Trama: alla rigidissima Welton Academy arriva un nuovo insegnante d’inglese, John Keating. Grazie ai suoi metodi decisamente poco ortodossi, i ragazzi impareranno ad amare la poesia e, soprattutto, a vivere…
Non sono cresciuta nel culto de L’attimo fuggente com’è successo a tanti ragazzi della mia generazione, perché l’ho scoperto un po’ tardi rispetto ad altri, però ogni volta che lo guardo non posso fare a meno di pensare che un film simile andrebbe proiettato per legge in tutte le scuole del mondo. Innanzitutto, perché è una pellicola scritta, diretta e recitata benissimo, poi perché, al di là del tragico ma inevitabile finale, veicola un messaggio importantissimo già allora ed indispensabile in tempi come questi: bisogna arricchirsi con la cultura per pensare con la propria testa… e riuscire a cogliere l’attimo, a vivere appieno il tempo che ci viene concesso su questa terra. Certo, i ragazzi della Welton Academy sono dei privilegiati, destinati ad un futuro da dottori, avvocati e quant’altro, ma sono pur sempre ragazzi con le loro speranze, i loro sogni, le loro paure e i loro difetti, ingabbiati in un rigido microcosmo fatto di regole, divieti, aspirazioni genitoriali e pregiudizi; quello che vale per loro vale anche per qualsiasi altro ragazzo o ragazza che si prepara a fare il suo ingresso in società e Dio sa se non farebbe bene a TUTTI i giovani pecoroni ignoranti e buzziconi che popolano il mondo oggigiorno una bella dose di John Keating per recuperare quella cultura, quell’individualismo, quella capacità di vivere e pensare fuori dagli schemi che parrebbero ormai appannaggio esclusivo di pochissime persone illuminate. Ma sto divagando, la vecchia 90enne che è in me ha preso il sopravvento, torniamo al film.
L’attimo fuggente entra nel cuore per il modo lieve e plausibile con cui vengono tratteggiati i personaggi principali, questi giovani e futuri membri della Dead Poets Society del titolo originale: il timido Todd, il sognatore Neil, il romantico Knox e il vulcanico “Nuwanda” sono compagni di scuola che tutti avremmo potuto avere, ragazzi intelligenti e curiosi, non necessariamente dei geni o dei prodigi, problematici ed insicuri come tutte le persone della loro età… almeno finché non si riuniscono per rendere omaggio ai poeti. E’ bellissimo il modo in cui Peter Weir cambia completamente registro nelle sequenze in cui descrive gli incontri della Società, perché la prima volta che i ragazzi decidono di riunirsi di notte sembra quasi di vedere un altro film, dove misteriosi ed incappucciati cospiratori vagano per i boschi quasi fossero un gruppo di monaci di qualche horror. All’interno della grotta scelta per le riunioni, quasi come fosse una sorta di grembo materno, i protagonisti “rinascono” e sono finalmente liberi di esprimere se stessi, di scoprire potenzialità insospettabili, di vivere la gioventù scapestrata (e anche simpaticamente idiota a volte!!) che viene loro negata all’interno della Walton Academy e in seno alle famiglie, composte da rigidi e severissimi genitori che fanno il paio con i titolatissimi ma freddi insegnanti dell’accademia e che vedono ogni spinta verso l’individualismo come una minaccia per il futuro “perfetto” di questi giovani.
A fronte di questo scontro tra titani, tra la seducente idea di “cogliere l’attimo” e il triste presagio di un futuro già scritto, è inevitabile che il film prenda, ad un certo punto, una piega tragica. Anche qui Peter Weir è abilissimo a mantenere comunque una certa continuità nell’atmosfera della pellicola, senza ricorrere a sensazionalismi e regalandoci grandissimi momenti di pura poesia, come la sequenza in cui Todd sfoga il suo dolore nella neve, la simbolica immagine della corona di Puck posata sulla finestra aperta da Neil e infine quell’indimenticabile “O Captain, my Captain” pronunciato dai ragazzi in piedi sui banchi, ultimo saluto al professore che tutti avremmo voluto avere, un Capitano in perenne lotta contro i flutti della cecità accademica, ammirato da un equipaggio di marinai troppo giovani per non essere avventati e poco attenti anche quando mossi dalle migliori intenzioni. Insomma, come avrete capito ritengo che L’attimo fuggente sia un piccolo capolavoro che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita; se non vi fosse mai capitato, cercatelo senza indugio e preparate i fazzoletti (come ho preventivamente fatto io, grazie Toto!!!! Sai che ti voglio bene!)… non ve ne pentirete!
Lacrime <3 |
Peter Weir è il regista della pellicola. Australiano, ha diretto film come Picnic a Hanging Rock, Witness – Il testimone e The Truman Show. Anche sceneggiatore, produttore e attore, ha 68 anni.
Robert Sean Leonard interpreta Neil. Americano, ha partecipato a film come l’indimenticabile cult della mia infanzia La brillante carriera di un giovane vampiro, L’età dell’innocenza e a serie come Dr. House. Ha 43 anni.
Norman Lloyd interpreta Mr. Nolan. Americano, ha partecipato a film come Amityville Horror – la fuga del diavolo, L’età dell’innocenza e a serie come Alfred Hitchcock presenta, Ai confini della realtà e La signora in giallo. Anche produttore e regista, ha 98 anni e un film in uscita.
