Al momento in cui scrivo questo post il film più bello dell' Udine Far East Film Festival 2021 è per me Limbo, diretto dal regista Soi Cheang.
Trama: un giovane ed integerrimo poliziotto viene affiancato ad un veterano dai modi spicci per indagare su un serial killer che uccide e mutila le donne. Nel corso delle indagini, l'incontro con una giovane sbandata complicherà ancor più la situazione...
Parallelamente alle indagini dei due poliziotti, infatti, c'è l'angosciante storia di vendetta e redenzione del detective Cham e della giovane Wong, sui cui dettagli sorvolerò perché il rischio spoiler è altissimo, che dà il via ad alcune delle scene di violenza e sopraffazione più terribili che abbia mai visto, nonché ad un paio di inseguimenti al cardiopalma, a piedi e in auto, che da soli varrebbero la visione del film e farebbero impallidire il 90% delle sequenze d'azione di pellicole ben più famose. Tutta questa adrenalina inchioda alla poltrona e tiene desta l'attenzione dello spettatore per tutte le quasi due ore di durata del film ma preparatevi perché Limbo non è una pellicola da guardare a cuor leggero; al di là dell'aspetto thriller e di un whodunnit che, certo, coinvolge e mette parecchia ansia, quello che rapisce è tutto l'intreccio di relazioni umane e di emozioni negative fortissime che strattonano i personaggi spingendoli a compiere anche azioni autolesionistiche, sporcandoli e immergendoli nel putridume al punto che al killer basta solo allungare le mani per poterli prendere e trascinare nel suo folle mondo. Come sa chi segue la mia pagina Facebook, Limbo non mi ha lasciata indenne. Razionalmente, l'ho trovato formalmente ineccepibile, bellissimo, zeppo di soluzioni visive molto interessanti (talvolta i personaggi risultano "doppi", come se le loro emozioni faticassero a venire contenute dal corpo degli attori, ma sono suggestive ed inquietanti anche le panoramiche dall'alto delle discariche, all'interno delle quali le persone si muovono come cavie in un labirinto), ma alcune scene sono davvero difficili da sopportare per il tasso di violenza fisica e psicologica e il pianto che mi sono fatta alla fine non era solo di commozione, ma di liberazione da tutto l'orrore passato sullo schermo. Tenetelo a mente quando lo recupererete, perché dovete assolutamente guardare Limbo, al momento già in un'ideale top 5 di fine anno.
Soi Cheang è il regista della pellicola. Nato a Macao, ha diretto film come Dog Bite Dog, Accident e Motorway. Anche attore, produttore e sceneggiatore, ha 48 anni.
Troppi film, pensavo... scopro (ormai è tardi perché non avrei il tempo) che esistono anche formule per vedere solo 4 film a scelta. Di sicuro parteciperò all'Udine Far East Film Festival l'anno prossimo...
RispondiEliminaL'anno prossimo allora speriamo ripropongano le soluzioni online perché alcuni film meritano di essere visti!
EliminaDi Soi Cheang vidi "Accident" anni fa, un bel thriller della factory di Johnnie To, con echi della "Conversazione" di Coppola. Anche questo sembra interessante.
RispondiEliminaAllora mi segno Accident. Purtroppo, ammetto di essere molto carente per quanto riguarda alcune filmografie!
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