Pensavate che mi fossi dimenticata di Army of the Dead, diretto, co-sceneggiato, fotografato, prodotto e quant'altro dal regista Zack Snyder, nevvero? E invece...
Trama: un gruppo di ex soldati (con l'aggiunta di altri elementi assortiti) viene assunto da un magnate giapponese per recuperare gli incassi di un casinò di Las Vegas, diventata nel frattempo terra di nessuno infestata da zombie. Per poter entrare a Las Vegas, il capo del gruppo contatta la figlia che non vedeva da anni e lì cominciano i guai...
Ammettiamo la scomoda verità. Army of the Dead era un film che aspettavo, perché la combine zombie, horror, Snyder e abbonamento Netflix già pagato mi sconfinferava parecchio. Poi hanno cominciato ad arrivare le prime recensioni disastrose e perculanti, alle quali si è aggiunta la consapevolezza di un minutaggio per me elefantiaco, vista l'atavica mancanza di tempo (ho visto il film in due giorni), e ho pensato che forse sarebbe stato meglio evitare e dedicarsi a film migliori; il problema è che poi è sopraggiunta Silvia con l'immagine di Bautista che piange al ralenti, probabilmente la cosa più esilarante vista nel corso dell'anno (ma doveva ancora arrivare la morte di un personaggio in Crudelia...), e ho dovuto soccombere al desiderio di testimoniare a mia volta una simile chicca trash. Ho fatto bene, ovviamente: al momento della stesura del post è il 4 giugno, all'orizzonte non c'è alcun nuovo Sharknado, è estate e nulla potrà mai soddisfare la mia sete di zamarrate trash come questo Army of the Dead, nulla. Snyder, seppur involontariamente, ha piazzato l'asticella del ridicolo troppo in alto e quest'anno credo che neppure la Asylum potrà competere con quest'adorabile accozzaglia di roba alternativamente sbagliata e facilona, costruita interamente attorno a buchi di trama e momenti WTF, "inspessita" (e non nel senso buono) da "lacrime strappastorie" durante le quali Bautista cerca di riconquistare la figlia scema come un tacco elencandole tutti i peggiori junk food che gli piacerebbe preparare una volta recuperati i soldi per aprirsi un ristorante tutto suo. Voi ora penserete che io sia arrabbiata con Snyder per le quasi tre ore perse ma vi sbagliate: ho passato infatti tre ore a ridere col Bolluomo, e mi rendo conto che questa non fosse sicuramente l'intenzione del regista ma come posso non sbellicarmi davanti alla ex suora Encarnacíon che dal nulla, a un certo punto, si profonde in un siparietto rosa e smielatissimo con un Bautista clueless come non mai?
Ma mettiamo un attimo da parte i personaggi sbagliati oppure semplicemente abbozzati e messi lì per far numero con una targhetta sul petto simile a quella che portava Oz nella puntata di Halloween di Buffy (abbiamo "la messicana", "la gnocca bionda", "la lesbica", "il traditore", "la gnocca mora", "lo youtuber", "il nerd", "Bautista", "figlia", "lo gnocco di colore" e se pensate che siano più tratteggiati di così vi sbagliate di grosso), e parliamo di 'sti zombie, santo cielo. Io non ho mai visto Z Nation, mi si dice che sia un capolavoro e che la maggior parte delle idee particolari del film vengano da lì, ma nella mia bieca ignoranza posso dire di aver apprezzato giusto gli zombie organizzati in due ceppi differenti, gli Alfa più intelligenti e quelli che a un bel momento si ibernano di notte, e basta. Il resto è da facepalm oppure buttato alle ortiche. Del primo insieme fanno parte la regina zombie e il suo momento di tenerezza con lo zombie boss ma anche l'orribile tigre zombie posticcia che a un certo punto con una zampata fa volare una delle sue vittime contro una colonna NONOSTANTE detta vittima non sia stata minimamente sfiorata dalla zampa (sì la CGI del film fa schifo quanto la scelta di sfocare lo sfocabile, soprattutto il faccione di Bautista), del secondo gruppo fanno invece parte gli zombie robot che si intravvedono di tanto in tanto grazie ai loro occhi blu come Paul Newman e gli zombie secchi che aspettano la pioggia per rianimarsi (perché diamine non piove mai, allora? Ma su, che spreco. E 'sti robot perché? Chi li ha costruiti?). Certo, parlando di cose buttate alle ortiche e buchi di sceneggiatura il personaggio di Ella Purnell diventa il deus ex machina di ogni cazzata e vi sfido ad arrivare a fine film senza volere almeno un finale alternativo in cui Kate diventi la protagonista di un Hostel con zombie, ma non starei tanto a parlare di finali, sequel e simili quando il film si conclude con un "cliffhanger" scemo che ignora in toto le regole base della radioattività (e non solo quelle, vabbé). E quindi? E quindi aspettiamo, per l'appunto, che Snyder si impelaghi in uno zombieverse che probabilmente i fan stanno già chiedendo a gran voce, così anche io avrò il mio bel filmetto trash annuale estivo. Non tratterrò il fiato nell'attesa, ci mancherebbe, al limite aspetterò al varco il momento glorioso in cui Bautista realizzerà il suo desiderio di interpretare Hemingway.
Del regista e co-sceneggiatore Zack Snyder ho già parlato QUI. Dave Bautista (Scott Ward), Ella Purnell (Kate Ward), Hiroyuki Sanada (Bly Tanaka) e Garret Dillahunt (Martin) li trovate invece ai rispettivi link.
Omari Hardwick interpreta Vanderohe. Americano, ha partecipato a film come Kick-Ass, A-Team, La fratellanza e a serie quali CSI: Miami. Anche produttore e sceneggiatore, ha 47 anni e un film in uscita.
Theo Rossi, che interpreta il "simpaticissimo" agente Burt Cummings, era altrettanto "simpatico" nei panni dello Shades di Luke Cage. Se Army of the Dead vi fosse piaciuto recuperate l'altro film di zombi targato Snyder, ovvero L'alba dei morti viventi (lo trovate sempre su Netflix). ENJOY!
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RispondiEliminaHa deluso persino me, pensa 😅 io davvero non so cosa gli sia preso a Snyder, l'unica cosa che doveva fare era esagerare e nemmeno quello...
RispondiEliminaBeh, esagerare ha esagerato. Purtroppo ha creato una cretinata XD
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