Kirkman, Il male di Dylan Dog e The Dark and the Wicked, "sporcato" da una doverosa punta di critica sociale che, tuttavia, non pretende di elevare un horror brutale e diretto come un'accettata in faccia. Il regista è partito dalla condizione sociale disagiata di chi vive nelle isolate campagne argentine, lontano dai luoghi di potere e decentrato rispetto agli interessi del governo, magari costretto anche a curare i propri campi con roba non proprio sana o regolamentata (andate a vedere la mostra World Press Photo a Torino. Lì si parla di Messico ma il senso del discorso è lo stesso), e da lì ha realizzato una tristissima riflessione sul Male ineluttabile, che non guarda in faccia a nessuno e distrugge, incontrollato, anche chi ha le migliori intenzioni. Il regista spiega ben poco e la storia comincia in medias res, ovvero in un universo narrativo dove capita che le persone vengano possedute e, di conseguenza, esista addirittura un protocollo governativo per disporre dei demoni senza che l'infezione si propaghi. Purtroppo, i due fratelli Pedro e Jimi scoprono a loro spese che, coi loro vicini, il governo se l'è presa molto comoda (un anno) e, come se non bastasse, l'addetto inviato ad eliminare il posseduto non ha fatto una bellissima fine; prede della paura, dell'ignoranza e della disperazione, i due fratelli e un signorotto del luogo cercano di metterci una pezza prima che sia troppo tardi, ma prendono ogni decisione sbagliata. Ora, il bello della sceneggiatura di Rugna non è solo che ti catapulta in un incubo ad occhi aperti senza prepararti, ma anche che i protagonisti (per quanto incappino inevitabilmente nelle scelte scellerate tipiche di un horror altrimenti la storia non andrebbe avanti) non risultano mai posticci o stupidi, bensì vittime di un meccanismo di malvagia predestinazione/furbizia demoniaca che, ad ogni perdita, si porta via una parte del cuore dello spettatore, il quale già dopo pochi minuti si lascia coinvolgere dal legame tra Pedro e Jimi e arriva a volergli bene.
Rugna lo sa, e giustamente infligge ai protagonisti i colpi peggiori, senza lesinare in schifo ripugnante e momenti di terrore. Questi ultimi li ricava con l'attesa, la semplice attesa di qualcosa di brutto anticipato con parole ed inquadrature insistite, ombre che si scorgono con la coda dell'occhio, luoghi bui dove non si può utilizzare la luce elettrica, attori persi in mezzo ad un inquadratura che li rende vulnerabili a tutto ciò che potrebbe entrare in campo da un momento all'altro. Lo schifo ripugnante passa invece attraverso il make up del posseduto che scatena l'orrore iniziale, talmente purulento e sporco che si sente praticamente la puzza dallo schermo, ma fosse solo quello. Animali e bambini non vengono risparmiati dalla violenza messa in scena da Rugna, che mostra tutto ciò che è lecito mostrare tra sangue e frattaglie, e più c'è dolcezza ed innocenza, più vi garantisco che verranno pervertite in modo da farvi venire un coccolone. When Evil Lurks però non è un mero campionario di efferatezze da superare sequenza dopo sequenza, alzando costantemente l'asticella del disgusto, bensì una vicenda narrata coi toni della tragedia, che parla di abbandono e pregiudizio, di forza di volontà schiacciata da qualcosa di più grande, della fine di una civiltà in cui anche chi è buono, chi ama con sincerità la sua famiglia, chi cerca di fare del suo meglio, viene alla fine inghiottito da un male alimentato da disinteresse, lassismo e tanta, troppa paura. When Evil Lurks non è un film perfetto, ci mancherebbe, ma in un anno dove, a livello di horror, a farmi battere seriamente il cuore c'è riuscito solo Flanagan con la sua Caduta della casa degli Usher, è diventato nel giro di pochissimo il primo della lista, riconfermando la capacità di Demián Rugna di entrare sotto pelle con pochi danari e tanto entusiasmo. Non perdetevelo nemmeno per sbaglio e pregate che venga distribuito presto in Italia!
Del regista Demián Rugna ho già parlato QUI.
Se When Evil Lurks vi fosse piaciuto, recuperate Aterrados e The Dark and the Wicked. ENJOY!
E poi gli infetti fanno davvero paura. Un paio di volte ho dovuto mettere in pausa e farmi un giretto!
RispondiEliminaHai scritto benissimo, Cuando acecha la maldad ancora più che un horror è una tragedia, la tragedia di impostazione classica dove una persona comune perde la propria felicità ma non a causa delle sue malefatte bensì per semplici errori causa un evento improvviso anche se qui senza un deus ex machina finale che risolve la situazione perché in Rugna il male pare ontologico del mondo, inestirpabile e inspiegabile. Salvo sorprese anche per me questo è l'horror dell'anno.
RispondiEliminaSì, il "Rugna Cinematic Universe" ha un pessimismo cosmico tale da lasciare basiti. E per questo lo adoro!
EliminaMamma mis che filmone 🤩🤩 per me tra i migliori visti quest'anno!
RispondiEliminaMi sa che siamo in parecchi a pensarla così!
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