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martedì 9 aprile 2013

The Paperboy (2012)

Aaah, la mirabolante abitudine di scegliere i film in base agli attori presenti, mio enorme tallone d'Achille! Questa volta mi è bastato vedere i nomi di John Cusack, Nicole Kidman e Matthew McConaughey per gettarmi a capofitto e con ignoranza crassa su The Paperboy, film diretto nel 2012 dal regista Lee Daniels. La recensione che segue contiene SPOILER di alcune scene... e chiamiamole clou, vah.


Trama: un giornalista cerca di scagionare un uomo condannato alla sedia elettrica per l'omicidio di uno sceriffo. Mentre lui prosegue nelle indagini nell'ambigua Florida degli anni '60, il fratello adolescente si innamora di Charlotte, bellissima ma attempata donna che vorrebbe invece sposare il condannato, conosciuto per lettera... 


Districo le dita delle mani dai capelli e mi accingo a recensire questo The Paperboy, cosa non facile, vista la duplice natura delle reazioni avute a fine visione. La parte buona di me vi dirà che la pellicola diretta da Lee Daniels è un thriller stilosissimo per quanto riguarda i costumi, l'aria vintage e la fotografia "invecchiata", arricchito da una storia molto interessante, ambientato in un'epoca e in un luogo che mi hanno sempre affascinata, ovvero nella paludosa Florida ai tempi del Ku Klux Klan (di cui non si ha traccia, per fortuna); in soldoni, ci troviamo davanti personaggi ignoranti e bifolchi, impegnati tenacemente a non scomparire davanti al progresso, incarnato nei giovani illuminati che vedono i neri come loro pari e non come schiavi da disprezzare, seviziare e condannare per ogni quisquilia. All'interno di questo ambiente malsano, immerso nelle paludi zeppe di alligatori e popolate dalla feccia dell'umanità, si svolgono le difficili indagini di un meraviglioso McConaughey, che tenta di "fare la cosa giusta", ovvero riabilitare un uomo condannato a morte a fronte di prove insufficienti, scontrandosi sia con i pregiudizi e i modi spicci dei locali sia con l'atteggiamento decisamente poco convincente di un John Cusack mai così laido: Van Wetter è davvero innocente o Ward si sta arrampicando sugli specchi basandosi su speranze ed illazioni? Oddio, la risposta salterebbe subito agli occhi, basterebbe guardare Cusack, ma se vogliamo possiamo anche lasciare un po' di spazio all'incertezza, facendoci cullare dalla particolarissima e triste voce di una bravissima Macy Gray, qui nei panni di narratrice. Adesso fatemi dare la buona Bolla in pasto agli alligatori, perché devo lasciare spazio all'incredulità.


Dopo essermi documentata sul romanzo, mi pare di aver capito che in esso non vi sia traccia di quella presa di posizione anti-razzismo che tanto mi ha affascinata, ma se il regista e sceneggiatore si fosse preso solo questa libertà avrei allegramente sorvolato. Il problema è che The Paperboy, così come è stato realizzato, è diventato in tempo zero il trionfo del trash, arricchendosi di tre scene messe lì giusto per “scandalizzare” e che portano lo spettatore a sgranare progressivamente gli occhi trattenendosi dal morire per le grasse risate. Ribadisco: da qui in poi mi butterò nello SPOILER selvaggio. Scena incriminata numero 1: Nicole Kidman, la brava Nicole, mima un rapporto orale a distanza con John Cusack, davanti al resto del cast. Nemmeno a voler essere clementi una roba simile potrebbe risultare seria, con lui che la incita a strapparsi il collant e lei che, molto finemente, sooca dell’aria, mentre il mocciosetto innamorato inorridisce e McConaughey sembrerebbe gradire. Proseguiamo su questa china e passiamo alla scena incriminata numero 2, la mia preferita: nuotando, Zac Efron finisce in un banco di meduse e si trascina a riva più morto che vivo. Tre ragazzine lo vedono e tirano fuori l’ideona! “Servirebbe dell’ammoniaca, ma dove trovarla?” Soluzione: scendi Zac Efron che lo piscio. Se non fosse che, in quella, giunge la possessiva Nicole, che non ha intenzione di darla al moccioso ma si sente in qualche modo legata a lui da un profondo rapporto di amicizia e le blocca in tempo: “NO!!! Se qualcuno deve pisciarlo questa sono io!!” O___O Ed ecco che la vincitrice premio Oscar si profonde nell’imitazione della barzelletta che il buon Quentin raccontava al barista in Desperado e ricopre di urina l’idolo di una generazione di bimbeminkia. Ovviamente, questa scena non serve a nulla per il prosieguo del film, sia chiaro: nel libro l’ipotesi era solo ventilata, qui hanno deciso di metterla in pratica per dare letteralmente colore (giallo) alla storia. Andiamo avanti? Nella scena incriminata numero 3 si scopre nel peggiore dei modi che McConaughey è leggermente gay: il fratellino se lo trova davanti con il chiulo nudo per aria, incaprettato, sanguinante, sfigurato… e circondato da tre mandinghi che lévati. Altra sequenza utile giusto per snaturare uno dei personaggi secondari della pellicola, il nero Yardley, che, dopo qualche tempo, con enorme tatto replica al fratellino sconvolto: “Mbé, che ti aspettavi? Per avere il lavoro ho dovuto fare a tuo fratello quello che la Kidman ha fatto a Cusack!” Gesù. A parte che il personaggio di Yardley nel libro non è nero, ma perché devi anche inserire gratuitamente questo dettaglio, degradante per entrambi i coinvolti e assolutamente ininfluente col resto del film? Faceva colore anche quello? Ma non bastano già le oscene mise di Nicole Kidman e i gruppetti di scemi del villaggio che mangiano il gelato nelle paludi per dar colore?? Mah.

