La sequela di capolavori è finita, torniamo quindi a parlare di film più terra terra ma non necessariamente brutti. Anzi, il bello è quando si va al cinema convintissimi di star per buttare sei euro e alla fine si esce soddisfatti, che è ciò che è successo lunedì quando sono andata a vedere Il corpo di Jennifer (Jennifer’s Body) pellicola del 2009 diretta da Karyn Kusama. Diciamo che il film partiva penalizzato in partenza soprattutto per le critiche negative che ho letto in giro, probabilmente scritte da maschietti intristiti per la mancata visione di quello stesso “corpo” del titolo, ma come al solito è bene diffidare di quello che si legge e toccare con mano.
La trama: Jennifer è la ragazza più bella del liceo, tutti la bramano, tutti pendono dalle sue labbra, soprattutto la sua sfigatissima migliore amica, Needy. Una sera decidono di andare a vedere un concerto e le loro esistenze cambiano per sempre; dopo un disastroso incendio, infatti, Jennifer scompare per un po’ assieme al gruppo rock e torna decisamente cambiata, indemoniata e mangiauomini nel vero senso della parola, mentre a Needy tocca l’ingrato compito di fermarla prima che metta le mani addosso anche al suo fidanzato Chip.
Come ho detto sopra, se siete maschietti e sperate di andare a vedere un film dove questo benedetto Corpo di Jennifer venga mostrato, e bene, in ogni fotogramma, smettete pure di leggere il post. Nonostante l’assurdo divieto rivolto ai minori di 18 anni la bella Megan Fox rimane coperta per tutto il film, c’è giusto qualche stacco di coscia ogni tanto, il resto viene lasciato all’immaginazione più o meno pervertita degli spettatori adolescenti. Certo, ci sono 5 minuti di inutile bacio saffico tra le protagoniste, ma se basta questo ad ingrifare l’utenza e a scatenare divieti, siamo messi proprio male. Proprio per il fatto che a me queste “pecche” non toccano, sono riuscita a guardarmi il film e a godermelo senza troppi problemi, nonostante come horror, in effetti, non sia tra i migliori. L’aspetto gore, infatti, è limitato come le nudità di Megana.
Come mai allora questo Corpo di Jennifer mi è piaciuto? Beh, perché fa ridere e, nonostante la banalità della trama, vista e rivista in più di un film, è molto ben scritto. E poi perché adoro le pellicole che descrivono con cattivissima ironia il mondo delle primedonne liceali americane, come Ragazze a Beverly Hills oppure Mean Girls. La possessione di Jennifer viene usata per esacerbare lo stereotipo della reginetta del liceo, perfida, (in)sicura di sé, egoista e zoccoletta. La protagonista infatti non è vittima di una possessione nella quale la sua volontà viene annullata, anzi: è ben consapevole di essere cambiata, di essere diventata una specie di dea. Ed è anche consapevolissima del fatto che questo cambiamento ha bisogno di essere mantenuto cibandosi di sangue umano, altrimenti i suoi capelli, la sua pelle, il suo corpo diventeranno imperfetti come quelli di qualsiasi altra normale adolescente (divertenti ed emblematiche in tal senso le scene in cui si vede Jennifer “sfatta”, come potrebbe esserlo una modella dopo una notte brava ovviamente, che cerca di restaurarsi con fondotinta e quant’altro). Altra cosa portata all’eccesso è il morboso rapporto tra la protagonista e la sua amica sfigata, Needy. Già il soprannome di quest’ultima dice tutto: bisognosa. Sarei pronta a scommettere che nella sceneggiatura originale è specificato come il soprannome glielo abbia dato Jennifer, giusto per ribadire la propria supremazia tra le due “super best friends” anche se alla fine l’elemento “forte” tra le due è proprio la bruttina Needy, nonostante la sua ingenuità. Infatti lo sfigato, come ci mostra il film, è necessario all’esistenza stessa del suo opposto. Al di fuori del suo mondo provinciale Jennifer è una sciacquetta di campagna, quindi le serve circondarsi di persone molto meno appariscenti, che ne sia consapevole o meno. Quello che traspare dal film è che alla fine Jennifer vuole bene a Needy solo a patto però che non oltrepassi “i confini” che lei stessa ha delimitato, invidiosa della felicità che la piccola sfigata riesce comunque ad ottenere senza sforzo eccessivo, tanto da arrivare a puntare sia il suo ragazzo Chip sia l’emo che le piace solo per dimostrare la propria supremazia. D’altro canto Needy sopporta finché la migliore amica non passa il segno, cosa che la porta a reagire con forza e a ribellarsi rinfacciandole ogni cosa (sconvolgendo così Jennifer tanto da indebolirla più che con qualsiasi ferita fisica), ma anche così i nerd rimangono sostanzialmente buoni e sinceri e la ragazza non può fare a meno di accogliere l’eredità dell’amica e a cercare vendetta per la sua vita distrutta. Esagerato, certo, ma più o meno è quello che accade quotidianamente in tutto il mondo o quasi.
