Sempre approfittando del dono di Alessandra, ho recuperato su Mubi anche Knife+Heart (Un couteau dans le coeur), diretto e co-sceneggiato nel 2018 dal regista Yann Gonzalez.
Trama: nella Parigi degli anni '70 un killer comincia ad uccidere i collaboratori di una produttrice di film porno gay e quest'ultima decide di indagare...
Knife + Heart è uno di quei film che, a consigliarlo a scatola chiusa, si rischia di venire presi per pervertiti, quindi vi do un piccolo avvertimento prima di cominciare a parlarne un po': se avete patito anche solo vagamente la visione di Cruising, oppure non sapete neppure di cosa sto parlando ma non morite dalla voglia di guardare un film con una fortissima tematica omosessuale, ambientato nel mondo del porno e pieno di sequenze più o meno esplicite di sesso tra uomini, buttatevi su qualcosa di più "tranquillo", che so, una commedia di Natale su La5, visto il periodo. Per chi invece non ha problemi, Knife + Heart è un sentito omaggio al giallo all'italiana, quello un po' morbosetto che, per l'appunto, infilava chiappe e sise ignudi più o meno senza un perché tra una mattanza e l'altra, perdendo talvolta di vista la coerenza della trama e sconfinando nei territori del sovrannaturale lasciando lo spettatore con un palmo di naso. Il film di Yann Gonzalez è esattamente così. Comincia come il più classico dei gialli, con un assassino mascherato e dotato di un'arma bianca decisamente impropria, impegnato a fare scempio di un poveretto e da lì si collega al lavoro della produttrice di porno gay Anne (ispirata a una produttrice di film porno realmente esistita, Anne-Marie Tensi), donna alcoolizzata e distrutta dalla fine della storia d'amore con la collega Lois. Anne ha dei poteri psichici che le consentono di avere sogni (o meglio, incubi) premonitori e che esorcizza trasformandoli in porno, così come tutto ciò che di marcio o triste la circonda, e ciò rende lei e la sua troupe il bersaglio privilegiato dell'assassino, per motivi che saranno chiariti solo alla fine con tutte le ovvie sbavature e sospensioni dell'incredulità tipiche di questo genere di film.
Naturalmente, non è solo la trama ad emanare odore di Giallo anni '70. Tutte le scelte di regia e montaggio, oltre a riprendere, nelle sequenze dedicate, la qualità kitsch e un po' amatoriale ma coloratissima del porno dell'epoca, ricostruiscono lo stile di cui erano maestri Argento, Bava, Fulci e gli altri autori minori; c'è una predilezione per le strade buie e abbandonate, le notti di tempesta, i luoghi isolati ed apparentemente sicuri dove l'assassino può sorprendere le vittime senza farsi vedere (se non dal pubblico), gli sprazzi di luce blu o rossa che illuminano volti terrorizzati, i dettagli weird che caratterizzano non solo il killer ma anche protagonisti e comprimari, le scene di raccordo che servono solo a creare un senso di straniamento nello spettatore perché cozzano completamente con l'idea di "realismo" portata avanti fino a quel momento (vedi l'incontro di Anne con la venditrice di uccelli, surreale quanto i titoli di coda). E poi, ovviamente, c'è la colonna sonora del gruppo M83, ipnotica e particolarissima, che concorre a rendere ancora più particolari e "d'epoca" le atmosfere di Knife+Heart, e c'è anche la bella interpretazione di una rovinatissima Vanessa Paradis, impegnata a dare vita a un personaggio per molti versi deprecabile ma anche degno di umana pietà, le cui disavventure di sicuro contribuiscono ad alimentare l'interesse dello spettatore per l'intera vicenda. Come ho detto, Knife+Heart non è un film per tutti, assolutamente, ma se le operazioni un po' vintage vi interessano, i gialli d'epoca vi appassionano o avete semplicemente voglia di vedere una pellicola particolare, io fossi in voi una chance gliela darei.
Yann Gonzalez è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Francese, ha diretto un altro lungometraggio, You and the Night, e una serie di corti. Anche produttore e attore, ha 44 anni.
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