Notare le facce degli astanti, please...
Ora, cerchiamo di trovare un equilibrio tra i due estremi del mio cervellino bacato. Che dire, se non fosse per queste trashate gratuite The Paperboy non sarebbe male. Oggettivamente è ben fatto e ben diretto, la trama spogliata dagli orpelli è valida ed interessante, inoltre è ben recitato: tolto il povero Zac Efron, che ha la verve e l'espressività di un mitile anche se se riesce a riprendersi un po' nel drammatico finale, tutti gli altri attori portano a casa un'interpretazione validissima, nonostante quella della Kidman (pur nominata, se non erro, per il Golden Globe) sia anche troppo borderline, e non in senso buono. Certo, bisogna inghiottire un bel po' di insensatezze prima di arrivare alla fine del film e, ripensandoci, anche il fatto che la vicenda venga narrata in retrospettiva da una persona che non ha praticamente assistito al 90% degli eventi è a dir poco assurdo, però se non altro adesso mi è venuta voglia di cercare e leggere il libro per comprendere il vero senso dell'intera storia, che punta più sull'approfondimento del personaggio di Ward piuttosto che su quello di Jack. Intanto, per amor di discussione, se siete in grado di sopportare le inquietanti scene di cui sopra (o se siete curiosi di testimoniarle di persona!!) vi consiglio di recuperare e vedere questo The Paperboy, se non altro guarderete un film particolare e difficilmente ascrivibile ad un solo genere.


Di John Cusack (Hillary Van Wetter) e Scott Glenn (W.W. Jansen) ho già parlato ai rispettivi link.

Lee Daniels è il regista della pellicola, nonché co-sceneggiatore. Americano, ha diretto anche Precious. Anche produttore e attore, ha 54 anni e due film in uscita.


Zac Efron (vero nome Zachary David Alexander Efron) interpreta Jack Jansen. Americano, ha partecipato a film come High School Musical (con i suoi due seguiti) e alle serie E.R. – Medici in prima linea, CSI: Miami e Zach & Cody al Grand Hotel, inoltre ha doppiato un episodio di Robot Chicken. Ha 26 anni e quattro film in uscita. 


Matthew McConaughey  interpreta Ward Jansen. Americano, lo ricordo per film come Non aprite quella porta IV, Frailty – Nessuno è al sicuro, Tropic Thunder, Killer Joe e Magic Mike. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 44 anni e quattro film in uscita.


Nicole Kidman interpreta Charlotte Bless. Sicuramente una delle mie attrici preferite (soprattutto per quel che riguarda il periodo fine anni ’90 – inizio 2000), la ricordo per film come Ore 10: Calma piatta, Giorni di tuono, Cuori ribelli, Batman Forever, Ritratto di signora, The Peacemaker, Eyes Wide Shut, Moulin Rouge!, The Others, The Hours (film che le è valso l’Oscar come miglior attrice protagonista), Dogville, Ritorno a Cold Mountain, La donna perfetta, Birth – Io sono Sean e Australia. Hawaiiana, anche produttrice, ha 46 anni e tre film in uscita, tra cui l’imminente Stoker.


