Trama: dopo la morte di Silente il mondo della magia è nel caos. Mentre Voldemort prende il potere, sia in Inghilterra che a Hogwarts, Harry, Ron ed Hermione partono alla ricerca degli Horcrux, oggetti incantati nei quali Colui che non deve essere nominato ha nascosto pezzi della sua anima. Il compito, ovviamente, è molto meno facile di quanto si aspettassero…
Dopo anni passati a vedere gli splendidi libri della Rowling sacrificati in due ore e passa di film, penalizzati da tagli, approssimazioni, buchi e quant’altro, finalmente all’ultimo romanzo viene dato il trattamento che merita e si è deciso di dividerlo in due film parecchio lunghetti e pregni di indizi, rimandi ai precedenti, momenti di approfondimento e quant’altro. Per chi, come me, rasenta il fascismo quando si tratta di adattamenti cinematografici, una cosa simile è una manna dal cielo, ma nonostante questo, credetemi, avrò qualcosa per cui lamentarmi, più o meno verso la fine del post. Per ora, parliamo delle (molte) cose positive: innanzitutto, complimenti agli sceneggiatori, al regista, agli scenografi e ai costumisti perché questo Harry Potter e i Doni della Morte è curatissimo soprattutto nei dettagli. Nonostante manchino gli ambienti grandiosi e fantastici tipici dei film precedenti, come la Gringott o Hogwarts, il senso di meraviglia viene mantenuto vivo innanzitutto dagli spettacolari paesaggi che vengono utilizzati come sfondo per i vari spostamenti del trio durante la ricerca degli Horcrux, dai pochi ma degnissimi inseguimenti e scontri a base di incantesimi, dalle stilosissime mise che indossano i protagonisti e, soprattutto, dai piccoli gesti che, più di qualsiasi dialogo, mostrano allo spettatore i legami di amicizia o amore che legano i vari personaggi: commovente l’inizio con Hermione che cancella sé stessa dalla mente dei genitori, da vera wakka wakka il gesto di Ginny che, a schiena nuda, chiede a Harry di tirarle su la zip dell’abito, stupendo il faccione rapito di Ron che contempla Hermione impegnata ad insegnargli a suonare Fur Elise al pianoforte, molto carina la scena in cui Harry cerca di tirare su il morale ad Hermione facendola ballare (anche se il tutto risulta un barbatrucco per trarre in inganno gli sprovveduti che, non avendo letto i libri, potevano pensare ad una liaison tra i due…); ma quello che ho amato di più, oltre al bellissimo cartone animato che racconta la storia dei Doni della Morte (esemplare, quasi più bello dello stesso film e con un impatto grafico che mi ricordava tantissimo le Totentanzen e, per estensione, Il settimo sigillo), è come il regime di Voldemort influenzi il ministero, che si trasforma in una fabbrica di pamphlet anti-babbani in perfetto stile stalinista pattugliata da camicie nere e decorata da statue che rappresentano Babbani schiacciati dalla potenza dei maghi.
Nonostante questa quasi perfezione, però, ho provato uno strano senso di “fretta”, di mancanza di sentimento (il che è paradossale, visto quello che ho scritto prima). Gli sceneggiatori, molto intelligentemente, hanno gettato qualche spiegazione che rammentasse gli eventi passati, hanno snellito qualche punto che nel libro era troppo lungo e ripetitivo e hanno ovviamente eliminato parecchi utilizzi della Pozione Polisucco, che ci avrebbero fatto assistere ad un film praticamente privo degli attori principali, però a tratti mi è sembrato di trovarmi davanti un film a microepisodi il cui unico scopo è esaurirsi puntando al finale necessariamente sospeso. Un’altra cosa che mi ha fatta storcere il naso è l’assoluta assenza di un elemento fondamentale come il Mantello dell’Invisibilità e che, nonostante l’abbondanza di episodi particolarmente significativi dal punto di vista “psicologico”, ci si sia dimenticati di far recuperare ad Harry l’occhio di Moody, incastonato nella porta dell’ufficio della Umbridge, e soprattutto che non si sia fatta menzione della foto strappata nella camera di Sirius; questo mi fa temere che nel secondo episodio si sorvolerà parecchio sulla vita di Piton, il che mi fa notevolmente irritare. Cerchiamo di non pensarci, e di apprezzare quello che abbiamo. Per fortuna gli attori sono tutti in gran forma (tutti tranne il solito Daniel Radcliffe che, nei panni di Harry, ormai è proprio arrivato alla frutta: l’unico momento in cui è realmente credibile, paradossalmente, è quando interpreta qualcun altro!!) nonostante debba lamentarmi del fatto che Piton e, soprattutto, Lucius, si vedano poco e che Helena Bonham Carter sia leggermente sottotono rispetto ai film precedenti. Tra l’altro ho adorato l’attore che, per una decina di minuti, sostituisce Radcliffe nelle scene ambientate al ministero: duro come un bacco ma con un’espressività esilarante! Molto bella anche la vena horror che, fin dall’inizio, percorre il film (pare che per evitare ulteriori divieti la scena della tortura di Hermione sia stata pesantemente tagliata), ma perdonate se alla fine, di fronte alla morte del pupazzo CG più mollo che la storia ricordi, non è riuscita a scendermi nemmeno una lacrima. Insomma, alla fine, do al film la sufficienza piena con un paio di virgole confidando che facciano ancora meglio nell’ultimo capitolo.
