Trama: il giovane Jake è cresciuto ascoltando le fantasiose storie del nonno, popolate da bambini dotati di abilità peculiari, riuniti in una scuola gestita da Miss Peregrine, in grado di trasformarsi in falco. Col tempo Jake ha smesso di credere alle storie ma alla morte del nonno intraprende un viaggio per andare a cercare Miss Peregrine e i suoi protetti, minacciati da terribili nemici.
Qualcuno ha ordinato un gran bollito? Occhio a quello che fate perché il cameriere potrebbe portarvi la testa di Tim Burton su un piatto e non necessariamente un piatto d'argento, piuttosto d'ottone, che sappiamo tutti con cosa fa rima. Io ci avevo sperato in un redenzione di Burton, in un allontanamento dalle barracconate degli ultimi anni, da quei cinecomic inutilmente patinati e zeppi di effetti speciali (perché, si sa, lui è "visionario"), in un riavvicinamento a pellicole magari meno grandiose ma un po' più personali come l'ingiustamente disprezzato Big Eyes. E invece. Gli esperimenti a laGGente non piacciono, quindi Burton è tornato alla deliranza aliciana e il risultato è stato un capitolo della saga X-Men ambientato negli anni '40, con la splendida Eva Green nei panni di una Xavier gnocca e capelluta (persino piumata) e un ragazzino che scopre di essere un mutante (no, scusate: "speciale") e incontra tanti piccoli mutant... speciali come lui. Per carità, dai libri di Ransom Riggs non si poteva tirare fuori un capolavoro, sono godibili ma derivativi e durano una settimana nella mente di un lettore, però trarne un mattone da due ore talmente piatto che mi sono addormentata durante la visione perdendomi la comparsata di Rupert Everett era una cosa che avrei detto impossibile. La colpa non è solo di Burton, per carità. Lui fa il regista e pertanto i problemi di sceneggiatura sono imputabili alla solitamente brava Jane Goldman, che stavolta è riuscita nella non facile impresa di privare di fascino un gruppo di bambini peculiari costretti a vivere in un loop temporale, a fare del tormentato e dubbioso Jake un banalissimo eroe pienamente consapevole del suo ruolo in un mondo sconosciuto dopo neppure mezz'ora di pellicola (alla faccia del racconto di formazione...), ad incasinare personaggi che non erano scritti male modificandone personalità e poteri senza apportare migliorie alla trama (davvero, mi spiegate perché Emma e Olive si sono scambiate nomi e poteri? Una ragazza fiammeggiante non sarebbe andata bene come fidanzata del protagonista? A Burton piaceva l'idea di rimettere una bionda accanto all'eroe, come ai tempi di Edward mani di forbice? Sarò limitata ma non capisco, giuro.) per poi aggiungerne altri per il semplice gusto di dare una parte sostanziosa ad attori del calibro di Samuel L. Jackson, a riempire la storia di buchi logico-temporali e a privare i romanzi di Riggs della loro cattiveria inusitata togliendo peraltro anche momenti commoventi (il fratello di Bronwyn schiatta definitivamente e lei non fa una piega? Vabbé.). Complimenti, non avrei potuto far di meglio, davvero. Con una storiella così derivativa, semplificata, freddina e zeppa di WTF cosa poteva fare Burton per salvare la baracca?
Assolutamente niente, ovvio. Come qualsiasi mestierante, Burton si è messo dietro la macchina da presa concentrandosi principalmente sull'effetto spettacolare fine a sé stesso e non dico che la resa dei poteri dei peculiar children non sia ben fatta, soprattutto quando Jake arriva per la prima volta nel rifugio di Miss Peregrine trovandosi davanti un mondo incantato, ma è uno sfoggio di tecnica fredda che mi aspetto da altri registi, non certo da Tim. L'unico momento di palpitazione è stato quando il regista ha scelto di tornare ad utilizzare la stop motion e lì ho cominciato (sbagliando) a nutrire aspettative per il personaggio di Enoch: con un ragazzo capace di infondere vita nelle creature inanimate più assurde e costringerle a battersi in modi crudeli speravo nel compimento di quel weird che già aveva caratterizzato il buon Baffino di Frankenweenie. E invece, again. Dieci minuti di omaggio a Harryhausen con la colonna sonora più sbagliata di sempre, una roba che neppure Uwe Boll probabilmente avrebbe utilizzato in una delle sue ciofeche, e neanche una sequenza memorabile al di fuori di quelle già mostrate nel trailer. Sugli attori, poi, stendiamo un velo pietoso. Eva Green non è criticabile, ovviamente, per carità. Non è colpa sua se Miss Peregrine non fa una cippa tanto nel film quanto nel libro, limitandosi a trattare i pargoli come la sorella mistress di Mary Poppins, quindi la bella Eva si limita semplicemente ad essere gnocca e a godere degli splendidi costumi di Colleen Atwood rendendoci tutti felici. Samuel L. Jackson merita invece schiaffi fortissimi e financo il trattamento riservato al figlio di Bruce Dern in The Hateful Eight perché non esiste che quest'uomo accetti ruoli al limite del demente solo per scopi alimentari: Samuel, la prossima volta che ti becco con gli occhi bianchi e i denti da squalo a fare il malvagio simpaticone nell'ennesimo film per ragazzini sono volétili per diabetici, te lo giuro. Stamp, Butterfield e tutti gli altri coinvolti portano invece a casa il compito dignitosamente, poverelli. Come per la Green, non è colpa loro se i personaggi sono delle macchiette monodimensionali e perlomeno Terence Stamp ci mette tutta la dignità del mondo, riuscendo a conferire al malinconico nonno Abe quel minimo di profondità capace di renderlo simpatico (anche lì, la sceneggiatura sbaglia tempi e modi nel riportare l'invidia di Mr. Portman verso il figlio e l'ovvio risentimento verso un padre che ha preferito cercare le sue chimere invece che vivere in un mondo "reale", struggendosi di dolore per un amore impossibile che qui diventa il peggiore dei teen romance); non a caso, le sequenze più belle del film sono quelle in cui duettano Jake e il nonno, per il resto proprio tanta aria fritta e l'ultimo film di Burton risulta sì "speciale", però nell'accezione utilizzata quando si parla di quei poveri bimbi che a scuola vengono seguiti da un insegnante di sostegno.
