venerdì 5 gennaio 2018

Thelma (2017)

Nelle vacanze di Natale ho avuto modo di vedere Thelma, diretto e co-sceneggiato nel 2017 dal regista Joachim Trier nonché film scelto dalla Norvegia come film da proporre nella categoria Miglior Film Straniero ai prossimi Academy Awards.


Trama: Thelma, ragazza molto religiosa, affronta il primo anno di università lontana dai genitori e tutti i cambiamenti che la vita indipendente comporta, soprattutto dal momento in cui la giovane scopre di avere strani poteri...



Mi ha incuriosita e sorpresa, ovviamente in senso positivo, l'idea che la Norvegia potesse proporre all'Academy una pellicola dalle forti basi sovrannaturali come Thelma (ah, spoiler: ovviamente non è finito tra i candidati), soprattutto quando il Belgio non ha avuto lo stesso coraggio nel proporne una come Raw, con la quale il film di Joachim Trier (cognomen omen?) ha molti punti in comune. Anche Thelma è infatti una pellicola in cui l'elemento sovrannaturale o fantastico, in questo caso i poteri latenti della protagonista, non è una mera scusa per introdurre scene zeppe di effetti speciali o splatter, bensì il veicolo attraverso cui il personaggio principale si scopre diverso all'interno di una situazione già di per sé di transizione e cambiamento, quindi potenzialmente difficile, se non addirittura esplosiva. Thelma introduce l'argomento "poteri" in maniera sottile, mascherandoli all'inizio attraverso crisi epilettiche che colpiscono la giovane protagonista; il regista ci da ad intendere che qualcosa in Thelma non vada dal momento in cui il film viene introdotto da un'inquietante sequenza ambientata nel passato di lei ma per il resto la sceneggiatura si concentra sulle paure della ragazza, sul legame morboso coi genitori e sugli stimoli esterni che arrivano a toccare in profondità la protagonista. Il background religioso di Thelma è importante ma stavolta non vengono introdotti i soliti genitori bigotti e violenti che hanno cresciuto una figlia terrorizzata e cattolica a son di descrizioni infernali. Qualcosa, nel passato di Thelma in particolare e in quello della famiglia in generale, ha reso i genitori molto attenti a mantenere attorno a lei un ambiente tranquillo, rilassante e colmo di speranza cercando di raggiungere l'obiettivo attraverso la fede, mentre le costanti telefonate alla figlia sono un modo per capire e, volendo, prevenire eventuali "danni". Il problema è che Thelma, come tutte le ragazze che diventano donne, sta cambiando ed è proprio il cozzare tra i naturali desideri di una persona che diventa adulta e consapevole e i divieti imposti da una fede che la ragazza ha abbracciato inizialmente con gioia a causarle disagio e turbamento, fino a raggiungere le inevitabili conseguenze. Per questo, prima ancora di un film "fantastico" che sul finale sconfina nel thriller/horror (potrei definirlo fiaba nera?) Thelma è il bellissimo e delicato ritratto di una persona che comincia a scoprire sé stessa e gli altri, sviluppando le naturali pulsioni che si concretizzano innanzitutto nel desiderio di amicizia e amore, anche solo per non rimanere soli in un luogo sconosciuto, e che portano inevitabilmente ad allontanarsi dall'infanzia e dalla protezione della famiglia.


