lunedì 27 ottobre 2025

Nuovi Incubi Horror Challenge Day 27: V/H/S Halloween (2025)

Anche oggi ho mixato due challenge. Quella di Nuovi Incubi chiedeva l'episodio di una saga composta da tre o più film, quella di Letterboxd parlava di "analogic horror". Ne è uscito fuori il recentissimo V/H/S Halloween, diretto e sceneggiato dai registi Bryan M. Ferguson, Anna Zlokovic, Paco Plaza, Casper Kelly, Alex Ross Perry, Micheline Pitt e R.H. Norman.


Seguendo il tema comune della festa più amata dalla comunità horror, V/H/S Halloween scodella una serie di nefandezze da primato, tutte riprese con uno stile found footage e "riversate" su cassetta. Il primo episodio, Coochie Coochie Coo è diretto e sceneggiato da Anna Zlokovic, regista di Appendage, che io però non ho mai visto. E' un episodio che traccia la via di ciò che si troverà davanti lo spettatore in seguito, ovvero abbondanza di umorismo macabro, urla a non finire e schifo (anche umano) assortito. In questo caso, le due protagoniste rimangono bloccate all'interno di quella che credono una finta casa infestata, abitata in realtà dalla terribile "mamma", uno spirito rancoroso che mira a procurarsi quanti più bambini possibili. Coochie Coochie Coo mi ha ricordato un episodio in acido dei migliori Channel Zero, mette una paura terribile in virtù, innanzitutto, dell'aspetto sozzo e labirintico della casa, e poi per le grottesche deformità anatomiche che caratterizzano "mamma" e i suoi piccoli. La sua natura di found footage rende le cose ancora più confuse e il fatto che la vicenda sia ambientata di notte, in un luogo poco illuminato, è indice della bravura della Zlokovic, che comunque realizza delle sequenze chiare... pure troppo, ahimé. 


A rendere le cose più serie, rigorose ma non meno inquietanti, ci pensa Paco Plaza, sfruttando una stanza circolare all'interno di un palazzo e un telefono. Ut Supra Sic Infra, chiaro richiamo all'Inferno, comincia in medias res, con una serie di foto agghiaccianti che documentano una serata di Halloween finita malissimo. Gli inquirenti, ritrovatisi tra le mani un unico sopravvissuto e possibile sospetto, devono ricostruire quanto successo tornando sul luogo del delitto, e da lì ovviamente succederà il delirio. Ut Supra Sic Infra non è il lavoro migliore di Plaza, ma probabilmente è quello che spicca di più all'interno della raccolta, perché si distingue appunto per l'eleganza e la padronanza del mezzo, ché Plaza di found footage ne sa parecchio (e si cita con un simpatico costume da "bombero"). I brividi sono assicurati e credo che l'episodio sarebbe molto interessante come preludio a un lungometraggio.


Dopo tanta serietà arriva la minchiata, efferata da morire ma comunque talmente stupida da fare il giro. Non è una critica, anzi, in quel momento avevo bisogno di ridere e Fun Size, se avete un umorismo infantile come il mio e non vi disturbano dialoghi del livello "Oddio, ma quelle sono le sue palle!!!" potrebbe fare al caso vostro. Non vi spoilero nulla del contenuto del corto, anche perché l'effetto sorpresa è parte integrante della sua riuscita, ma trattasi di giusta vendetta ai danni di chi non rispetta l'ammonimento a prendere solo una caramella a testa. Cartoonesco, splatter e cattivo, Fun Size è una boccata di aria fresca prima che arrivi la vera botta emotiva di V/H/S Halloween.


Se, fino a questo momento, tutto sommato le vittime di ogni episodio se l'erano andata un po' a cercare, Kidprint sbatte in faccia allo spettatore la brutale verità: chiunque può morire, anche se non ha fatto niente per meritarselo. "Kidprint" era il nome di un programma americano atto ad aiutare i genitori nel caso i loro figli fossero scomparsi. Si andava in un negozio di audiovisivi e l'operatore metteva i bambini davanti alla telecamera, facendogli domande banali mentre li riprendeva; ai genitori il video serviva appunto per diffonderlo, al posto di una semplice foto magari sfocata, per consentire alla polizia e ad eventuali testimoni di riconoscere e ritrovare i figli rapiti. Già la cosa è di per sé inquietante, purtroppo Kidprint mostra cosa succederebbe se a realizzare questi video fosse un pazzo maniaco preda del folle desiderio di tornare bambino. L'episodio è sporco, malato, mostra e da ad intendere le peggiori cose, ha una spietatezza che ricorda un po' la New French Extremity e, francamente, dopo il suo pessimismo e le urla disperate di cui è infarcito (oltre alla natura giustamente rozza, amatoriale, di molte sequenze), ho sentito il bisogno di fare una pausa e andare a farmi un giro.


