Nonostante la miopia della distribuzione italiana, in questi giorni sono riuscita a recuperare Captain Fantastic, scritto e diretto dal regista Matt Ross, e ovviamente l'ho adorato!
Trama: Ben ha deciso di crescere i suoi sei figli in mezzo alla natura, tra duri allenamenti e un'educazione "casalinga" ma di livello superiore. La morte della moglie lo costringerà tuttavia a riflettere su questo stile di vita...
Ho 35 anni e sono in quella fase della vita in cui non so, in tutta onestà, se mi ritroverò ad avere dei figli o meno. Amici e genitori parlano di orologi biologici che ticchettano, io ho trovato da pochissimi anni un valido compagno dopo una vita all'insegna della singletudine e sinceramente rinunciare alle egoistiche, vecchie abitudini o pensare di mettere al mondo un Bollino in questa schifida realtà che diventa sempre più brutta un po' mi angoscia. Mi ritrovo spesso a pensare "Ma guarda 'sti deficienti come crescono i bambini", ritenendomi certa del fatto che io riuscirei a fare bene come i miei genitori, e un secondo dopo scuoto la testa consapevole che la perfezione non esiste, soprattutto quando si ha a che fare con un piccolo essere umano col suo carattere, le sue fisime, i suoi pregi, i suoi difetti e la sua testolina di caSSo. Insomma, mi ritrovo (almeno per quel che riguarda i pensieri) praticamente nei panni di Ben Cash, padre di ben sei figli che spaziano dall'infanzia alla maturità, patriarca di una famiglia appena rimasta priva di una figura materna problematica ma molto amata. Per cercare di guarire la moglie Ben ha scelto di andare a vivere in mezzo alla natura incontaminata e di trasformare la sua famiglia in una tribù fatta di piccoli adulti che leggono, ragionano di massimi sistemi come neppure dei laureati farebbero, hanno un livello atletico paragonabile a quello dei campioni olimpici e la testa più brillante di quella di Mazzarò, col vantaggio di non indulgere in pratiche "demoniache" quali shopping compulsivo, navigazione in internet, maratone davanti alla TV e quant'altro. Una famiglia privilegiata, sulla carta. E invece no, perché all'apprezzabilissima e giusta libertà di parola, pensiero e religione con la quale Ben ha cresciuto i figli e con la quale anche io spererei di crescere i miei, si è aggiunta tutta una serie di cose che hanno reso i giovani Cash dei paria, per non dire dei disadattati o peggio. Il più anziano, Bo, non riesce a rapportarsi con le ragazze della sua età e non ha il coraggio di dire a Ben che la sua educazione particolare gli ha aperto le porte di tutte le maggiori università americane, i bimbi più piccoli maneggiano armi vere come fossero giocattoli, il giovane Rellian non ha l'età per capire le motivazioni che hanno spinto il padre a crescerli in quel modo e ovviamente ne soffre, odiandolo, e questa è solo la punta dell'iceberg. Matt Ross, qui regista e sceneggiatore, non giudica mai i suoi personaggi, né Ben né chi non la pensa come lui, però ci fa riflettere, talvolta con toni drammatici, spesso con la leggerezza tipica delle commedie, e ci regala uno splendido racconto di formazione corale capace di cambiare un po' anche il nostro modo di vedere le cose.
