mercoledì 7 ottobre 2020

Il legame (2020)

Sono sempre lì che rimando la visione del film che ormai sapete, anche perché Netflix continua a tirare fuori roba a tema ottobrino e di durata contenuta. Stavolta è toccato a Il legame, diretto e co-sceneggiato dal regista Domenico Emanuele de Feudis

Trama: un musicista torna al suo paese in Puglia per presentare alla madre la futura moglie e la figlia di lei. Quest'ultima, dopo poco tempo, diventa però preda di forze oscure...

Indubbiamente sono stata colta da follia quando ho deciso di guardare un horror italiano prodotto e interpretato da Scamarcio, so che lo pensate. In realtà, ciò che mi ha spinta a vederlo è stata la recentissima vacanza in Puglia, sprone peraltro necessario ad invogliare il Bolluomo, e alla fine devo dire che Il legame non è nemmeno così male. La qualità, ovviamente, non è quella di un The Nest, per carità, al limite siamo più nel territorio degli originali Netflix provenienti dalla Spagna, il che non condanna Il legame all'oblio di certi orrori nostrani, almeno quello; gli unici difetti davvero grossi come una casa sono infatti l'inespressività imbarazzante di Scamarcio, un gatto di marmo se mai ne è esistito uno, e la scelta scellerata di utilizzare la bella Mía Maestro, che io ricordo con amore nei panni della Nadia di Alias ma il cui italiano risulta al 90% incomprensibile (ma io dico, ridoppiarla pareva brutto?), per il resto il film si lascia vedere senza troppi problemi. La sua natura "media" risiede, neanche a dirlo, nella scelta di annacquare il "gotico italiano" legato alla fascinazione o al malocchio, a quella reale e ancora presente vena superstiziosa presente nei paesi rurali soprattutto del sud, con suggestioni tipiche dell'horror USA, fatte di possessioni e jump scare assortiti, che ammosciano il film soprattutto verso il finale, quando tutte le carte della sceneggiatura vengono scoperte senza possibilità di errore e anche con un po' di cretineria assortita (SPOILER: io capisco il sud, capisco il paese arretrato, ma davvero Scamarcio non ha trovato altra soluzione a una gravidanza indesiderata se non un rito a base di demoni? Ma bafangù, dai).  

Peccato, perché l'ambientazione rurale è interessante quanto la scelta di utilizzare, in parte, anche gli splendidi e soleggiati uliveti pugliesi come luogo dove l'orrore può strisciare e colpire inaspettatamente sotto forma di tarantola, misteriose fascine à la Blair Witch Project o figure dai vestiti bianchi; la casa dove abita Francesco è sufficientemente spoglia e decadente, perfetto contraltare di un lusso solo intuito ma al quale Emma è palesemente abituata, e le due anziane figure che la abitano, silenziose e pronte a dare battaglia a una donna divorziata e con figlia, concorrono ad accrescere il senso di spaesamento di chi è straniero in terra straniera e sta per affidare la sua vita a una persona che probabilmente è più amata dalla figlia che da lei. Purtroppo, nonostante Domenico Emanuele de Feudis si sia fatto le ossa come aiuto regista di Sorrentino, parrebbe che il nostro non abbia assorbito lo stile del Maestro o che comunque, per la sua opera prima, abbia preferito un approccio alla regia più dimesso, tra l'altro poco aiutato da una fotografia che da un lato trasforma il paesaggio pugliese in qualcosa di innaturalmente brillante ma dall'altro penalizza ogni scena notturna, immergendo persone, cose ed ambienti in un'oscurità dov'è difficile scorgere qualcosa. Insomma, diciamo che la voglia c'è, così come le idee buone, e probabilmente Domenico Emanuele de Feudis potrebbe essere un nome da tenere d'occhio, eventualmente, per un futuro. Gli servirebbero solo un po' di coraggio e personalità in più, oltre ad una scelta maggiormente oculata degli interpreti principali.

Di Riccardo Scamarcio, che interpreta Francesco, ho già parlato QUI.

Domenico Emanuele de Feudis è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, al suo primo lungometraggio. E' anche attore e produttore.

Mía Maestro interpreta Emma. Argentina, ha partecipato a film come The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 1, The Twilight Saga: Breaking Dawn - Parte 2 e a serie quali Alias, Hannibal e The Strain; come doppiatrice ha lavorato ne I Griffin. Anche produttrice, ha 42 anni.

Se Il legame vi fosse piaciuto recuperate La casa dalle finestre che ridono e The Nest. ENJOY!

10 commenti:

  1. E guardalo quel film che è li che ti aspetta col suo formato in 4:3...

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    1. Prenditela con Jason Blum e tutti gli horror che usciranno da qui a fine mese!

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  2. Sarà che sono stata "catturata" dal fatto che il regista è della mia città, ma al di là di questo ho trovato Scamarcio molto più in parte rispetto a tanti altri ruoli (e già questo non è trascurabile) e il film non affatto male, anzi. Certo non stiamo parlando dell'horror dell'anno, però è un tentativo di rinnovare il genere nel nostro Paese e come tentativo, nonché come opera prima, l'ho trovato per certi aspetti anche molto interessante.

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    1. Onestamente temevo peggio anche io e il tema della fascinazione e del malocchio affonda le radici nel nostro Paese quindi tanto di cappello. Purtroppo, il mese prossimo l'avrò già dimenticato, ahimé.

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  3. Lo vedrò sicuramente.
    In verità a me Scamarcio come attore non mi dispiace.
    Ho visto un film su Prime poco tempo fa, ambientato sempre in Puglia dove interpretava un malavitoso in viaggio con figlio pre-adolescente, e non mi è dispiaciuto affatto, nemmeno lui come interprete.

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    1. Il film di cui parli non l'ho visto ma Scamarcio a me non era dispiaciuto, per esempio, in Loro. Tutto sta a trovare i ruoli giusti e qui, onestamente, non è nulla di che.

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  4. Prontissima e precisa, cara Bolla. Grazie. Scamarcio si poteva evitare (io lo trovo sempre ma proprio sempre un pesce lesso) di attori italiani bravi ne abbiaamo. Ma per il resto sono d'accordo con te. Si può vedere questo horror italiano , non è così male. Augurando al regista un pò più di coraggio e personalità la prossima volta. É solo agli inizi, via.
    Ciao Erica.

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    1. Assolutamente sì ma anche di attrici. Qui, purtroppo, mettere la Maestro non è stata una gran furbata, soprattutto senza ridoppiarla. Io il regista lo tengo d'occhio, non sia mai u.u (E grazie della richiesta!)

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  5. Il tuo giudizio tiepido che non lo esalta né lo boccia completamente non scioglie il mio dubbio: ha senso per un Halloween che si avvicina? Probabilmente c'è di meglio e lo posso trovare con facilità...
    Scamarcio strano ma vero ultimamene mi piace (con Euforia e Magari ha tirato fuori delle ottime prove), anche se la vena horror gotica all'italiana potrebbe essere il freno giusto per me.

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    1. Per l'Halloween che si avvicina consiglio di buttarsi sul vintage o su altri film recenti di cui ho parlato quest'anno. Il legame lo tenterei proprio se non hai null'altro di meglio...

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