Ero già pronta a fare una strage e scrivere una sequela di improperi, più che una recensione. Però la tattica “vai al cinema già maldisposta” ha funzionato come al solito, col risultato che Cappuccetto Rosso Sangue (Red Riding Hood), della sciagurata regista Catherine Hardwicke, si è rivelato quantomeno guardabile.
Trama: mentre un intero villaggio medievale è minacciato da un enorme lupo, la giovane Valerie è preda di problemi amorosi. Lei è innamorata, ricambiata, di un taglialegna, la famiglia invece vorrebbe farle sposare il figlio di un fabbro, che la ama da sempre. Quando anche il lupo comincia a mostrare interesse per la giovinetta i problemi si complicano…
Il mio timore, all’ingresso del cinema, era che Cappuccetto rosso sangue fosse un po’ troppo “twilightiano” e che il fulcro della storia fosse esclusivamente l’amore proibito tra la protagonista e un lupo mannaro. Effettivamente, la spada di Damocle della storia da bimbeminkia pende costantemente sul capo dei poveri spettatori, arrivando talvolta a sfiorarli, soprattutto in alcune scenette melense che personalmente mi sarei risparmiata, ma per fortuna al centro della storia ci sono principalmente il lupo e la conseguente caccia alla bestia per scoprire chi, tra gli abitanti del villaggio, sia il portatore della maledizione. Certo, da amante di film horror avrei preferito un po’ più “rosso sangue”, come recita lo stupidissimo titolo italiano, e anche una maggiore fedeltà alla fiaba da cui il film è tratto (non c’è nulla di più bello, infatti, di un’innocente fiaba resa cupa e gotica senza cambiarne troppo i personaggi e la trama, come insegna la divina Kaori Yuki nel divertentissimo ed inquietante Ludwig, che vi consiglio spassionatamente di cercare e leggere), tuttavia il film scorre veloce (per fortuna!) e intrattiene fino alla fine, insinuando dubbi e curiosità anche negli spettatori più scafati grazie ad un semplicissimo escamotage. Infatti, quando il lupo parla per la prima volta a Valerie, lei capisce che in forma umana i suoi occhi sono marroni. Peccato che tutti i personaggi del film, tranne la protagonista, hanno gli occhi marroni o comunque scuri, persino l’attrice Julie Christie, famosa per gli splendidi occhi azzurri, che ha dovuto indossare lenti a contatto marroni per l’occasione.
Barbatrucchi a parte, comunque, ciò che di bello si può trovare in Cappuccetto rosso sangue non risiede ovviamente nella trama, quanto nelle scenografie e nelle musiche. Le prime sono molto belle ed evocative, tanto che l’inizio, ambientato all’interno di questo pittoresco villaggetto medievale, circondato dalla foresta autunnale, richiama molto dei dettagliatissimi quadri fiamminghi; col proseguire della storia questo ameno paesaggio lascia il posto a montagne innevate, scorci di foresta oscura e falò che illuminano le fredde notti invernali (anche se la gente continua ad andare in giro in maniche corte, chissà perché. Anche lo splendido mantello della protagonista è smanicato, ma non hanno freddo??). Le musiche, invece, mescolano melodie antiche, dai richiami celtici, a suoni più contemporanei: la mia scena preferita è quella del ballo durante la festa del paese, che unisce balli tipicamente medievali a movenze un po’ più moderne, e che mi ha ricordato le sagre medievali che si fanno dalle mie parti, con gruppi di musicisti in costume che si scatenano al suono di tamburi e cornamuse.
Per quanto riguarda gli interpreti, anche in questo il film è leggermente superiore a Twilight, nonostante la continuità incarnata da Billy Burke: qui è il padre della protagonista, là è il padre di Bella Swank, giusto per attirare meglio le fan senza essere troppo smaccati. Amanda Seyfried nei panni di Valerie è affascinante, innocente e molto espressiva, tanto da consentirmi quasi di sorvolare sulla scelta dei due inespressivi spasimanti, rispettivamente un gatto di marmo e un carciofo. Per fortuna, anche Lukas Haas, Gary Oldman e Julie Christie sono assai ispirati; soprattutto quest’ultima interpreta una misteriosa e ambigua nonnina, assai lontana dalla figura rappresentata nella storica fiaba. Insomma, uno sguardo a Cappuccetto rosso sangue lo darei; solo, non aspettatevi troppo, soprattutto non aspettatevi una rilettura dark dell’opera dei fratelli Grimm, di cui non rimane praticamente traccia tranne giusto verso il finale.
