Con l'On Demand di oggi scoprirete che ci sono amici blogger che mi sopravvalutano, come Bobby Han Solo, che mi ha chiesto di guardare e recensire Irma Vep, diretto nel 1996 dal regista Olivier Assayas. Il prossimo film On Demand, che gli dei mi assistano, dovrebbe essere L'altro inferno, peraltro disponibile su Prime Video. ENJOY!
Trama: un regista francese decide di realizzare un remake del serial I vampiri e, per l'occasione, sceglie di affidare il ruolo della protagonista a un'attrice di Hong Kong. La produzione dell'opera risulterà però molto travagliata...
Irma Vep è uno di quei film sul cinema in cui lo spettatore viene portato per mano dietro le quinte, per dare una sbirciata a tutto ciò che di pragmatico e reale si nasconde dietro la magia del grande schermo. In questo caso, la "lezione" di metacinema serve a riflettere sulla condizione del cinema francese degli anni '90, forse per estensione anche di quello odierno, fiaccato da un glorioso passato intellettuale che, nel sentire comune, ha cristallizzato le pellicole d'oltralpe in un insieme di codici percepiti, dal pubblico bue, come noiosi, autoreferenziali, vagamente blasé. Ed effettivamente, le velleità autoriali al vecchio regista René non mancano, tanto da impelagarsi nella realizzazione del remake dello sceneggiato realmente esistito Les Vampires, arricchendolo tuttavia della presenza di un'attrice di Hong Kong, Maggie Cheung. Un incontro tra tradizione, avanguardia e modernità davanti al quale molti addetti ai lavori storcono il naso e che porta persino il regista, a un certo punto, a chiedersi quale sia il suo scopo, mentre la sua musa orientale è l'unica di tutto l'entourage ad andargli incontro e a cercare di capire non solo lui ma anche il personaggio della misteriosa Irma Vep, ladra e vampira. Attorno a queste problematiche c'è tutto un microcosmo di addetti ai lavori con pregi e difetti, legati l'uno all'altro da poche simpatie e molti pettegolezzi maligni, che rendono il set una polveriera sempre pronta ad esplodere anche quando, apparentemente, la produzione del film fila liscia. Premesso ciò, l'unico problema che ho avuto, durante la visione di Irma Vep, è che io faccio parte del pubblico bue e, per quanto abbia trovato assolutamente confutabili le parole messe in bocca a un certo punto a un giornalista americanofilo, all'opera di Assayas ho preferito di gran lunga Boris che, mi perdonino i puristi, non è molto distante per concetto, oltre ad avere due registi col nome identico.
Irma Vep, di base, non mi è dispiaciuto, però l'ho trovato poco interessante, pregno di argomenti che ho visto trattare meglio in altri film. Sarà perché, onestamente, della situazione del cinema francese poco mi tange, soprattutto dopo che sono passati più di dieci anni dall'uscita del film, o sarà perché ho trovato poco coinvolgenti i problemi personali dei vari personaggi, non sono riuscita ad entusiasmarmi come molti di coloro per cui Irma Vep è un capolavoro senza eguali. Di sicuro ho molto apprezzato la regia di Assayas e sono rimasta affascinata dai continui rimandi a Les Vampires, così come la scelta di fondere la finzione con la verosimiglianza annullandone, a un certo punto, tutti i confini, per non parlare del montaggio finale del film nel film, una follia sperimentale che ho gradito parecchio (e poi come faccio a voler male a una pellicola in cui viene utilizzata una canzone dei Sonic Youth?). Inoltre, nonostante anche il resto del cast sia molto valido, soprattutto Nathalie Richards, ho trovato perfetta Maggie Cheung, spaesata chinesewoman in Paris che non spiccica una parola di francese ma conserva comunque la sua personalità e dignità in una realtà che la vede straniera, letteralmente oggetto di desideri e pulsioni di cui è completamente ignara, una catwoman sexy e fragile dall'enorme professionalità e sensibilità. Irma Vep è sicuramente un film che non riguarderei ma capisco il fascino che ha esercitato su molti spettatori, quindi vi direi di provarlo (anzi, ringrazio Bobby Han Solo per avermelo consigliato, ché sperimentare cose nuove mi fa sempre piacere), magari scoprirete il cult della vostra vita!
Del regista e sceneggiatore Olivier Assayas ho già parlato QUI. Maggie Cheung (Maggie Cheung) e Jean-Pierre Léaud (René Vidal) li trovate invece ai rispettivi link.
Il film è lo "spin-off" di un film del 1915, I vampiri di Louis Feuillade. Se Irma Vep vi fosse piaciuto magari recuperatelo e aggiungete Effetto notte e soprattutto Attenzione alla puttana santa, che Assayas cita come sua fonte di ispirazione primaria. ENJOY!
Ci sei arrivata alla fine a vederlo😀. Beh ovviamente non si sta parlando di un capolavoro, anche perché il cinema francese è sempre un po'fatto alla francese, appunto.
RispondiEliminaE questo non è esente da tale caratteristica. Tuttavia, se ricordi il modo come l'ho incontrato, cioè registrato per caso su una vhs pronta per catturare un altro programma, lo considero un po'un segno del destino e resta nei miei preferiti.
Ah... l'analogia con Boris in effetti ci sta, seppure con uno spirito totalmente diverso😊
Ho tirato fuori Boris perché lo sto riguardando in questi giorni e giuro che quando il regista si è presentato come René ho rischiato di morire strozzata XD
EliminaDetto ciò, è comunque una visione interessante e immagino quanto possa averti spiazzato trovandolo per caso su una VHS quando ti aspettavi altro!
Un mio personal cult, il film che mi ha fatto innamorare di Assayas (di Maggie Cheung, invece, ero già innamorato almeno da trent'anni, dal primo "Police story").
RispondiEliminaIo ammetto di non aver apprezzato granché nessuno dei due film di Assayas che ho visto. Oggettivamente, sono molto belli ma non rientrano nelle mie corde.
EliminaAhh! Finalmente!!!
RispondiEliminaVisto ieri sera. Ma che due palle XD
EliminaChissà perché non ne sono stupito... eheheh. No, dai se mi prometti che fai la brava al prossimo on-demand giuro che cambio rotta e ti chiedo di recensire qualcosa di guardabile.
EliminaIo sono sempre brava. Sempre!!! Sei tu che mi odi (e per estensione odi anche Mirco, poverino XD)!
Elimina