Nonostante l'universo incombesse per non farmelo vedere, sono riuscita finalmente a recuperare Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein (Victor Frankenstein), diretto nel 2015 dal regista Paul McGuigan e molto liberamente tratto dal Frankenstein di Mary Shelley.
Trama: il gobbo Igor viene liberato dal circo in cui era tenuto prigioniero e curato dal giovane dottorando in medicina Victor Frankenstein. Affascinato dalle inaspettate conoscenze anatomiche dell'ex gobbo, Frankenstein decide di collaborare con lui per realizzare l'esperimento definitivo onde sconfiggere la morte...
Mi sto rammollendo? Ma sì, ragazzi, che vi devo dire. Dopo ormai 8 anni di Bollalmanacco temo che il mio spirito critico si sia spento se mi sono ritrovata a non inveire alla fine della visione di Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein, un fumettone divertente che non rende assolutamente giustizia alla creatura (anzi: allE creature) di Mary Shelley ma che perlomeno aiuta a passare una serata a tratti esilarante tra gobbi che si raddrizzano, gobbi raddrizzati che limonano con in testa extention improbabili e dottori che si impetroliano allegri tra un sezionamento e l'altro. Uh, aspettate, colgo dell'ironia nelle mie stesse parole! Gaudeamus, non tutto è perduto! Dicevo. L'importante, guardando Victor Frankenstein (ché il titolo italiano è lungo e fuorviante come al solito), è dimenticare che sia esistita un'opera dall'altisonante sottotitolo di Il Prometeo moderno ed accettare che il già citato servo gobbo nato nei film di James Whale col nome di Fritz fosse un genio al pari del ben più famoso dottore, un eroe romantico e tormentato chiamato a far da coscienza ad un Frankenstein ormai fuori come un balcone. Il gobbo che gobbo non è (sulla questione non voglio spoilerare nulla ma sappiate che se riuscirete a superare il momento WTF riguardante la trasformazione di Igor allora forse potrete anche arrivare alla fine del film, altrimenti rinunciate sereni) è il vero protagonista della pellicola e attraverso la sua narrazione arriviamo a scoprire la follia che alberga nella mente di Victor, un genio talmente avanti col pensiero da non riuscire nemmeno a tradurre le sue teorie in parola, incapace di comportarsi in modo urbano all'interno della società. Tra un esperimento fallito e l'altro, il figlio di John Landis, ovviamente in veste di sceneggiatore, riesce persino ad introdurre qualche complotto per la conquista del mondo o, perlomeno, dell'Inghilterra, e una stoccatina lieve lieve contro il fanatismo religioso di stampo cattolico, cercando di mitigare la cattiveria e la noncuranza verso la vita umana che Frankenstein pare mostrare per tutta la durata del film e arrivando a rendercelo persino simpatico.
E, obiettivamente, non ci sarebbe film senza la presenza di un James McAvoy infuso di uno spirito Franchiano che lo porta a gigioneggiare, matto come un cavallo, per tutto il film e senza ritegno alcuno: il capelluto Xavier urla, si infervora, gesticola, ride, piange e ostenta un'impareggiabile sicumera condita da un sexy accento inglese che rende la visione di Victor Frankenstein meno irritante di quanto altrimenti sarebbe stato. Sicuramente risolleva lo spirito davanti all'ennesimo ruolo imbarazzante (nel senso che il ragazzo manca proprio del physique du role, come già accaduto per Horns e The Woman in Black) che si è ritrovato ad interpretare l'ex maghetto occhialuto Daniel Radcliffe, letteralmente ingessato negli abiti di Igor ma molto simpatico da vedere in guisa di gobbo circense: il miscasting è ancora più clamoroso se si pensa che la storia viene raccontata per l'appunto dall'assistente di Frankenstein e, detto proprio sinceramente, l'idea di infilarci la storia d'amore "perché sì" o perché Radcliffe viene assurdamente considerato un sex symbol da stormi di ragazzine urlanti ed infoiate è talmente blasfema che darei anche ragione alla Shelley se volesse rivoltarsi nella tomba. Il resto non è nemmeno tanto male, almeno registicamente parlando e per quel che riguarda gli effetti speciali. McGuigan lo ricordo per opere migliori e più legate ad amori della mia generazione di vecchiacci ma il suo riciclo come regista baracconesco poteva andare peggio: le sequenze molto anni '80 in cui viene rianimato uno scimpanzé e il delirio finale sono obiettivamente d'impatto mentre l'inizio ambientato nel circo (a tal proposito c'è da dire che l'aspetto migliore del film sono le scenografie) è in qualche modo affascinante. Insomma, il mio spirito critico è morto, spero arrivi qualche novello Frankenstein a resuscitarlo, nel frattempo se voleste recuperare questo film non sarò io ad impedirvelo.