Come avete letto, dunque, ci sono tantissime facce conosciute in questo film! Di Amanda Seyfried, che interpreta Valerie, ho già parlato qui. Anche Gary Oldman, ovvero Padre Solomon, ha avuto il suo momento di gloria in questi post. Virginia Madsen interpreta la madre di Valerie, e di lei ho parlato qua, mentre Lukas Haas, qui nei panni di Padre Auguste, lo trovate in questo post e, last but not least, la “nonna” Julie Christie è stata nominata qui.
Catherine Hardwicke è la regista del film. Ribadisco la sciaguratezza di questa maledetta, in quanto responsabile di aver girato Twilight dopo aver esordito con un paio di film indipendenti come Thirteen e Lords of Dogtown. Americana, anche responsabile di produzione, produttrice, art director, sceneggiatrice e regista di seconda unità, ha 56 anni e un film in uscita.
Billy Burke interpreta il padre di Valerie, Cesaire. Salito “agli onori della cronaca” come interprete del padre di Bella Swank in tutti i film della serie Twilight, lo ricordo anche per una pellicola più tamarra ma sicuramente più dignitosa, Drive Angry 3D. Per la tv, ha partecipato a serie come Party of Five, Una mamma per amica e 24. Americano, anche sceneggiatore e produttore, ha 45 anni e quattro film in uscita.
Shiloh Fernandez interpreta Peter. Americano, lo ricordo per serie come Cold Case, CSI:NY, Gossip Girl e per un film che vorrei vedere da un po’ di tempo, l’horror Dead Girl. Ha 26 anni.
Max Irons interpreta Henry. Figlio d’arte a cui auguro la stessa carriera del padre, Jeremy Irons (nonostante abbia una preoccupante fissità di sguardo che, per fortuna, difetta al genitore), ha partecipato al film Dorian Gray. Americano, ha 26 anni.
Cappuccetto Rosso sangue non è la prima versione cinematografica della famosa fiaba. Le pellicole ad essa dedicate risalgono agli albori del cinema, ma la versione horror/dark più famosa è sicuramente In compagnia dei lupi di Neil Jordan, del 1984, di cui vi lascio il bellissimo ed inquietante trailer. ENJOY!!!
E io che pensavo di andarlo a vedere solo per massacrare questo film di critiche... mi era bastato il trailer per restare incredulo.
RispondiEliminaChe dire, se avrò occasione di vederlo, lo farò in un'ottica lievemente diversa... ma comunque il film resta sotto esame u.u
Avendo visto quasi tutti i film della Hardwicke, posso dire che a mio parere rimane molto "fissa" su alcuni attori, come ad esempio Nikki Reed dopo Thirteen ce la siamo sorbita in Lords of Dogtown (unico film che mi è piaciuto della Hardwicke tra l'altro XD) e Twilight, quindi non mi stupisco che Billy Burke sia pure qui (e penso anche che il suo mr swan sia l'unico personaggio con un minimo di spessore in tutta la twilight saga XD). Detto questo, mi sono dovuta trattenere più volte dal tirare una scarpata contro lo schermo durante la visione del film; apprezzabile lo sforzo della seyfried anche se il personaggio di valerie ogni tanto mi sembrava quasi paradossale, del polpettone storico non ne parliamo, e le scene in cui qualcuno veniva ammazzato, mi hanno fatto ridere. I protagonisti maschili non mi dicevano nulla e, anche se spero di sbagliarmi, max irons mi sa di uno di quegli attori bellocci, insipidi che sforna ultimamente il cinema americano. Come te anche io ho apprezzato la scenografia e la colonna sonora *_*. Trovo che sia il genere di film da guardare così, per passare il tempo, senza scervellarcisi troppo (anche se, cavolo, io amo i film che richiedono un minimo di analisi mentale!). Sinceramente però, mi dispiace vedere attori che apprezzo molto come Julie Christie o anche Amanda Seyfried (che mi sembra che abbia un pò di talento...) in film del genere!
RispondiEliminaguardato anche questo... e sai che non è dispiaciuto nemmeno a me?
RispondiEliminaanche se avrei puntato ancora di più sulla caccia al lupo tra gli abitanti del villaggio.. alla fine sono davvero pochi quelli su cui lo spettatore si sofferma.
A parte questo, ci sono delle sequenze molto , quasi oniriche, specie quelle in cui la protagonista veste il famoso 'cappuccetto' e se ne va per boschi : P
scoprire chi era il lupo è stata una mezza delusione, però.. il personaggio è stato fatto fin troppo debole. Chiaro che l'intento era quello di non dargli troppo risalto per non scoprirlo, ma così tanto valeva prendere una delle comparse e il risultato era lo stesso XD
Si, anche io avrei voluto un altro lupo, ma forse il bello è che la rivelazione finale così è stata davvero inaspettata!
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