Ross, col suo splendido film, ci mostra che la verità, come sempre, sta nel mezzo. Siamo tutti d'accordo che è sbagliato crescere figli viziati ed ignoranti, però forse è sbagliato anche presupporre che simili creature siano uscite fuori da genitori noncuranti o incapaci. E' molto facile lasciare che il cuore venga catturato dalla bravura e dalla bellezza di un Viggo Mortensen in stato di grazia o dal faccino di una bimbetta capace di spiegare alla perfezione cosa sia la carta dei diritti americana, però è anche giusto lasciare che i bambini vivano la propria infanzia senza scimmiottare gli adulti e, soprattutto, vivendo ogni sorta di esperienza, lasciando che siano loro ad onorare la libertà tanto amata dai genitori e a trovare così il proprio posto nel mondo, senza costrizioni di sorta. Guardando Captain Fantastic capita quindi di innamorarsi di un funerale accompagnato dalle note di Sweet Child Of Mine e concluso nel modo più weird possibile, ma capita anche di versare una lacrima davanti al dolore di un vecchio apparentemente stronzo e crudele che semplicemente non riesce a capire il mondo in cui ha scelto di vivere la figlia; capita di festeggiare Noam Chomsky e avere lo stesso voglia di strozzare Viggo Mortensen per la sconsideratezza con la quale mette in pericolo i poveri figlioli; capita di sciogliersi davanti ad una perfetta analisi del personaggio di Humbert Humbert in Lolita ma anche di pensare "poveraccio ma manco Star Trek conosci?". Insomma, guardando Captain Fantastic capitano un sacco di cose, tutte bellissime ed ugualmente interessanti, soprattutto capita di divertirsi, commuoversi e riflettere, riflettere molto. Su di noi e sul futuro, magari sul modo di lasciare qualcosa di noi stessi a piccole creature che probabilmente prenderanno una strada totalmente diversa e forse bellissima, anche se non è quella alla quale avremmo pensato. Nel caso, spero di avere la lungimiranza di Ben e capire quando sarà il caso di mostrarmi testardamente irremovibile (o intimamente agguerrita, come diceva la Consoli) oppure scendere a compromessi per qualcosa di ben più grande di me. Intanto, irremovibilmente vi dico che Captain Fantastic è splendido e se non lo guardate non ci sono compromessi né mezze verità: siete bruttissime persone!
Del regista e sceneggiatore della pellicola Matt Ross ho già parlato QUI. Viggo Mortensen (Ben Cash), Kathryn Hahn (Harper), Steve Zahn (Dave), Missi Pyle (Ellen) e Frank Langella (Jack) li trovate invece ai rispettivi link.
George MacKay interpreta Bo. Inglese, lo ricordo per film come Peter Pan e Pride, inoltre ha partecipato a serie quali 22.11.63. Ha 24 anni e due film in uscita.
Annalise Basso interpreta Vespyr. Americana, ha partecipato a film come Oculus - Il riflesso del male, Ouija: L'origine del male e a serie quali Desperate Housewives, Bones e Constantine. Ha 18 anni e un film in uscita.
Per la serie "cosa hanno fatto e/o cosa faranno e/o dove li ho già visti": Nicholas Hamilton, che interpreta il ribelle Rellian, sarà Henry Bowers nell'imminente versione cinematografica di It e farà anche parte del cast de La torre nera, la piccola Shree Crooks, che interpreta Zaja, era la figlia di Chloe Sevigny e Wes Bentley in American Horror Story Hotel mentre Erin Moriarty, ovvero Claire, è stata la sfortunata Hope Shlottman di Jessica Jones. Detto questo, se Captain Fantastic vi fosse piaciuto recuperate Little Miss Sunshine. ENJOY!
Voglio vederlo!!! Peraltro amo Viggo e mi piace molto anche George MacKay. E ho adorato Little Miss Sunshine!
RispondiEliminaAllora probabilmente adorerai anche questo, nonostante sia un po' diverso :)
EliminaSta nell'HD da un pò,non vedo l'ora di vederlo!Mi sa un pò di Little miss sunshine,così,di prim'acchito.
RispondiEliminaLo spirito secondo me è quello ma Captain Fantastic tocca temi ancora diversi. Fammi sapere quando lo avrai visto!
Eliminal'ho adorato. Viggo è molto più che fantastico!
RispondiEliminaViggo è un sogno proibito fin dai tempi de L'ultima profezia! :D
EliminaVoglio vederlo!!! Peraltro amo Viggo e mi piace molto anche George MacKay. E ho adorato Little Miss Sunshine!
