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martedì 2 settembre 2014

NOTTE HORROR 2014: Il cavaliere del male (1995)


Buon martedì zombetti! Siete pronti per le ultime battute della Notte Horror Blog Edition? Stasera tocca a me ed Arwen intrattenervi, lei lo farà con Lo squartatore di New York mentre io ho ripescato dal sottosuolo nientemeno che Il cavaliere del male (Tales From the Crypt: Demon Knight), diretto nel 1995 dal regista Ernest R. Dickerson.


Trama: un uomo fugge da un demone deciso a recuperare un'antichissima chiave colma del sangue di Cristo, l'ultimo tassello per fare piombare la Terra nelle tenebre. L'uomo si rifugia in un motel pieno di persone e la fuga diventa una terribile lotta per la sopravvivenza...


Il cavaliere del male è uno di quegli horror che ho guardato fino alla nausea, arrivando a consumare la videocassetta e versando una lacrima per l'impossibilità di reperirlo in DVD ad un prezzo umano. Razionalmente, mi rendo conto che stiamo parlando di un film supercazzola come pochi, affossato da un adattamento italiano zeppo di battute da avanspettacolo persino peggiori di quelle originali, ma come posso non amarlo quando Billy Zane, qui nei panni di un demone, da letteralmente il bianco ed offre la sua interpretazione più gigionesca ed esilarante? Quest'uomo per tutto il film balla, fa il piacione, sputa spugne dalla bocca, ammicca a vecchi ubriaconi circondato da donnine semi-svestite neanche fosse Rocco Siffredi, scatena la "spada de foco" di Verdoniana memoria e seduce ingenue fanciulle bisognose d'affetto, il tutto senza fare (quasi) una piega mentre attorno a lui si consumano carneficine della peggior specie. Il cavaliere del male, infatti, nonostante i costanti richiami ad un tipo di umorismo fumettistico, ribadito anche in una sequenza in cui si alternano scene filmate e vignette, non lesina i momenti splatter e grotteschi, con corpi che vengono letteralmente dilaniati da demoni deformi e brutti come il peccato; ovviamente la colpa di tanta violenza (nonché dell'abbondanza di tette che spuntano generose nel corso di tutto il film) non è di Dickerson, bensì del del vero regista della pellicola, quel graziosissimo e simpatico Crypt Keeper che spadroneggia nelle scene d'apertura e di chiusura e che presenta Il cavaliere del male come accadeva con gli episodi della serie I racconti della cripta.


Il cavaliere del male è un film adorabile anche perché riunisce attori già comparsi nella serie I racconti della cripta, come William Sadler, e vecchie glorie dell'horror e del fantastico come l'inconfondibile Dick Miller, sempre a suo agio nei panni del vecchio ubriacone, il "nuovo" Herman Munster John Schuck nel ruolo dello sceriffo o l'ex psichiatra del primo Nightmare Charlesh Fleisher, recuperato per interpretare il postino svitato ed innamorato; in una girandola di omaggi e citazioni (tra le più evidenti ci sono Psyco, Aliens - Scontro finale e Jason va all'inferno), momenti tesissimi, spacconate assortite e deliziosi attimi gore, Il cavaliere del male prosegue senza una sola battuta d'arresto nonostante la sceneggiatura improbabile (basterebbe solo il modo in cui viene perpetuato il potere della chiave per far mettere le mani nei capelli a più di uno spettatore!) e la sostanziale monodimensionalità della maggior parte dei personaggi, confermandosi comunque un horror disimpegnato che, a modo suo, è riuscito a fare storia. A mio avviso, non poteva essere altrimenti visti i nomi eccellenti di produttori come Walter Hill e Robert Zemeckis o di un compositore come Danny Elfman, che ha creato l'orecchiabile e a suo modo tetro motivetto che accompagna lo spettatore sia nei titoli di coda che nel prefinale. Insomma, riconosco la natura belinesca dell'opera in oggetto ma nonostante questo la difenderò sempre a spada (de foco) tratta e non posso fare altro che consigliarla neanche fosse un caposaldo del cinema di genere. Guardatelo e mi ringrazierete!