Di Daniel Radcliffe (Igor), James McAvoy (Victor Frankenstein) e Charles Dance (Frankenstein) ho già parlato ai rispettivi link.
Paul McGuigan è il regista della pellicola. Scozzese, ha diretto film come The Acid House e Gangster n°1. Anche produttore, ha 53 anni e dovrebbe dirigere alcuni episodi dell'imminente serie Luke Cage.
Andrew Scott, che interpreta l'ispettore Turpin, è il Moriarty della famosissima serie Sherlock. Il film invece avrebbe dovuto essere diretto da Shawn Levy (già regista di Real Steel e dei vari Una notte al museo) che però ad un certo punto si è ritirato dal progetto. Detto questo, se Victor: La storia segreta del dottor Frankenstein vi fosse piaciuto recuperate Pride and Prejudice and Zombies e magari anche La mummia. ENJOY!
Un fumettone divertente proprio,se lo si prende per quello che è,lo si gode ;)
RispondiEliminaE poi James,oh,James! <3 <3 <3
Oh, a me McAvoy fa sesso quanto un sasso ma in questo film tantaRRoBBa! Sarà che accanto a Radcliffe parrebbe figo anche Claudio Bisio (con tutto il rispetto)? XD
EliminaNo rawhhhr sopratutto in X-men:days of future past <3 <3 <3
EliminaRadcliffe è bruttarello forte,invece.
Non so, pensavo di recuperarlo perché dopo la cagata che hanno spacciato per Frankenstein l'ultima volta non ho più paura di niente, però Radcliffe mi fa passare la voglia.
RispondiEliminaAh, parli di I Frankenstein? Quello l'ho direttamente evitato, mi sembrava IL disgustorama per eccellenza XD Questo almeno due risate te le strappa...
EliminaEcco,quello è una cagatona coi fiocchi proprio!!!!
EliminaMcAvoy mi piace tanto tanto...è Radcliffe che non riesco a prendere seriamente...passo....
RispondiEliminaBeh, Radcliffe è impossibile da prendere seriamente, ti capisco XD
Eliminal'inzio del film è frizzante e interessante, gli attori sopra le righe funzionano, i dialoghi sono scritti pure bene è l'opulenza inutile della seconda parte che non va...
RispondiEliminaEffettivamente si perde un po', la sottotrama del nobile cattivo è da facepalm XD
Eliminami ha incattivita un sacco non essere riuscita a vederlo!
RispondiEliminalo recupero DI SICURO
anche perché i due protagonisti sono attori decisamente bravi, a parer mio
Oddio, McAvoy è proprio bravo ma Radcliffe per me rimane inqualificabile sotto ogni aspetto!!
EliminaStavo per metterlo in scaletta, ma credo proprio che eviterò. Ogni mio timore si è realizzato, leggendo la tua sempre impeccabile recensione...
RispondiEliminaMagari recupera il Frankenstein di Bernard Rose e grazie per l'impeccabile! :D
EliminaAnche senza l'universo contro, io mi sa che continuo a risparmiarmelo volentieri... ;)
RispondiEliminaTu hai visto di peggio, dai :P
EliminaNon mi ispira proprio :) Piuttosto meglio l'altro Frankenstein con Carrie Ann-Moss e la stampante 3D!
RispondiEliminaQuello è interessante, lo consiglio!
EliminaBoh, a me proprio non ispira :/
RispondiEliminaMa mi chiedo da dove diamine esce l'assistente Igor come personaggio...
Come ho scritto nel post l'ha tirato fuori James Whale, cinematograficamente parlando, anche se si chiamava Fritz. Però dovrebbe derivare da previe rappresentazioni teatrali, forse perché per una questione di praticità, per evitare che un attore si ritrovasse solo davanti al pubblico, chissà...
EliminaTi do ragione sul fattore: "Passare una serata tranquilla"...
RispondiEliminaMa lo devo dire. Non vedo un film decente su Frankenstein (o ispirato all'opera) dal 1996...
Cioé da quello di Branagh in pratica :D Devo un po' riguardarlo quello!
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