L'unica reazione possibile al film... |
Del regista Tim Burton (che compare in un cameo al luna park) ho già parlato QUI. Eva Green (Miss Peregrine), Asa Butterfield (Jake), Samuel L. Jackson (Barron), Judi Dench (Miss Avocet), Allison Janney (Dr. Golan), Chris O'Dowd (Franklin Portman) e Terence Stamp (Abraham "Abe" Portman) li trovate invece ai rispettivi link.
Rupert Everett interpreta l'ornitologo. Inglese, lo ricordo per film come Dellamorte Dellamore, La pazzia di re Giorgio, Il matrimonio del mio migliore amico, Shakespeare in Love, Sogno di una notte di mezza estate, Inspector Gadget, Sai che c'è di nuovo?, L'importanza di chiamarsi Ernest, Stardust, inoltre ha partecipato a serie come Black Mirror; come doppiatore ha invece lavorato in Shrek 2, La cronache di Narnia - Il leone, la strega e l'armadio e Shrek terzo. Anche produttore, sceneggiatore e regista, ha 57 anni e tre film in uscita.
Ella Purnell interpreta Emma Bloom. Inglese, ha partecipato a film come Non lasciarmi, Intruders, Kick - Ass 2, Maleficent e The Legend of Tarzan. Ha 20 anni e due film in uscita.
La madre di Jake è interpretata da Kim Dickens, ovvero la Madison della serie Fear the Walking Dead. Detto questo, se Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali vi fosse piaciuto, recuperate Alice in Wonderland, Animali fantastici e dove trovarli, Stardust e Il grande e potente Oz. ENJOY!
Nooo peccato! Temevo il floppone, ma un pochino speravo che potesse essere un bel film degno di essere visto al cinema.
RispondiEliminaPer me è stato un diludendo ma neppure troppo, nel senso che ormai so cosa aspettarmi da Burton, ahimé :(
EliminaAhahahah, l'ultima frase del post mi ha fatto morire. Malvaggggia.
RispondiEliminaA me non è dispiaciuto, ma avevo poche aspettative; Burton non fa un film decente da Frankenweenie e Samuel L. Jackson, dopo tre in compagnia con Tarantino e il successivo Cell, non lo voglio vedere mai più. Eva Green splendida, ma compare troppo poco; per fortuna quest'anno ha fatto faville in Penny Dreadful. :)
Anche io avevo aspettative basse però ero in vena di disintegrare, anche perché speravo che Tim avesse cominciato a rivedere la luce con Big Eyes. E comunque Burton deve ringraziare di non essere finito tra i peggiori 5 dell'anno perché c'è chi mi ha diludendo di più. A Samuel L. Jackson invece conviene attaccarsi come una cozza a Quentin per non staccarsi più nemmeno per sbaglio XD
EliminaUn po' soffrendo (è sempre Tim, non riesco a dimenticare) gli ho preferito Rogue One al cinema. E mi sa tanto che ho fatto bene. Che dispiacere grande!
RispondiEliminaRogue One volevo andarlo a vedere domenica ma è subentrato un impegno ben più grande ed importante!! <3
EliminaComunque ne state parlando tutti benissimo, quindi andrò a vederlo nelle vacanze di NaSale!
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EliminaQuando uno è imbecille, offensivo e anonimo non merita di rimanere sul blog <3
Elimina"Burton risulta sì "speciale", però nell'accezione utilizzata quando si parla di quei poveri bimbi che a scuola vengono seguiti da un insegnante di sostegno."
RispondiEliminaEheheheh, proprio così XD
Diamo un insegnante di sostegno anche a lui? XD
EliminaLo andrò a vedere presto, ma non ti nego che mi dispiace per Burton...
RispondiEliminaDispiace molto anche a me. E il futuro non mi sembra più roseo...
EliminaCompletamente d'accordo, dal finale di post a Samuel Jackson.
RispondiEliminaDavvero un gran bollito.
Quanta tristezza.
EliminaA me Sweeney Todd era invece piaciuto molto e anche Big Eyes. Questo era talmente brutto che forse neppure Suicide Squad è riuscito ad eguagliarlo!!
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