Di Billy Zane (il demone), William Sadler (Brayker), Jada Pinkett Smith (Jeryline), CCH Pounder (Irene) e Dick Miller (Zio Willy) ho già parlato ai rispettivi link.

Ernest R. Dickerson (vero nome Ernest Roscoe Dickerson) è il regista della pellicola. Americano, ha diretto episodi delle serie Criminal Minds, CSI: Miami, Heroes, Masters of Horror, E.R. Medici in prima linea, The 4400, Weeds, Medium, Dexter, The Walking Dead, Once Upon a Time e Under the Dome. Anche sceneggiatore e attore, ha 63 anni.


John Cassir, doppiatore originale del Crypt Keeper, ha prestato la voce al personaggio in tutte le sue incarnazioni, anche nella serie Racconti di mezzanotte e nel cartone animato Brividi e polvere con Pelleossa (in originale, Tales from the Cryptkeeper). Il cavaliere del male avrebbe dovuto essere il primo di una trilogia di Racconti della cripta, ma il flop al botteghino nel 1996 de Il piacere del sangue (la cui uscita viene annunciata dal Crypt Keeper alla fine dei titoli di coda de Il cavaliere del male) ha ovviamente interrotto l'operazione fino al 2002, anno in cui è stato distribuito per il solo mercato dell'home video RitualIl piacere del sangue lo ricordo pochissimo e Ritual non l'ho mai visto quindi non ve li posso consigliare, ma se Il cavaliere del male vi fosse piaciuto recuperate assolutamente Sospesi nel tempo, I delitti del gatto nero e La notte dei morti viventi. ENJOY!

E se ve li foste persi ecco tutti i post passati e futuri dell'orrorifica rassegna!!


martedì 26 aprile 2011

Scream 2 (1997)

E’ la regola base dei sequel. Finito di vedere Scream – Chi urla muore, sono passata a Scream 2, diretto nel 1997 sempre da Wes Craven. La seconda regola dei sequel, spesso e volentieri, recita che il secondo capitolo è inferiore al primo, e questo film non fa eccezione.


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Trama: sono passati due anni dagli eventi narrati nel primo film. Sidney si è trasferita in un’altra città e ha trovato degli altri amici e un nuovo fidanzato, ma la sua quiete comincia ad essere scossa dall’uscita del film Stab, ispirato proprio alle sue disavventure di due anni prima, e dal fatto che un altro killer ha cominciato a seguire le orme di Ghostface…


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Le regole per ottenere un buon sequel, enunciate da Randy a metà film, sono: numero uno, aumenta il numero dei morti. Numero due, le morti devono essere più elaborate rispetto al primo capitolo, e più sanguinose. Numero tre, mai presumere che il killer sia morto. Craven in Scream 2 fa il furbetto, ma la verità è che sono solo la prima e la terza regola a venire rispettate, e il regista ne crea una quarta, ovvero cambiare poco o nulla rispetto al primo capitolo e perseverare in quel gioco di ammiccamenti allo spettatore che era la forza del primo Scream. Un gioco che, a lungo andare, stanca e rende il film in parte fiacco, anche perché la regola numero due non viene rispettata: la morte iniziale del primo capitolo rimane, a mio avviso, insuperata, e anche se il “body count” aumenta e si vede addirittura un occhio impalato verso la fine del film, il povero Ghostface da il suo meglio solo all’inizio della pellicola, trasformando un cinema affollato in un perfetto luogo dove commettere un doppio omicidio. L’urlo straziante della seconda vittima davanti ad una folla di ragazzini horror – maniaci inorriditi fa accapponare la pelle, ed è il picco di un film che purtroppo prosegue affossandosi e prendendo in giro lo spettatore. Infatti, la neppure tanto velata critica verso coloro che pensano che siano stati i film horror a rendere la società in cui viviamo così malata e schifosa, che era il fil rouge del primo capitolo, avanza allo step successivo in questo secondo episodio, fornendo al killer una motivazione davvero troppo ridicola per essere accettata, neppure l’essere umano più idiota ed ignorante potrebbe sostenerla; di conseguenza il finale di questo Scream 2 risulta abbastanza tirato per i capelli, una parodia di sé stesso.


