mercoledì 1 novembre 2023

Mixed by Erry (2023)

Lo avevo perso per vari motivi al cinema e volevo assolutamente vederlo col Bolluomo musicista, quindi sono riuscita a recuperare su Netflix solo qualche settimana fa Mixed By Erry, l'ultimo film diretto e co-sceneggiato dal regista Sydney Sibilia.


Trama: Enrico Frattasio è un giovane napoletano che vorrebbe fare il deejay. Il suo sogno frustrato si traduce nella creazione di musicassette che diventano, nel tempo, le fondamenta di un'impresa finanziaria tanto remunerativa quanto illegale...


Grazie a Sidney Sibilia, l'ignorantissima sottoscritta ha conosciuto un'altra storia italiana di cui non avevo assolutamente contezza. Dopo la scoperta de l'Isola delle Rose, la novità di quest'anno è stata l'etichetta discografica Mixed by Erry, nata negli anni '80 a Napoli per mano di Enrico "Erry" Frattasio, ragazzo di belle speranze col sogno frustrato di fare il deejay che, per "consolarsi" ed alimentare la sua enorme passione per la musica, creava musicassette contenenti mix personalizzati per gli abitanti del quartiere. Nel giro di qualche anno, questa innocente distribuzione di cassettine si è evoluta, affiancando ai mix personalizzati la duplicazione di interi album (o, nel caso di Sanremo, addirittura la produzione di compilation che uscivano prima di quella ufficiale), fino a trasformarsi in un business miliardario ed allargato non solo ai fratelli di Enrico, ma persino a qualche centinaio di dipendenti, con ramificazioni al di fuori di Napoli e della Campania. Ciò che Sibilia racconta, in pratica, è la nascita della pirateria musicale moderna, con un occhio alla genialità di chi ha saputo predire, inconsapevolmente, un futuro di playlist basate sui gusti del pubblico, capaci di guidarne gli acquisti successivi. Lo fa con lo sguardo indulgente ma consapevole di chi apprezza l'innocenza sognatrice del protagonista e, al contempo, ne condanna l'attività illegale che tinge il sogno di sfumature cupe ed ambigue, romanzando le vicende reali senza indorare però troppo la pillola; dall'infanzia alla prigione, i Frattasio sono sempre stati seguiti dall'ombra della malavita, hanno percorso un sentiero borderline e talvolta sporcato di sangue, e la loro rivoluzione gioiosa contro lo squallore della povertà o i soprusi dei prepotenti ha comunque consentito loro di fare la bella vita senza restituire nulla di tangibile alla società ed evadendo tasse come non ci fosse un domani. Certo, come già accadeva per quegli adorabili scappati di casa di Smetto quando voglio, è impossibile odiare Erry e i suoi fratelli e, anzi, non si smette per un istante di sperare che il debordante ispettore Ricciardi venga fatto fesso dalle trovate dei tre, mentre il vero "villain" ha, neanche a dirlo, il fastidioso accento del tipico imprenditore baüscia. 


A differenza de L'isola delle rose, che mi era sembrato facilone e svuotato di contenuti, la storia di Mixed by Erry è invece perfetta per lo stile accattivante e molto "cinematografico" di Sibilia, regista che, da sempre, riesce a fare propri gli stilemi tipici del cinema di genere americano, aggiornandoli a un gusto tutto italiano. La diffusa parabola di ascesa e caduta dei protagonisti, unita a uno sguardo nostalgico verso tempi più innocenti in cui si parlava più di espedienti per sopravvivere che di vera e propria criminalità (e comunque anche quest'ultima era regolata da codici rigidi e valori, per quanto distorti), si mescola alla commedia all'italiana fatta di accenti regionali e "maschere" ben riconoscibili, dando vita a un film frizzante e gradevolissimo, che non annoia nemmeno per un istante. Da ligure, contesto solo l'assenza di sottotitoli costanti, ché spesso facevo fatica a seguire i dialoghi, ma la simpatia di tutti i coinvolti è indubbia. A partire dai tre attori semi-esordienti che interpretano i fratelli Frattasio, tutti bravissimi e convincenti, passando a due caratteristi divertenti e divertiti come Francesco Di Leva e Fabrizio Gifuni (ti ho odiato, amico, mi spiace, ma è una deformazione professionale!), per arrivare al devastante colpo di nostalgia dato dal vedere il "piccolo" Adriano Pantaleo nei panni di papà Frattasio, ho adorato tutto il cast e, arrivata alla fine, avrei voluto che il film continuasse ancora un po'. Purtroppo, il vero difetto di Sibilia è quello di non riuscire mai a confezionare personaggi femminili interessanti, che superino la dicotomia scassacazzi/love interest, ma continuo a sperare per il futuro. Nel frattempo, consiglio senza remore questo Mixed by Erry, un'ottima aggiunta al catalogo Netflix!