Passando all’aspetto più “tecnico” della pellicola, ho apprezzato moltissimo la scelta di cominciare a narrare gli eventi dalla fine, rendendo il film un lungo flashback raccontato da Needy che rimanda la spiegazione di quello che è successo a Jennifer solo a metà film. Una fine che in realtà non è tale, visto che la storia prosegue inaspettatamente e si conclude nei bei titoli di coda, altro tocco geniale del film assieme a quello delle figure dei ridicoli e decerebrati rocchettari di città che fanno un patto col diavolo per avere successo. E il bello è proprio come riescono a diventare famosi, cosa che da il la ad una bella critica dei media televisivi e soprattutto del pubblico boccalone e affamato di tragedie. A proposito di rock band la colonna sonora è molto azzeccata, così come la ruffianissima canzone del gruppo, che diventa il tormentone ossessivo di Needy e l’inno della città. Ovviamente, un film simile vive anche di effetti speciali, che per fortuna sono molto validi e non sfruttano troppo la computer graphic, che li renderebbe ridicoli. Inoltre, menzione speciale agli attori, che sono tutti in parte e molto bravi; seppur limitati dagli stereotipi del caso, infatti, riescono ad infondere abbastanza anima nei personaggi da renderli vivi e simpatici.
Per finire, qualche piccola curiosità. Del film esiste anche una graphic novel scritta da Rick Spears e disegnata a quattro mani, che racconta con quattro storie alcuni retroscena del film e si può trovare anche in Italia. Se invece il titolo vi richiama qualcosa, avete ragione ma non confondetevi: Jennifer è uno dei nomi che si trova più di frequente nei titoli di film horror, in tutte le sue varianti, come la Jenifer di Dario Argento, Non violentate Jennifer (I spit on Your Grave) di Meir Zarchi e Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?, giallo all’italiana di Giuliano Carnimeo.
Karyn Kusama è la regista della pellicola. Americana, nel 2005 ha già diretto Aeon Flux, tratto dallo stilosissimo anime che davano tempo addietro su MTV. Ha 41 anni.
Megan Fox interpreta Jennifer. Ascesa nell'Olimpo delle bellezze cinematografiche universali grazie al blockbuster Transformers e al suo seguito, l'attrice americana ha all'attivo anche partecipazioni in Bad Boys II e nel telefilm Two and a Half Men. Ha 23 anni e tre film in uscita.
Amanda Seyfried interpreta Needy. Americana, la ricordo in film come il già citato Mean Girls e il già recensito Mamma Mia!. Per la TV ha partecipato a CSI, Dottor House, Veronica Mars e ha prestato la voce ad un episodio di American Dad. Ha 23 anni e tre film in uscita.
Vi lascio ora con il bel trailer originale... ENJOY!
prego... un minuto di silenzio per il corpo di Jennifer, signori.. u.u
RispondiElimina....
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la cosa più assurda è che ancora non sono riuscito a vederlo... ma sarà poco possibile?? ç_ç
forse domani è la volta buona però e allora farò un commento un pò più serio sul corpo di Jennifer.... ehm, sì.. il film, insomma...
Certo però che se la Seyfried è la bruttina, noi andiamo tutte a suicidarci, ahah!
RispondiEliminaA parte questo, sono sostanzialmente d'accordo, anche se lo trovato scarsamente originale e privo di momenti entusiasmanti.
@Ale55andra:
RispondiEliminain effetti quella ragazza l'hanno conciata male solo nel film, per il resto ci metterei la firma per essere come lei XDXD
Visto! E non nego sia piaciuto anche a me, soprattutto perchè di stereotipi ne ho visti pochi.. o meglio, ci sono, ma non si concludono come avviene di solito e questo scombina un pò il tutto, senza darti modo di immaginare come possa andare a finire la vicenda.
RispondiEliminaHo amato follemente l'inizio e sai a quale scena mi riferisco XD
Poi mi sono perso un pò su alcune questioni che tutt'ora non mi sono troppo chiare... ma per il resto, merita al 100% di essere guardato : P
Ottima anche la musica, dall'inizio alla fine.. u.u
Purtroppo l'ho perso: punto al dvd!
RispondiEliminaCiao, Ale
kE FIGATA..state attenti uomini..
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