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In definitiva, le cose più interessanti nel film risultano l’aspetto metacinematografico e l’autocitazionismo (che purtroppo spesso sfocia nella banale ripetizione di situazioni prese paro paro dal primo Scream). I fan ricorderanno come, in Scream – Chi urla muore, Sidney avesse detto all’amica Tatum: “Se faranno un film su questa storia, come minimo la mia parte la daranno a Tori Spelling”. Detto, fatto. Nel corso di Scream 2, infatti, viene citato spesso e proiettato il fantomatico film tratto dagli omicidi di Woodsboro, ovvero Stab; proprio alla prima di questo “film nel film” avvengono i primi due omicidi (una prima imbarazzante: se si considera che gli omicidi che ispirerebbero il film sono tratti da eventi reali, vedere gente che vende gadget o maschere di Ghostface e altre persone che vanno in giro brandendo coltelli finti e ridendo, la critica alla stupidità del pubblico medio e alla società americana guidata dai mass media diventano spietate) e, dalle immagini mostrate, si capisce come Craven abbia cercato di rendere Stab molto meno realistico di Scream, infarcendo le scene e i dialoghi di cliché horror (Casey in Stab viene mostrata mentre si fa la doccia, non mentre sta cuocendo i popcorn…) ed utilizzando attori famosi come Heather Graham, Luke Wilson, la già citata Tori Spelling nei panni, appunto, di Sidney, e anche David Schwimmer, che non viene mostrato ma solo citato. Riassumendo, Scream 2 è un film che comincia ad andare bene giusto per i fan, ma che può ancora regalare qualche momento di suspance. Nella media.


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Squadra che vince non si cambia: del regista Wes Craven (che compare anche qui in un cameo, stavolta nei panni di un dottore), Neve Campbell, Courtney Cox e David Arquette ho già parlato qui, mentre il post su Liev Schreiber lo trovate qua. Di Sarah Michelle Gellar, che interpreta Cici, ho invece parlato qui. In Scream 2, nella parte di Mickey, trovate anche Timothy Olyphant, di cui ho già parlato qua e Jerry O'Connel nei panni di Derek, il fidanzato di Sid.

Jada Pinkett Smith interpreta Maureen. Moglie di Will Smith, la ricordo per film come il bellissimo I racconti della cripta - il Cavaliere del male, Il professore matto, Matrix Reloaded, Matrix Revolution e per aver prestato la voce all’ippopotama Gloria nei due film dedicati alla serie Madagascar, di cui sta per uscire un terzo episodio. Americana, anche produttrice, sceneggiatrice e regista, ha 40 anni.


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Rebecca Gayheart interpreta Lois. Non so perché ma l’attrice americana è diventata una delle mie preferite, sarà per quell’aria un po’ particolare, la bellezza quasi “classica” o forse perché parecchi suoi film mi sono piaciuti, come Urban Legend, il particolare Amiche cattive, Urban Legend Final Cut, anche se le sue partecipazioni più consistenti si trovano in serie come Beverly Hills 90210, Hercules, Nip/Tuck, CSI: Miami e Ugly Betty. L’attrice, anche regista, ha 40 anni e un film in uscita.


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Portia De Rossi (vero nome Amanda Lee Rogers) interpreta Murphy. L’attrice australiana, al momento sposata con la “lesbica più famosa di Hollywood”, Ellen De Generes, ha partecipato a film come Sirene, Stigmate e l’orrendo Cursed – il maleficio, ma ciò che l’ha resa famosa sono serie come Ally McBeal e Nip/Tuck. Ha 38 anni e un film in uscita.


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Oltre ai già citati Heather Graham, Tori Spelling e Luke Wilson, che compaiono in relazione a Stab (i cui spezzoni sono stati girati, tra l’altro, da Robert Rodriguez), nel film fanno una comparsata anche il Pacey di Dawson’s Creek, Joshua Jackson, nei panni di uno studente di cinema, Selma Blair di cui si sente solo la voce mentre parla al telefono con Sarah Michelle Gellar, e Matthew Lillard, uno degli studenti alla festa della Sorellanza. Inutile dire che, se vi è piaciuto il secondo capitolo della saga, vi consiglio di passare al terzo, Scream 3. Questa volta vi lascio con le papere dal set, assai gioiose  ma assolutamente da NON guardare prima del film... ENJOY!!!


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