Ieri sera sono andata a vedere This Must Be the Place di Paolo Sorrentino, indecisa ovviamente tra tre titoli che comprendevano anche I Tre Moschettieri (in 3D, argh...) e Cowboys vs Aliens. L'indecisione veniva dal dubbio amletico: quale dei tre film terranno per due settimane e quale lasceranno solo il tempo strettamente necessario? Per sfiducia nei confronti di un multisala principalmente tamarro sono corsa a vedere il buon film nostrano, e non me ne sono pentita affatto.
Trama: Cheyenne è un ex rocker afflitto da una strana forma di apatia e depressione. Quando il padre, che non vedeva né sentiva da 30 anni, muore, Cheyenne viene a sapere che l'uomo stava cercando il nazista che lo aveva umiliato durante la prigionia in un campo di concentramento. L'ex musicista comincia così una ricerca che lo porterà dall'Irlanda nel cuore dell'America...
This Must Be the Place è la dimostrazione lampante che grazie ad investimenti cospicui, alla fiducia dei produttori, alla bravura degli interpreti e a quella del regista, anche il cinema italiano può rinascere. Che non esistono solo cinepanettoni orribili, commedie che sfruttano sempre i soliti cliché, drammoni inenarrabili o fiction televisive e, soprattutto, che non bisogna sostenere il nazionalismo a tutti i costi perché, ammettiamolo, tranne rari casi i nostri attori fanno pena, non sanno nemmeno parlare figuriamoci recitare. Per fortuna qualcuno tiene a mente tutte queste cose e, ogni tanto, ci prova. Nasce così un film bello, curatissimo, interessante come This Must Be the Place, dove lo stile italiano si fonde con atmosfere che richiamano qualche film dei Coen e di Wes Anderson, con personaggi "borderline" e situazioni al limite del grottesco. E' impossibile non "innamorarsi" di Cheyenne, del suo modo infantile e distaccato di vedere la vita, della sua inconsapevole scelta di nascondere un enorme dolore sotto una patina di eccentricità e indifferenza. Impossibile non affezionarsi anche alla sua ristretta e strana cerchia di amici, ognuno sballato ed eccentrico quanto lui. Impossibile, infine, non meravigliarsi davanti alla varia e strana umanità che incontra nel suo viaggio, dall'uomo tatuato al vecchietto che ha inventato la valigia con le ruote, passando per l'ex insegnante che tiene in casa un'oca e il piccolo, ciccionissimo bimbo cantante.
This Must Be the Place fa ridere parecchio, è un film molto ironico. Ma la sua è un'ironia dolceamara e malinconica e la storia di Cheyenne è priva di un vero e proprio happy ending, proprio come accade nella vita. La pellicola è un road movie atipico, perché il protagonista non parte con l'idea di ritrovare sé stesso. Come dirà verso la fine del film, "Io sono un turista, non un viaggiatore. I viaggiatori mi stanno sul cazzo"; eppure, il suo viaggio gli sarà servito comunque per maturare, per superare l'impasse che lo bloccava nel passato impedendogli di godere del presente e guardare al futuro, aprendogli un passaggio che non sapremo mai se riuscirà o meno ad imboccare. Però c'è la speranza che possa riuscirci, quando alla fine vediamo il meraviglioso Sean Penn finalmente "al naturale". Un Sean Penn che meriterebbe l'Oscar, perché il film non esisterebbe senza la sua esilarante (e toccante) interpretazione. Certo, il doppiaggio italiano lo penalizza un po', perché a tratti sembra di risentire la voce dello Zed di Scuola di polizia, ma non basta una voce parecchio sopra le righe per cancellare la potenza dello sguardo vacuo, delle espressioni tristi ed imbronciate, della camminata, della risata monocorde e del trucco di Cheyenne. Un personaggio che, sono sicura, mi rimarrà parecchio nel cuore.
Così come mi rimarranno nel cuore la splendida colonna sonora che accompagna il film (interamente composta dall'Artista, come viene giustamente definito anche all'interno di un toccantissimo dialogo, David Byrne) e alcune splendide immagini che sottolineano la bravura del regista Sorrentino, che personalmente non conoscevo ancora. L'intera sequenza del concerto di David Byrne, la ripresa subacquea della piscina, quelle spietate che mostrano la leziosità e il trash presente nella casa della moglie del nazista, quelle ambientate nel "deserto di neve" dove spicca un'unica baracca, o quelle coloratissime dove il sole illumina i colori delle foglie autunnali in riva al lago sono semplicemente splendide, cariche di poesia e significati. E perfetti sono anche tutti gli attori coinvolti, dai protagonisti alle semplici comparse, che riescono a rendere This Must Be the Place ricco, vario e mai noioso, nemmeno per un istante. Se riuscirete a guardare un solo film questa settimana, beh.... This Must Be the Movie. Fidatevi, non ve ne pentirete.
Di Sean Penn, che interpreta Cheyenne, ho già parlato qui, mentre di Frances McDormand, nei panni della moglie Jane, ho parlato qua.
Paolo Sorrentino è il regista e sceneggiatore della pellicola. Italiano, ha diretto film come Il Divo. Anche attore, ha 41 anni e in progetto una serie tratta da Gomorra.
Harry Dean Stanton interpreta Robert Plath. Caratterista americano, lo ricordo per film come Per un pugno di dollari, Il Padrino - parte II, Alien, 1997: fuga da New York, Christine la macchina infernale, L'ultima tentazione di Cristo, Twister, Fuoco cammina con me, She's so lovely - così carina, Paura e delirio a Las Vegas, Il miglio verde, Terapia d'urto e Tu io e Dupree; inoltre, ha partecipato alla serie Alfred Hitchcock presenta. Ha 85 anni e due film in uscita.