"Lucius... mi NECESSITA la bacchetta...." GENIALE XD
Ho già parlato, e più volte, sia del regista David Yates che di quasi tutti gli attori che recitano in questo film, quindi metterò il loro nome linkabile, in caso voleste saperne di più: Daniel Radcliffe (Harry Potter), Rupert Grint (Ron Weasley), Emma Watson (Hermione Granger), Alan Rickman (Severus Piton), Helena Bonham Carter (Bellatrix Lestrange), Bill Nighy (Il ministro della magia Rufus Scrimgeour), Julie Walters (Molly Weasley), Timothy Spall (Codaliscia), Brendan Gleeson (Malocchio Moody) e per finire John Hurt (il fabbricante di bacchette, Olivander).
Jason Isaacs interpreta *sbava copiosamente* Lucius Malfoy. Attore inglese che la Bolla apprezza particolarmente per la beltade che lo caratterizza, lo ricordo in film come Dragonheart, Armageddon, Resident Evil, Lo Smoking, Harry Potter e la camera dei segreti, Peter Pan, Harry Potter e il Calice di fuoco, Grindhouse e Harry Potter e l’Ordine della Fenice. Ha 47 anni e quattro film in uscita tra cui, ovviamente, la seconda parte de I doni della Morte.
Ralph Fiennes interpreta nientemeno che Voldemort. Attore inglese tra i più bravi, più volte nominato per l’Oscar, fratello del meno famoso Joseph Fiennes (quello che ha fatto Shakespeare in Love, per intenderci…), lo ricordo per film come Schindler’s List, Strange Days, Il paziente inglese, The Avengers – Agenti speciali, Spider, Red Dragon, Harry Potter e il Calice di fuoco e Harry Potter e l’Ordine della Fenice, e per aver prestato la voce ne Il principe d’Egitto e Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro. Ha 48 anni e tre film in uscita, tra cui la seconda parte de I doni della Morte.
Robbie Coltrane interpreta Hagrid. L’attore scozzese ha partecipato a tutti i film della serie Harry Potter, e tra le sue altre pellicole ricordo Flash Gordon, la versione tv di Alice nel paese delle meraviglie, From Hell – La vera storia di Jack lo squartatore, Van Helsing e Ocean’s Twelve. Ha 60 anni e due film in uscita.
Rhys Ifans è la new entry del film ed interpreta Xenophilius Lovegood, il papà di Luna. Attore gallese, ha recitato in Twin Town, Notting Hill, The Shipping News – Ombre dal passato, Hannibal Lecter – Le origini del male, Elizabeth: The Golden Age e il geniale I Love Radio Rock. Ha 42 anni e cinque film in uscita, tra cui il reboot di Spiderman (GIA?????) dove interpreterà, probabilmente, Lizard, e una versione televisiva di Peter Pan dove vestirà il ruolo di Capitan Uncino.
E ora, un paio di curiosità. Quasi all’inizio del film vengono introdotti due personaggi che sarebbero dovuti spuntare già nei film precedenti, ed uno di questi è Bill Weasley che, guarda caso, è interpretato da Domnhall Gleeson, figlio di quel Brendan Gleeson che incarna degnamente lo sfortunato Malocchio Moody. Pare, inoltre, che sia Shyamalan che Guillermo del Toro si fossero offerti di dirigere il film. Peccato che il secondo sia stato lasciato fuori, ma se il maledetto Sciabadà avesse anche solo sfiorato la cinepresa credo gli avrei amputato le mani. E ora vi lascio con il trailer che unisce i due film... vi dico la verità, non vedo l'ora che esca l'ultimo!! ENJOY!
il principale errore, per quel che mi riguarda, è l'essere entrato in sala alla fine di due giorni densi di attività e quindi stancanti, inconsapevole dell'incredibile durata del film (a testimoniarlo l'intervallo di 10 minuti che, per il cinema in cui vado solitamente, è un qualcosa di assolutamente eccezionale).
RispondiEliminaPer il resto, mi sono goduto questa atmosfera più dark e adulta, trovando fuoriluogo i commenti di chi avrebbe voluto vedere una storiellina tutto zucchero e orsetti rosa perché 'è una serie per bambini'... ma dove sta scritto? o.ò
oltretutto di violento e horror non c'era davvero nulla al di là dell'atmosfera, sia per le torture a Hermione che l'orecchio mozzato a George si è solo visto il risultato, non come se lo sono procurato.
Per gli aspetti negativi, come ti dicevo, a me ha lasciato un senso di sospensione e incompletezza, per forza di cose... come se fossero state poste le domande, ma mancassero le risposte... si aspetta l'ultimo film : P
ho sempre pensato che sarebbero stati film da far girare a quel mito di Del Toro! ma Shyamalan proprio no °___° (hahahahha mi hai fatto morire con quel "maledetto Sciabadà" XDDDDD)
RispondiEliminadetto quetsoddetto questo, mi accodo anche io alla tua recensione.. lo scorso film era stato un vero pacco, soprattutto se paragonato all' originale cartaceo che rimane per me il miglior capitolo della saga; fortunatamente questo primo pezzo di fine non mi ha deluso per niente, anzi mi ha attanagliato allo schermo dall' inizio alla fine, dove ammetto di aver pianto come una fontana ç__ç (io e tutti i bambini in sala lol)
non vedo l' ora che arrivi l' ultimo!!! stò già scalpitando XD
*Asgaroth