Trama: un soldato di nome David si presenta alla famiglia Peterson dicendo di essere amico del primogenito Caleb, morto in guerra. I Peterson lo accolgono come un membro della famiglia ma David non è cortese e carino come sembra...
Aaaah, Dan Stevens!!! Quanta inglesità, quanto aMMore, quanta bellezza, che gran figopaur... ehm... no, scusate, mi è andata in cortocircuito la capoccia ma dovete capire che tra docce, momenti "Aidontuontiutubiioursleivpappapparappappà" che fanno molto Coca Cola anni '90 e millemila inquadrature dell'occhio azzurro del buon vecchio David Haller DICIAMO che mi sono ricordata di essere donna e di avere qualcosa chiamato "ormone impazzito" in grado di farmi sragionare. Ma torniamo a The Guest che, a parte la momentanea fangirlitudine per Dan Stevens (sul quale tornerò ma, a proposito di inglesi fighi, ciao Joseph non mi sono scordata di te, attendo con trepidazione giugno) è un film molto ma molto simpatico e ben fatto. D'altronde, dall'adorabile puccio Wingard me lo aspettavo visto che, tolta quella vaccata di Blair Witch, il suo stile e le sue scelte cinematografiche mi hanno sempre garbato molto, soprattutto quando riprende dei cliché da determinati generi, li frulla, li rimastica e li sputa creando un collage nostalgico e molto apprezzato. In questo caso c'è un po' di thriller anni '80, un po' (tanto) Carpenter, persino un po' di tamarrata alla Van Damme e il cocktail che viene così assemblato e offerto allo spettatore è una di quelle robe leggere che vanno giù che è un piacere, capace di appagare sia la voglia di passare una serata divertente ad alto tasso di ignoranza sia l'occhio di chi guarda, non solo quello femminile. Certo, bisogna sorvolare sulla sceneggiatura dell'altro amico Simon Barrett, fatta di personaggi scemi come un tacco che non si pongono la minima domanda su David e cominciano a portarselo dietro persino per andare in bagno, a mo' di sostituto del figlio/fratello morto, ma questa è la conditio sine qua non per avere da una parte il quadretto pseudofelice della famiglia borghese americana, dall'altra gli inevitabili momenti thriller derivanti da questa situazione paradossale, soprattutto quando il film imbocca la strada dell'horror sci-fi che alla fine non ti aspetti, senza troppi spiegoni per lasciare a "David" quell'aura di fatale mistero che ti porta a pregare di non incrociare MAI la sua strada.
Oddio, se proprio Dan Stevens volesse incrociare la mia, di strada, che venga, lo aspetto, ma detto questo (Bolla ripigliati!) buona parte della riuscita del film è da imputare proprio all'attore inglese. Il quale, lo ammetto, mi è piaciuto molto di più in Legion ma qui ha quella perfetta ambiguità da Giano bifronte, che ti conquista col sorrisino, il consiglio fraterno, l'addominale scolp... la gentilezza, la faccetta da bravo ragazzo e poi ti fredda con lo sguardo di ghiaccio dello psicopatico capace di uccidere gente a caso senza stare troppo a pensarci su, profondendosi in freddissimi ma spettacolari corpo a corpo e sparatorie che John Wick, scansati un attimo, vecchiodimmerda. I momenti più riusciti, sul versante attoriale, sono in effetti quelli in cui il ragazzo duetta con la particolare Maika Monroe (colpevole di quella colonna sonora un po' così, che ha devastato i maroni del Bolluomo e che però, a ripensarci, non sta nemmeno male all'interno del film e soprattutto ricorda tanto Carpenter, It Follows e Refn), in un gioco di sguardi e atteggiamenti talmente carichi di sottintesi erotici che a registi e sceneggiatori meno "onesti" sarebbe scappato di mano portando all'inevitabile e banalissima scopata mentre qui si mantiene, aggiungo con molta coerenza, a "semplice" livello di tensione. Meno bene gli altri attori, anche se qualche faccia simpatica spunta qui e là (Ciao, Ethan Embry!), ma benissimo per quel che riguarda regia, fotografia e scenografie, con quei meravigliosi colori isterici nell'horror labirinto del finale, tra giochi di specchi e fumo anni '80, che catapultano lo spettatore in quel decennio tanto amato al giorno d'oggi senza fargli venire il tipico mal di testa da strizzata d'occhio. Quindi, riassumiamo: protagonista figo, molto figo, tremendamente figo, tamarreide, thriller, orrore, gente che muore male, colonna sonora straniante e colori fluo. Siete ancora qui a leggere? Ma che diamine, andate subito a guardare The Guest!
#Ciaone |
Lance Reddick interpreta il Maggiore Carver. Americano, ha partecipato a film come Godzilla, Attacco al potere, John Wick, John Wick - Capitolo 2 e a serie quali La tata, CSI: Miami, Numb3rs, Lost e American Horror Story. Anche produttore, ha 55 anni e sei film in uscita.
Chase Williamson interpreta John Hardesty. Americano, ha partecipato a film come John Dies at the End, Beyond the Door e SiREN. Anche produttore, ha 29 anni e sette film in uscita.
Il film è stato pesantemente tagliato e ridotto di durata dopo i primi, insoddisfacenti test screening: sono stati eliminati tutti gli spiegoni relativi a cosa sia davvero David, cosa gli sia successo, perché agisca in questo modo e in cosa consista il programma militare in cui è stato coinvolto. Detto questo, se il film vi fosse piaciuto recuperate il primo Halloween, Drive e magari qualche bel thriller anni '80 come Il patrigno. ENJOY!
Cappero, me lo sono perso in tv.. Mi hai incuriosito: devo recuperarlo!
RispondiEliminasi non è male, diciamo che mi è piaciuto assaje questo film xD
RispondiEliminaPer una volta sei tu ad andare in ritardo sulla visione di questo fighissimo film ;)
RispondiEliminaA proposito, ho cominciato Legion e a stento ho riconosciuto Dan :D
Comunque c'è anche qualcosa per l'ormone maschile, Maika non è affatto male...in ogni caso la colonna sonora e lo stile è quello che m'è piaciuto di più :)
Effettivamente anche io ho fatto fatica a riconoscere David guardando questo The Guest, è cambiato molto il fanciullo :)
EliminaSto guardando Legion (grazie a te) quindi sono suscettibile alla figaggine di Dan e mi viene voglia di provare anche questo!
RispondiEliminaNon posso darti torto :P Spero che Legion ti stia piacendo!
EliminaDavvero un gran bel film, con una colonna sonora che fa molto action anni '80 a cui tra l'altro questo film deve moltissimo. Benissimo sia Dan Stevens e il suo personaggio sia Maika Monroe... in generale.
RispondiEliminaWingard ha fatto di meglio (You're Next!), ma anche questo è un gran bel film, ci ho rivisto molto gli anni 80 riletti a modo suo dal regista. Lo vidi per sbaglio (cercavo The Gift e sai come vanno queste cose :D) e quando mi accorsi dell'errore mi resi conto che forse ero stato fortunato :)
RispondiEliminaAnche io ho preferito You're Next ma anche questo ha il suo perché :)
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