Tra gli altri attori presenti, segnalo inoltre la bellissima e bravissima figlia di Bono, Eve Hewson, che interpreta Mary e l'attrice Joyce Van Patten, già vista in Un weekend da bamboccioni, nei panni di Dorothy Shore. E ora vi lascio con il trailer del film... ENJOY!!!
Sono molto curioso: fino ad ora Sorrentino non mi ha mai deluso, spero continui a dispensarmi meraviglie!
RispondiEliminadire che sono curioso è dire poco! Sorrentino alla prima direzione internazionale, vedremo, io vado martedì a vederlo!
RispondiEliminaSorrentino non mi ha mai deluso, e sono davvero fiducioso per questa primissima direzione internazionale! daje daje tutta
RispondiEliminaUn film sicuramente affascinante. Per quanto costituisca la prima volta di Sorrentino in un progetto internazionale, la pellicola possiede in pieno la cifra stilistica del regista napoletano, il quale - a mio parere - ha realizzato i due film italiani più belli degli ultimi 10 anni: Le Conseguenze dell'Amore e Il Divo.
RispondiElimina@RW2
RispondiEliminaAmmetto l'ignoranza e la non conoscenza. Il Divo in verità volevo vederlo già quando era uscito, per Le conseguenze dell'amore non so neppure di cosa parli, ahimé. Ma cercherò anche quello!
Guarda Il divo e Le conseguenze dell'amore, sono proprio belli, semplicemente bei film :)
RispondiEliminaIeri c'era troppa gente per vedere questo, odio andare al cinema pressato, quindi ho visto Terraferma, una mezza delusione. Ma sei genovese ?
Al Sivori penso lo tengano per parecchio tempo...
No, sono di Savona.
RispondiEliminaCon un solo multisala, quindi, devo fare un po' i salti mortali!!
Anche noi eravamo pressatissimi... quinta fila laterale, sempre meglio di nulla, ma se fossimo stati più avanti avrei cambiato sicuramente film!
Concordo che il <The place..> è "curatissimo e interessante" e che Penn è da dieci e lode... ma il film non mi ha convinto
RispondiEliminaSpero di vedere "This must be the place" la prossima settimana, anche se sarà difficile perché il 27 parto per Lucca, nel peggiore dei casi lo noleggerò, comunque sarà un film che vedrò sicuramente.
RispondiEliminaAvrei visto anche "I tre moschettieri", ma come te odio il 3d e quindi ci ho rinunciato (oltrettutto la locandina del film mi dà di tamarrata :P )
Sailor Fede
A Savona c'è il Diana, ci sono stato un paio di volte... perlomeno avete il "Filmstudio" che ogni tanto propone qualcosa di interessante, un po' fuori dagli schemi distributivi.
RispondiEliminaIo sto a Genova ma sono di Loano, da noi a Ponente ormai è proprio un deserto per le sale, i cinema di qualità stanno sparendo o fanno solo spettacoli al sabato e domenica... che amarezza !
@Sailor Fede
RispondiEliminaGrazie per essere passato, innanzitutto, e botta di invidia per Lucca, vorrei tanto andarci anche io ma non trovo mai la compagnia ç_ç
@iPitagorici
A volte vado anche al film studio, ma spesso ha orari per me incompatibili, spesso mi manca la tessera ARCI e non ho voglia di farmela solo per un film.. inoltre non amo molto che il mio andare al cinema si trasformi in una "presa di posizione politica".
Dammi pure del lei... nel senso di usare il femminile :)
RispondiElimina(che battutaccia)
Sailor Fede
Ti capisco, anch'io all'inizio ero molto scettico nel dover sottoscrivere la tessera ARCI per fare delle cose, però qua a Genova ci sono parecchi locali, è un "prezzo" che si può pagare, tenendo anche conto che ormai l'ideologia è andata a farsi benedire anche da loro...
RispondiEliminaun film che mi incuriosisce tantissimo ma allo stesso tempo ho il timore di rimanerne deluso. Adesso che lo descrivi citando i fratelli Coen (che adoro!) e Wes Anderson, credo proprio che lo guarderò al più presto!!!
RispondiEliminaPer gli attori poi, Sean Penn è un grande, grandissimo attore..
Frances McDormand poi è un'icona, proprio grazie ai Coen... una attrice cult, se così si può dire :)
vincent
A me ha preso davvero il cuore, ma ho letto anche delle recensioni che lo stroncano.
RispondiEliminaQuindi, a questo punto, devi proprio vederlo e dire la tua! ^__^
quoto: E' impossibile non "innamorarsi" di Cheyenne infatti il finale mi ha ucciso, vedrai che compra anche un cellulare :'(
RispondiEliminaNo, eh.
RispondiEliminaIl cellulare no, eh!!! XDXDXD
OT: Oh Belin, scopro che sei di Savona. Io Cengio
RispondiEliminaOT: Vicini di casa XD
RispondiEliminaNon vedo l'ora di vederlo. Sorrentino non mi ha mai deluso!
RispondiEliminaConcordo con te sulla performance di Sean Penn che si meriterebbe una candidatura agli Oscar.
RispondiEliminaA me erano piaciuti di più i film precedenti di Sorrentino, soprattutto "Il divo" che considero un capolavoro.
Comunque è un bel film, anche se mi aspettavo qualcosina in più.
Un saluto!
Devo recuperare gli altri film di Sorrentino, perché effettivamente il mio entusiasmo potrebbe anche derivare dal fatto che This Must Be the Place è l'unico film del regista che ho visto, quindi non posso fare confronti!
RispondiEliminaGrazie per essere passato!