David Oyelowo intepreta Yardley Acheman. Inglese, ha partecipato a film come Derailed – Attrazione letale, L’alba del pianeta delle scimmie, The Help e Lincoln. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 36 anni e tre film in uscita.


Ned Bellamy interpreta Tyree Van Wetter. Americano, ha partecipato a film come Le ali della libertà, Ed Wood, Con air, Essere John Malkovich, Charlie’s Angels, Saw – L’enigmista, FBI: Protezione testimoni 2, Tenacious D in The Pick of Destiny, Twilight, Django Unchained e alle serie Ralph Supermaxieroe, MASH, Hazzard, Ai confini della realtà, 21 Jump Street, MacGyver, La signora in giallo, CSI: Miami, E.R. – Medici in prima linea, Scrubs e 24. Ha 56 anni e tre film in uscita.


Tra gli altri interpreti ri-segnalo ovviamente la presenza della cantante Macy Gray, che interpreta Anita. The Paperboy avrebbe potuto essere un film completamente diverso, visto che Tobey Maguire ha rinunciato al ruolo di Ward per impegni pregressi, Nicole Kidman è stata messa “come rimpiazzo” al posto di Sofía Vergara e Pedro Almodóvar avrebbe dovuto dirigere la pellicola (prima di rinunciare aveva già messo mano allo script). Peccato che il buon Pedro si sia chiamato fuori, non so cosa avrebbe tirato fuori da questo gorgo di perversioni!! E con questo è tutto per oggi… ENJOY!

martedì 12 aprile 2011

Sucker Punch (2011)

Ma mi sta bene, così imparo a fissarmi su un solo ed unico film. E come spesso accade, il frutto di questa fissazione è una cocente delusione. Di che parlo? Di Sucker Punch, l’ultimo film di Zack Snyder, uscito proprio qualche settimana fa.

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Trama: una ragazzina viene fatta internare in manicomio dal patrigno. Il suo destino è quello di ricevere una lobotomia entro cinque giorni, e per evitarla la ragazza progetta la fuga, vivendola nella mente come una quest epica…

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Per par condicio e anche un po’ per “dispitto”, come diceva Dante, davanti ad un film così complicato e roboante reagirò con una recensione assai breve e concisa, che potrebbe riassumersi con un “mah”. Dopo un inizio meraviglioso e gotico, il logo della Warner ricamato sulla rossa tenda di un teatro, che si alza rivelando un palcoscenico e ci introduce alla più classica e cupa delle favole (ragazzine orfane di madre, lasciate in balia di un patrigno crudele) scandita dalle splendide note di Sweet Dreams, comincia il peggior gioco per X – Box che abbia mai visto su schermo. Mi avessero almeno dato un joystick all’ingresso mi sarei divertita, e invece no: due ore seduta su una poltrona a vedere Snyder che giocava al posto mio e mi spaccava i timpani con esplosioni, urla, musica sparata a mille.

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Sì perché in pratica, nonostante i realizzatori di Sucker Punch vogliano vendere allo spettatore una sorta di Black Swan per tamarri, coglionandoli con l’idea di un’opera onirica, psicologica, mentale, pregna di grandi valori (la morale finale, banalissima, è: credici, ce la puoi fare!! Sempre!!!!!! Sì, tu. Proprio TU che stai guardando il film!), in realtà quello che viene offerto dopo l’ingresso della protagonista in un meraviglioso ed inquietante manicomio che viene presto dimenticato è un’accozzaglia di tette e culi (peraltro acerbi, mi domando quale adolescente, anche il più sfigato ed erotomane, possa eccitarsi davanti a qualcosa di simile…) inguainati in vestitini retrò ed infilati in un bordello immaginato dalla protagonista per sfuggire alla triste realtà che la circonda. Poi, siccome la vita di una casa di tolleranza può essere altrettanto triste, ecco che la ragazzetta comincia ad immaginarsi tre/quattro scenari che spaziano dall’antico Giappone alla seconda guerra mondiale cum zombie, al medioevo stile Signore degli Anelli, al treno futuristico con Saturno sullo sfondo. E qui mi immagino già l’ignaro lettore che dice: “EEEEH??” che poi, più o meno, è la reazione che ho avuto io. Riassumendo, lo schema del film è sempre uguale: le ragazze del bordello devono recuperare un oggetto, la protagonista vive la ricerca nella sua mente, trasformandola in un’epica battaglia contro svariate forze del male, una volta ottenuto l’oggetto si ricomincia da capo. Questa cosa sorprende all’inizio, ma siccome ogni quest mentale delle ragazze è l’equivalente di uno sparatutto dalla grafica ineccepibile, il risultato complessivo è una fredda rottura di palle che prende spunto dalle ambientazioni più amate dai nerd.