RispondiEliminaNon mi ispirava, sinceramente, ma dopo queste tue parole ho cambiato parere :)
RispondiEliminaNo dai, dagliela una chance perché è bellissimo!!! *__*
EliminaDa genitore, posso dirti che ho rivisto nei due schieramenti opposti (Ben e la sorella) la realtà che ho davanti tutti i giorni. Da un lato la corrente new age luddista e dall'altra quella dello scarico responsabilità e censura costante a fasce orarie.
RispondiEliminaIo preferisco stare nel mezzo, lasciando che mia figlia goda sia di un tablet che di una bicicletta, che veda film per ragazzi ma anche film che guardiamo noi. E preferisco che le verità sul mondo le scopra da noi, piuttosto che lungo i corridoi della scuola.
Sinceramente, ho sempre detestato entrambi gli estremi, tanto che non mi ritroverei né con Ben né, tanto meno, con una donna incapace di parlare della morte ai propri figli. Chi, come te, riesce a mantenere un equilibrio sereno e consapevole, potrebbe davvero essere il modello di genitore al quale mi ispirerei in caso dovesse capitarmi di diventarlo.
EliminaLa cosa fondamentale è fare le scelte in due, cercando di usare il bagaglio educativo (positivo e negativo) che ci si porta appresso dalla propria famiglia.
EliminaSu questo trovi entrambi (me e il fiancé) d'accordo. Vedremo se e cosa offriremo al mondo! :P
EliminaTra i più belli di quest'anno.
RispondiEliminaClamorosa l'esclusione ai Golden Globe - eccezione fatta per la candidatura di Mortensen - quando una porcatella come Deadpool, invece, ha trovato posto -_-
Per quanto mi abbia divertita Deadpool, ho trovato la candidatura di film e Reynolds una bella presa per il culo. Dai, non siamo mica agli MTV Awards! E comunque, come hai sottolineato, escludere un film come Captain Fantastic è da pirla.
EliminaBello davvero. Sarà protagonista delle classifiche di fine anno! :)
RispondiEliminaClassifiche che aspetto con ansia!!
EliminaOk via, mi avete convinto, lo guardo anche io!
RispondiEliminaGuardalo, guardalo!! :)
EliminaSpero di beccarlo domani al cinema day!
RispondiEliminaTe lo auguro! Da me non sarà possibile ma magari è rimasto ancora a vagare da qualche parte in Italia...
EliminaIn buona sostanza siamo coetanei. In virtù di ciò mi fa davvero strano sentir una donna parlare di maternità. Per quel che mi riguarda ho sempre incontrato donne per le quali la prospettiva di diventar madri era un qualcosa di agghiacciante. Come se andasse contro al normale corso degli eventi. Mentre io , nel mio immensamente picco, ho sempre coccolato l'idea di diventare padre; anche quando avevo 20’anni e giravo mascherato nei corridoi della scuola, pensavo comunque che sì, sarei diventato padre. Ma ormai sono troppo vecchio. Troppo vecchio non per me ma per l'eventuale figura bambinesca. Quindi, come detto, fa davvero stano sentire donne che parlano di maternità. Per quanto riguarda il film anche io l’ho assai apprezzato. Ne ho scritto anche nel mio blog, ma come al solito, non sapendo scrivere, non sono stato in grado di esprimere nulla. Ma mi è piaciuto. Un così forte messaggio di genitorialità. Certo, per quel che mi riguarda il film purtroppo ha dei limiti, eccede (specie nel finale) nel mieloso) ma per fortuna riesce a uscirne alla grande con lo scarico di un cesso. Tra l'altro non ho capito se Bolla è il tuo cognome.
RispondiEliminaIo mi riservo ancora il diritto di decidere. Non sono agghiacciata però non sono neppure sicura di avere la capacità di gestire un pargolo, visto che mentalmente sono ancora una quindicenne scema. Vedremo, tutto può essere. E comunque sì, Bolla è il mio cognome :)
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