Kurtwood Smith interpreta Mr. Perry. Americano, lo ricordo per film come Staying Alive, RoboCop, Rambo III, Oscar – Un fidanzato per due figlie, Nome in codice: Broken Arrow, Deep Impact, inoltre ha partecipato alle serie The A – Team, X – Files, Una famiglia del terzo tipo, Malcom, Robot Chicken, That’s 70s Show, Dr. House, 24 e Medium. Ha 69 anni e un film in uscita.
L’attimo fuggente ha vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, mentre si è portato a casa “solo” tre nomination per migliore attore protagonista (quell’anno ha vinto Daniel Day – Lewis per Il mio piede sinistro), miglior regia (Oscar vinto da Oliver Stone per Nato il quattro luglio) e miglior film (titolo strappato da A spasso con Daisy). Nel film compare anche una giovanissima Lara Flynn Boyle pre Twin Peaks, ma la maggior parte delle scene in cui è presente sono state tagliate (e allora chevvelodicoaffare? Così, mi sembrava bello saperlo). Come se il film non fosse già abbastanza tragico di per sé, inoltre, lo script originale prevedeva che Keating morisse di leucemia ma, per fortuna, Weir ha optato per un film maggiormente concentrato sui ragazzi. Se L’attimo fuggente vi fosse piaciuto consiglierei infine l’ottimo Arrivederci ragazzi. ENJOY!
bollalmanacco on demand?
RispondiEliminaallora devo pensare a qualche film da farti sorbir.. volevo dire da proporti ;)
Oh yess u___u
EliminaProponi, proponi pure, che con calma metto in coda... purtroppo ad esaudire le richieste sono un po' lenta :P
Rimane uno dei miei film preferiti..l'ho visto la prima volta anni fa..ero una ragazzina..e su di me ha esercitato un fascino notevole.."Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto"
RispondiEliminaE' una delle poche citazioni che so a memoria ;)
Citazione che racchiude in sé tutto il senso del film!
EliminaGrandissima!
"...e Dio sa se non farebbe bene a TUTTI i giovani pecoroni ignoranti e buzziconi che popolano il mondo oggigiorno una bella dose di John Keating". Parole sante!
RispondiEliminaQuesto film ha segnato la mia vita. Indimenticabile.
Eh diamine, è la verità... prova a far vedere adesso a un ragazzino L'attimo fuggente, sai quanti sbadigli
Elimina-.-
Bellissima questa tua recensione!! Ho iniziato a vedere L'attimo fuggente da bambina, l'ho visto continuativamente per anni... Sì, è stato fondamentale per la me infante e adolescente. Grande film!
RispondiEliminaGrazie per i complimenti!
EliminaMi viene sempre un po' di ansia quando affronto dei capisaldi, ma continuare a non parlarne mi pare brutto :P
Decisamente uno dei miei film preferiti, l'ho visto per la prima volta quando avevo la stessa età dei giovani protagonisti. Inutile dire che ho sempre rimpianto di non avere mai avuto un professore come Keating.
RispondiEliminaTutt'ora adesso ogni volta che lo ritrasmettono non me lo perdo...e non mi vergogno a dirlo, davanti a certe scene mi commuovo ancora come un bambino.
Credo bisognerebbe avere davvero un cuore di pietra per non venire coinvolti emotivamente da questa meravigliosa storia.
EliminaE credo anche che in tantissimi avrebbero voluto un prof come Keating... anche solo con la metà della passione di lui!!
Bello, bellissimo. Uno dei miei film preferiti.
RispondiEliminaSicuramente il professor Keating è un personaggio perfetto. Aspetto che i miei fanciulli abbiano l'età giusta poi non mancherò di farglielo vedere sicuramente.
Bello avere una mamma cinefila *___*
EliminaSì, sicuramente è un film da fare vedere a tutti i ragazzi in età più o meno vicina a quella dei protagonisti.. e anche a chi vuole intraprendere la carriera di insegnante!
uaaa roba di alto livello!!!
RispondiEliminache dire, grandissimo film. la mia mamma cinefila mi portò a vederlo al cinema ma ero veramente troppo piccolo e l'unico ricordo è che mi impressionai quando fa le voci degli studenti passati :P
Grande mamma anche la tua!!!
EliminaE' un gran vantaggio averne una cinefila in famiglia u__u
Ecco. Io piango come un vitello solo a leggere la recensione... Pensa se lo rivedessi per l'ennesima volta (ho perso il numero delle volte in cui l'ho visto da quando avevo meno di 10 anni ad ora).
RispondiEliminaIl solito utente anonimo che questa volta ti ha fatta piangere chiedendoti questa recensione.
Evviva, ho scritto la recensione commovente :PP
EliminaEh, ogni tanto ci vuole, mica si può guardare solo film horror o trash... grazie Utente Anonimo per la richiesta!!
quante lacrime ci ho versato sopra e non ero un bello spettacolo...vuoi versare altre lacrime ?marò...1989 Day Lewis che vince l'OScar con Il mio piede sinistro...un altro filmone...
RispondiEliminaSì, un filmone con la F maiuscola.
EliminaDai che piangere al cinema fa bene!! :P
concordo: obbligatoriamente in tutte le scuole!!!!
RispondiEliminami sarei accontentato anche di Robin Williams come prof...
Ah beh sì, anche lui dev'essere un gran bell'elemento!
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