Gli adattamenti dei libri e racconti di Stephen King hanno avuto fortuna tanto in tv quanto al cinema. Assieme a capolavori cinematografici come Shining, Il miglio verde, Le ali della libertà o Carrie – Lo sguardo di Satana, infatti, le trasposizioni migliori sono quelle televisive come It, Tommyknockers – Le creature del buio e questo A volte ritornano (Sometimes They Come Back), girato nel 1991 dal regista Tom McLoughlin e tratto dal racconto omonimo di Stephen King, pubblicato all’interno della raccolta A volte ritornano del 1978.
Trama: Jim Norman è un insegnante, che torna al suo paese natale insieme a moglie e figlio, nonostante l’orribile trauma infantile che ha vissuto. Il fratello Wayne, infatti, era stato ucciso proprio in quel paese da un gruppetto di teppisti che erano morti un istante dopo, uccisi da un treno in transito all’interno di una galleria. Assieme agli inevitabili ricordi Jim comincia così ad essere perseguitato anche dal branco di teppisti, che sembrerebbero tornati dal regno dei morti…
A volte ritornano non è un film particolarmente memorabile in effetti, ma è “onesto” e ben realizzato, un horror d’atmosfera quasi per nulla gore, basato solo sul paranoico senso di tensione che ci viene trasmesso dal protagonista. Gli sceneggiatori hanno preso il racconto di King e l’hanno leggermente ripulito dagli aspetti più inquietanti e pessimisti, preferendo un finale più positivo che riabilita la figura del professore, reo di avere un passato di turbe psichiche che ci vengono appena accennate ma che pesano come un macigno sul rapporto tra lui e la moglie. Il film elimina così anche il fil rouge della raccolta A volte ritornano, dove ogni racconto è un monito a non giocare con la nostra parte oscura, a non scendere a patti col diavolo, a non indagare troppo su cose che farebbero meglio a rimanere nascoste. Il film tv mette invece in risalto, in maniera molto classica ma non superficiale, il potere dei legami familiari, in grado aiutarci a superare, col tempo, qualsiasi tragedia e a consentirci di ricostruire il presente e il futuro, senza farci affondare nel passato, per quanto buio.
Essendo un film tv sia il budget che il tasso di violenza o gore devono essere per forza contenuti. In questo caso la pellicola non ne risente visto che gli effetti speciali sono pochi ma buoni, come si suol dire, e non distolgono l’attenzione dalla storia principale, soprattutto perché è molto più inquietante qualcosa che viene suggerito piuttosto che mostrato. Per carità, l’effetto “salto sulla sedia” è garantito, soprattutto perché ad un certo punto i tre teppisti decidono di fare il “gioco della faccia” e mostrare a vari malcapitati la loro vera identità, e inoltre in una scena il destino di uno dei protagonisti viene reso con molta chiarezza quando i non morti gettano dalla macchina il suo corpo a pezzi, palleggiandosi persino la testa, ma per il resto il film si regge sull’interpretazione dei protagonisti e sulla storia in sé. Gli attori sono tutti molto bravi, a partire da Tim Matheson per arrivare ai tre redivivi teppisti, uno più irritante e fastidioso dell’altro. Effettivamente, l’unica pecca del film è quella di aver leggermente edulcorato la storia da cui è tratto, ma per chi non la conosce potrebbe essere uno stimolo a cercarla e leggerla.
Di Tim Matheson, che interpreta Jim, ho già parlato qui.
Tom McLoughlin è il regista della pellicola. Americano e attivo soprattutto in campo televisivo, tra i suoi altri film ricordo solo Venerdì 13: Jason vive, mentre tra gli episodi di serie tv segnalo quelli girati per Freddy’s Nightmares, The Others e Senza traccia.
Brooke Adams interpreta la moglie di Jim, Sally. Tra i film dell’attrice americana ricordo Terrore dallo spazio profondo, La zona morta e il kitchissimo The Stuff – Il gelato che uccide; ha inoltre recitato in alcuni episodi delle serie Il tenente Kojak, Moonlighting, Frasier e Monk. Ha 61 anni e un film in uscita.
Del film sono stati girati due seguiti, A volte ritornano ancora (Sometimes They Come Back… Again) del 1996 e Stazione Erebus (Sometimes They Come Back… For More) del 1998, entrambi usciti direttamente per il mercato dell’home video. Se vi piacciono i film tratti da libri di Stephen King o quegli horror dal sapore un po’ antiquato, vi consiglio di vedere It, Creepshow 2 oppure La zona morta. E ora, siccome ho parlato di un film tv e il trailer nun se trova, vi lascio con quello del secondo capitolo... ENJOY!!
Una delle trasposizioni meno riuscite, a mio parere.
RispondiEliminaConsiderato che è un film per la tv lo trovo assai superiore al pur osannato L'Acchiappasogni, che ha semplicemente rovinato uno splendido romanzo.
RispondiEliminaCerto, non è troppo fedele al racconto, ma è comunque un bel film secondo me ^^
Come mai non ti è piaciuto?
Lo vidi tanto tempo fa, e lo trovai abbastanza scialbo. D'altronde, è difficile portare sullo schermo un'opera del Maestro, no? :-P
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