Home Haunt
è un po' più lieve, nel senso che non lesina mattanze e orrori anche disgustosi, ma nell'insieme ha quel tocco di umorismo macabro che riesce ad alleggerirlo. Cosa non scontata, mentre i protagonisti degli altri episodi erano appena abbozzati, Micheline Pitt e R.H. Norman mettono in scena un dramma famigliare tristemente verosimile. Home Haunt è, infatti, l'ultimo tentativo di un padre di ricreare la magia degli Halloween passati a costruire un tunnel dell'orrore casalingo assieme al figlio. Da bambino, ovviamente il pargolo era elettrizzato di avere un padre così folle e creativo; crescendo, è subentrata la vergogna, fomentata dalle prese in giro dei coetanei. L'orrore di Home Haunt deriva dall'amore che rende sconsiderati, dal desiderio di farsi vedere fighi davanti ai figli, e purtroppo ci rimetterà un'intera cittadina... di gente non troppo simpatica a dire il vero. Ottimi gli effetti speciali, le scenografie e il trucco delle creature, non a caso tra gli ospiti del tunnel degli orrori c'è Rick Baker, che sembra volere benedire (o maledire) il tutto. Di tutti gli episodi, credo questo sia quello che mi è piaciuto di più, assieme alla splatterosissima cornice, Diet Phantasma, un compendio di riprese aziendali segretissime, funzionari scazzati e spietatezze efferate ai danni di poveracci costretti a testimoniare lo "spooktacular taste" di una bibita al cui confronto lo Stuff è una prelibatezza. Anche in questo caso, gli effetti speciali sono rozzi ed esagerati, una vera ghiottoneria. 


Come ho detto a Lucia nel mezzo della visione, mi sa che sono troppo vecchia per queste stronzate. Il continuo cambio di stili, le riprese tremolanti tipiche del found footage, le secchiate di sangue e altri fluidi innominabili e le urla continue, strazianti, delle vittime, dopo un'ora mi hanno portata alla saturazione. Questo era il mio primo V/H/S e fatico a vedermi recuperare gli episodi precedenti, in quanto mi si dice siano più o meno simili. D'altronde, avevo faticato, dieci anni fa, anche a vedere gli ABCs of Death, anche se V/H/S mi sembra un'operazione un po' meno amatoriale rispetto ad alcuni terribili corti visti nell'altra saga, e i segmenti sono più lunghi. Di sicuro, se avete il gusto dello splatter esagerato, qui c'è parecchia roba che fa per voi. Io ho un po' bisogno di sciacquarmi il cervello, ma nel complesso sono contenta di aver recuperato V/H/S Halloween, anche solo per un paio di idee interessanti. Mi raccomando, affrontatelo con la dovuta cautela!


Del regista Paco Plaza, che ha diretto e co-sceneggiato l'episodio Ut Supra Sic Infra, ho già parlato QUI.

Bryan M. Ferguson è il regista e sceneggiatore della cornice, Diet Phantasma. Scozzese, ha realizzato finora solo corti e video musicali. Anche produttore, scenografo e attore, ha 38 anni.


Anna Zlokovic
è la regista e sceneggiatrice dell'episodio Coochie Coochie Coo. Anche produttrice e attrice, ha diretto il film Appendage


Casper Kelly
(vero nome Kris Kelly) è il regista e sceneggiatore dell'episodio Fun Size. Americano, anche produttore, attore e animatore, è famoso per avere creato la serie Your Pretty Face Is Going to Hell


Alex Ross Perry
 è il regista e sceneggiatore dell'episodio Kidprint. Americano, ha diretto film come Listen Up Philip e Her Smell. Anche attore e produttore, ha 41 anni.


Micheline Pitt
e R.H. Norman sono i registi e sceneggiatori dell'episodio Home Haunt. Marito e moglie, finora hanno realizzato solo corti, tra cui Grummy, con Violet McGraw.



1 commento:

  1. Ormai è diventato un "franchise", vedo. Il primo V/H/S aveva schifo assortito in gran quantità. Ma poi uno dei registi ha diretto i film di Godzilla e King Kong, quindi gli è servito come biglietto da visita.

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