Del regista e co-sceneggiatore Sydney Sibilia ho già parlato QUI

Francesco Di Leva interpreta Fortunato Ricciardi. Nato a Napoli, ha partecipato film come Una vita tranquilla, Il sindaco del Rione Sanità, Nostalgia e L'ultima notte di Amore. Anche sceneggiatore e produttore, ha 45 anni e un film in uscita. 


Adriano Pantaleo interpreta Pasquale Frattasio. Probabilmente il bambino napoletano più famoso degli anni '90, lo ricordo per film come Io speriamo che me la cavo, Ci hai rotto papà e le serie Amico mio e Amico mio 2. Anche sceneggiatore e produttore, ha 40 anni. 


Fabrizio Gifuni interpreta Arturo Maria Barambani. Nato a Roma, ha partecipato a film come Hannibal, La meglio gioventù, Romanzo di una strage, Il capitale umano, Esterno notte e a serie quali Boris e L'amica geniale. Anche sceneggiatore e produttore, ha 57 anni. 








14 commenti:

  1. Io sono degli anni '70 e ne avevo decine di cassette di Erry... d'altronde non credo esista alcun mio coetaneo che non abbia posseduta almeno una: chi dice il contrario mente! :) Sibilia come al solito è bravissimo a confezionare una storia di simpatici "losers" cui è impossibil non affezionarsi. Non è, come hai scritto, un inno alla pirateria, bensì un tenero ricordo di un'epoca ingenua e irripetibile... molto, molto carino davvero.

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    1. Purtroppo, dieci anni dopo (almeno a nord e in un paese piccolo come il mio) non se ne sentiva neppure più parlare, o forse erano diventati assai più scaltri, chissà!

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  2. Bello, forse l'audio un po' poco chiaro in certi momenti, ma si fa capire lo stesso

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    1. Più che problemi di audio, ho avuto problemi di dialetto :)

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  3. Mi piace come Sydney Sibilia sappia raccontare la storia di questo strambo Paese a forma di scarpa senza risultare provinciale o con la paura di passare per "Troppo italiano" (cit.) un equilibrio che azzeccato in tutti i suoi film, mi sono piaciuti tutti, anche questo ;-) Cheers

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    1. Io ho sofferto La vera storia dell'isola delle rose, l'ho trovato superficiale e noiosino, questo invece è davvero una botta di vitalità!

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  4. Visto su consiglio di Giulia, che da partenopea conosceva le vicende 😂 ci è piaciuto moltissimo!

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    1. Vedi? Come dicevo a Sauro, negli anni '80/'90, al nord, non sapevamo nemmeno chi fossero ma sono sicura che a Napoli e dintorni il loro ricordo è vivissimo ancora oggi, anche tra i giovani!

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  5. Perso al cinema anch'io, ogni volta che decidevo la serata, saltava fuori un impegno -arene estive comprese. Grazie a Netflix ho recuperato in ritardo ma mi è sembrato che mancasse qualcosa, non so bene cosa, forse mi hanno fregato solo le aspettative.
    In ogni caso, resto in attesa della prossima storia che Sibilia scoverà.

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    1. Può darsi, io l'ho guardato partendo dalla delusione del precedente e mi è piaciuto di più!

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  6. Vabbè io da campano di un paesino della provincia di Caserta l'ho adorato! Negli anni della mia infanzia e della mia adolescenza le "cassette mixed by erry" erano la musica. Punto. Ne ho ancora un casino giù dai miei... che ricordi!
    Film fatto davvero bene. E credo proprio tu abbia ragione sui ruoli femminili mai davvero esaltati nei suoi film...
    Comunque, questo è una chicca imperdibile!

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    1. Incredibile, è un fenomeno di cui non ero affatto a conoscenza, ma ammetto che mi piacerebbe vedere una di queste mitiche cassette!!

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    2. Appena tornerò giù dai miei ho intenzione di portarmene qualcuna a Modena, e magari pubblicare qualche foto sul blog 😅

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    3. Leggerò l'eventuale post con molto interesse!!

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