La storia di Thelma viene messa su pellicola con una delicatezza senza pari, ricorrendo a sequenze eleganti e poetiche, all'interno delle quali le fredde terre del Nord si alternano a luoghi pieni di calda luce soffusa ma anche a momenti in grado di gelare il sangue nelle vene. In Thelma non si vedono scene "forti" dal punto di vista del gore o dell'effetto speciale ricercato ma i momenti di "rottura" ci sono e sono emozionanti, per non dire da incubo: la concretizzazione delle pulsioni sessuali della protagonista è un trionfo di erotismo allucinato, la scoperta di "cosa" sia successo nel passato di Thelma è raggelante nella sua fredda esposizione mentre gli esami ai quali viene sottoposta per capire a cosa siano dovute le sue crisi epilettiche non avrebbero sfigurato nella clinica de La cura del benessere, questo giusto per citare un paio di scene che mi hanno particolarmente colpita. Personalmente, ho trovato azzeccata anche la scelta della protagonista. Non un "ragnetto" pronta solo a ricevere degli sputi dalle compagne come la povera Sissy Spacek in Carrie ma nemmeno una di quelle attrici pronte a sfoderare il fascino di chi ha preso improvvisamente consapevolezza di un potere devastante, Eili Harboe incarna alla perfezione la ragazza carina ma timida che rischia di passare inosservata, inghiottita da caratteri più esuberanti o inclini all'esibizionismo, eppure regge da sola un intero film con un'interpretazione misurata e in qualche modo "dolce", con la quale non è possibile non empatizzare. Per rimanere sempre in tema Raw, è interessante notare la diversità delle metamorfosi subite dalle due attrici protagoniste: Garance Marillier, impegnata in un film "sanguigno", caricava molto su una graduale trasformazione più "animalesca" del personaggio mentre la Harboe mantiene comunque una sorta di etereo distacco anche nei momenti più concitati, espressione di un potere che deriva dallo spirito e che, se incanalato al meglio, potrebbe anche non essere negativo. Forse. In definitiva, un film da vedere e dispiace che l'Academy abbia mostrato, anche stavolta, una ben scarsa lungimiranza. Speriamo in The Shape of Water, che vi devo dire!

Joachim Trier è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Danese, ha diretto film come Segreti di famiglia. Anche produttore, ha 44 anni.


Come già accennato più volte nel post, se Thelma vi fosse piaciuto recuperate Raw. ENJOY!

9 commenti:

  1. L'ho trovato affascinante, ma troppo lento, e con un finale troppo tarallucci e vino. Mi aspettavo molto di più, tocca ammetterlo, però belle loro, belle la regia.

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    1. La lentezza non mi ha toccata, benché la riconosca. Il fascino stavolta ha avuto la meglio :)

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  2. Davvero bellissimo, una delle più belle sorprese dell'anno. Dispiace che la sua candidatura non sia andata in porto, secondo me è molto meglio di Raw!

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    1. A me sono piaciuti molto entrambi, forse Raw ha toccato di più le mie corde ma davvero Thelma non avrebbe sfigurato agli Oscar :)

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  3. Concordo con quanto hai esposto.Grazie per averlo recensito , mi fa piacere che tu lo abbia gradito. Assieme a "Raw", questo è uno dei più bei ritratti femminili versione noir del 2017 , per come la vedo io. Anch'io penso che le somiglianze con "Carrie" siano limitate :qui la protagonista non "diventa" perchè vittima di bullismo e solitudine. Qui lei "è" così per natura, affascinante e temibile "monstrum" più vicina a "lasciami entrare" che alla kinghiana Carrie. Ciao!

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    1. Grazie anche a te per averlo consigliato :)
      Anche il paragone con Lasciami entrare in effetti è azzeccato ma la piccola vampira del film ha dalla sua la consapevolezza della sua condizione a differenza della povera Thelma che, inconsciamente o meno, ha rimosso.

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  4. Agli Oscar non avrebbe sfigurato .... anzi!

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  5. Sorpresa positiva dalla Norvegia. Un film che fa il paio con quella cannibalata di Raw, però con la sua personalità. Le due pellicole sono uscite a pochi mesi di distanza, quindi non so se una abbia fatto in tempo a influenzare l'altra...
    Troppo particolare e poco "impegnato" comunque per una nomination agli Oscar.

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    1. No, beh, il paragone è venuto in mente a me ma dubito che ci siano influenze tra i due film. Credo entrambe siano opere indipendenti e fiere di esserlo!

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