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Per carità, l’impatto visivo è commovente da tanto e fatto bene Sucker Punch, sia per i costumi, che per le scenografie, che per gli effetti speciali e la colonna sonora è di una bellezza rara, ma queste due cose non bastano, non sono mai bastate e non basteranno mai per reggere da sole un film. Tra l’altro la pellicola inciampa spesso e volentieri nel trash involontario a causa della sciagurata trovata usata per scatenare le visioni di Babydoll. La ragazza, infatti, per consentire alle altre di attuare i loro piani balla così bene da ipnotizzare i nemici… peccato che noi spettatori vediamo solo l’inespressiva (e quanto mi fa male dirlo…) Emily Browning che dondola come un bacco di legno per trenta secondi, con lo sguardo perso nel vuoto e poi, dopo il momento “quest” eccola tornare ad aprire gli occhi, con gli astanti che applaudono incantati. E se non bastasse questo, ci si aggiunge anche lo pseudo-musical che accompagna i titoli di coda o battute (sempre pronunciate da una specie di guru che accompagna le ragazze durante i trip mentali) come “Se volete firmare un assegno a parole, assicuratevi prima di poterlo coprire col culo”. Considerato che Sucker Punch è il primo film di Snyder tratto da una storia originale direi… Male, molto molto MALE. Torna a lavorare per altri, vah.

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Del regista Zack Snyder ho già parlato qui, mentre un piccolo excursus della carriera di Emily Browning, che interpreta Babydoll, lo trovate qua. Aggiungo che forse, nel ruolo, sarebbe stata meglio la prima scelta Amanda Seyfried.

Abbie Cornish interpreta Sweet Pea (in italiano Sweety). Australiana, la ricordo per film come Un’ottima annata e Elizabeth: The Golden Age. Ha doppiato un episodio di Robot Chicken e il pubblico italiano la ritroverà anche nell’imminente Limitless. Ha 29 anni.  

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Jena Malone interpreta Rocket. Americana, tra i suoi film segnalo Contact e Donnie Darko, inoltre ha doppiato la versione inglese de Il castello errante di Howl. Anche produttrice, ha 27 anni e tre film in uscita.

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Vanessa Hudgens interpreta Blondie. Chiudo gli occhi innanzi alla filmografia della donzella, tra i protagonisti di una delle cose più Urende create da mente umana: High School Musical, al quale ha partecipato per tutti e tre gli episodi. Inoltre ha recitato in Zack & Cody al Grand Hotel e ha doppiato un episodio di Robot Chicken. Americana, ha 23 anni e un film in uscita.

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Jamie Chung interpreta Amber. Nonostante il sembiante orientale, è americana e la ricordo solo per un filmaccio come Dragonball Evolution, dove interpretava Chichi. Ha partecipato anche a serie come E.R. e Grey’s Anatomy. Ha 27 anni e due film in uscita.

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Carla Cugino interpreta la Dottoressa Gorski. Americana, la ricordo per film come Spy Kids (e seguiti), Sin City, l’orrendo Il mai nato e Watchmen, oltre che per aver partecipato alla serie Alf. Anche produttrice, ha tre film in uscita.

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Jon Hamm interpreta il Dottore che dovrà lobotomizzare Babydoll. Americano, virtualmente ha già “partecipato” al Bollalmanacco, visto che compare nei film Paura e delirio a Las Vegas, The A - Team e The Town e inoltre ha prestato la voce per il film Shrek – E vissero felici e contenti e un episodio de I Simpson. Per la tv ha girato le serie Una mamma per amica, Streghe, CSI: Miami, e Numb3rs. Anche produttore, ha 40 anni e due film in uscita.

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Scott Glenn interpreta il “saggio” che guida le fanciulle. Americano, ha partecipato a film come Apocalypse Now, Caccia a Ottobre Rosso, Il silenzio degli innocenti, Potere assoluto e The Shipping News – Ombre dal passato. Anche produttore, ha 70 anni.

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Se volete veramente vedere bionde mozzafiato che fanno il culo a strisce ai nemici e ricercano vera vendetta, evitate Sucker Punch e guardatevi Kill Bill volumi 1 e 2. Mi ringrazierete. Nel frattempo, vi lascio con il trailer originale del film... ENJOY!!

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