venerdì 4 dicembre 2020

Alone (2020)

Continua il recupero di film consigliati da Il giorno degli zombi! Oggi tocca ad Alone, diretto dal regista John Hyams.

Trama: rimasta vedova da poco, una donna intraprende un lungo e solitario viaggio verso la sua nuova casa ma nel cammino incontra un pazzo che la rapisce. 

Succede che il Bolluomo, costretto come tutte le mattine a subire pezzi di horror per colazione, mi dice "Ma che, sei monotematica?". In effetti, poverello, la sera prima avevamo guardato Il giorno sbagliato, quel film in cui borzo Russell sbrocca male e comincia a stalkerare una donna in macchina, e il giorno dopo mi sono messa a guardare Alone, film in cui una sorta di Ned Flanders sbrocca male e comincia a stalkerare una donna in macchina. Le differenze tra i due film ci sono, ma fa un po' ridere in effetti che li abbia visti entrambi a così breve distanza di tempo. Se, infatti, Il giorno sbagliato segue lo spirito dello slasher per cui a una cattiva azione dei protagonisti corrisponde una punizione esagerata (non si strombazza ai borzi per strada, per Dio! E nemmeno si arriva in ritardo agli appuntamenti) e ogni violenza perpetrata dal mostro presuppone il distacco psicologico dello spettatore, Alone è uno di quei film malvagi che vedono una persona già non felicissima subire ulteriori disgrazie "perché sì" e prevede un male casuale quanto quello spesso descritto da King, così che l'atmosfera della pellicola si impregna di una pesantezza di cui ovviamente Il giorno sbagliato è privo. Il valore delle due opere non è dunque nemmeno paragonabile, perché Alone gioca sulla bravura dei due interpreti, sul paesaggio da sogno che diventa da incubo, su momenti di inquietudine disgustata e sull'odio tremendo nei confronti dello stalker che rapisce e sevizia la povera Jessica, che ha l'unica colpa di aver provato a superare il suo antagonista in curva, nel sorpasso più ansiogeno visto di recente.

C'è di bello, però, che come Il giorno sbagliato anche Alone non si perde in frivolezze o spiegoni che rischierebbero di rallentare il ritmo del film. Anzi, anche Alone scorre che è un "piacere" ed entra subito nel vivo dell'azione, tratteggiando i due protagonisti con poche pennellate che li dotano di un background ben preciso da cui, ovviamente, deriveranno tutte le loro azioni e reazioni; per quanto riguarda queste ultime, nonostante Alone segua binari ben precisi e sia prevedibile dall'inizio alla fine, ogni sequenza è un gioiellino di tensione, che tocca l'apice soprattutto quando Jessica viene costretta a fuggire nei boschi, prigioniera di un rimpiattino al cardiopalma che prende una svolta inaspettata verso il finale. Il confronto tanto atteso tra il carnefice e una vittima che ha deciso di combattere si svolge, infatti... sul filo del telefono, ed è quasi catartico quanto le botte che avrei voluto dare al novello Flanders praticamente dalla prima inquadratura. Altra cosa degna di nota, oltre alla fotografia davvero molto bella, è la quasi assenza di colonna sonora, che da il là a una delle scelte più interessanti ed "ambigue" del film, ovvero dei titoli di coda dove si sentono solo i rumori del bosco. Ovviamente, sta allo spettatore trarre da essi conforto o ulteriore inquietudine. Io, per ora, vi consiglio di recuperare Alone, soprattutto se vi piace il genere di thriller "a inseguimento".

John Hyams è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Universal Soldier: Regeneration, Universal Soldier - Il giorno del giudizio ed episodi di serie quali Z Nation. E' anche produttore, sceneggiatore e attore e ha un film in uscita. 

Anthony Heald, che interpreta il cacciatore, è famoso per essere stato il Dottor Chilton de Il silenzio degli innocenti e Red Dragon. Il film è un remake dello svedese Försvunnen, conosciuto come Gone; se il film vi fosse piaciuto magari recuperatelo. ENJOY!


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