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domenica 24 novembre 2013

The Iron Lady (2011)

Proseguendo con le ormai migliaia di recuperi, la scorsa sera ho tirato fuori dalla polvere The Iron Lady, diretto nel 2011 dalla regista Phyllida Lloyd e vincitore di due Oscar, uno per la miglior attrice protagonista (Meryl Streep) e uno per il miglior make-up.


Trama: il film racconta l’ascesa e il declino politico di Margaret Thatcher, la lady di ferro, attraverso i ricordi dell’ex primo ministro inglese, ormai anziana, sola e malata.


Una figura controversa quella di Margaret Thatcher. Francamente, la ricordo poco perché ai tempi, nonostante papà pretendesse di sacrificare i cartoni animati all’informazione, riuscivo tranquillamente ad isolarmi da tutte le brutture o le notizie che passavano sui telegiornali. Da questo The Iron Lady mi aspettavo quindi, nella mia crassa ignoranza, un’apologia dell’ex primo ministro inglese che invece, con tutti i fronzoli e gli abbellimenti del caso, viene mostrata sì come una donna dotata di palle e della capacità di traghettare una nazione verso la modernità, ma anche come un kapò che non guarda in faccia a nulla e a nessuno per rimanere salda nei suoi principi, spesso e volentieri discutibili e derivati da una mentalità paterna conservatrice: tasse uguali per tutti, ricchi o poveri che siano perché “tutti devono mantenere allo stesso modo la nazione”, minatori a spasso perché impegnati in un lavoro poco produttivo, soldati morti nelle Falkland (ringraziamo Garth Ennis e il suo Butcher, Baker, Candlestick Maker o probabilmente mi sarei persa come spesso succede quando si parla di guerra) in nome non tanto della libertà ma di un mero diritto di possesso. Insomma, la sceneggiatura di The Iron Lady non fa sconti e non offre proprio una bella immagine della Thatcher come politico né, soprattutto, come moglie e madre.


La lady di ferro interpretata alla perfezione da Meryl Streep, infatti, viene mostrata nella vecchiaia come una donna affatto pentita della sua carriera o delle sue scelte riguardo la patria ma, sicuramente, colma di rimorsi per quel che riguarda il lato personale della sua vita. Accompagnata o, per meglio dire, perseguitata dall’amato marito defunto (un Jim Broadbent che, sinceramente, ho trovato moolto più streepitoso della Streep e di una tenerezza incredibile), Lady Thatcher si abbandona ai ricordi di una famiglia sacrificata all’ambizione personale, di un amore soffocato nel tempo dal suo desiderio di non “morire lavando una tazza”, di due figli ormai lontani la cui infanzia si condensa in pochi momenti da cartolina. Indubbiamente, questi momenti più intimi e sentimentali sono quelli maggiormente congeniali alla regista Phyllida Lloyd e anche quelli in grado di trasformare un freddo biopic in qualcosa di più “vivo” e umano ma, in generale, ricercano in modo un po’ scorretto l’effetto commozione e danno l’idea di una visione anche troppo romanzata e parziale della vita di Margaret. Nonostante tutto, comunque, The Iron Lady rimane un film piacevole e scorrevole, di quelli che vanno venire voglia di prendere in mano un libro o guardare qualche documentario per saperne di più su una figura importantissima per la storia moderna mondiale e non solo inglese.


Della regista Phyllida Lloyd ho già parlato qui. Di Meryl Streep (Margaret Thatcher), Jim Broadbent (Denis Thatcher), Anthony Head (Geoffrey Howe) e Richard E. Grant (Michael Eseltine) ho già parlato ai rispettivi link.

Olivia Colman (vero nome Sarah Caroline Olivia Colman) interpreta Carol Thatcher. Inglese, ha partecipato a film come Hot Fuzz e A Royal Weekend. Ha 39 anni e tre film in uscita.


Se The Iron Lady vi fosse piaciuto recuperate anche The Queen - La regina e J. Edgar. ENJOY!

domenica 27 novembre 2011

I predatori del Bollalmanacco perduto: Mamma mia! (2008)

E recuperiamo oggi... Mamma Mia! Con tanto di foto e video, guarda un po'... errori od Orrori di grammatica/sintassi/ortografia/distrazione compresi! Vi faccio notare anche come la povera Amanda Seyfried, che nel film interpreta la figlia di Meryl Streep, non venisse neppure nominata... ma d'altronde, all'epoca, era praticamente all'inizio della carriera e non la conoscevo! Un paio di post su di lei comunque li trovate qui.


Anche se il tempo è poco, mi ritroverò a scrivere sul mio santo Bollalmanacco, perché alla fine ho promesso a IlRanocchio che lo avrei fatto.. e poiché almeno qui sono padrona di mettere quello che voglio, ecco che mi ritroverò a parlare del Musical dell’anno: Mamma Mia! di Phyllida Lloyd, tratto dall’omonimo show di Broadway basato sulle canzoni degli ABBA.


Chi frequenta da tempo il Bollalmanacco secondo me storcerà il naso, scioccato, ma credetemi, gente, poche cose sono più trash e divertenti di questo film, e diciamo che il trash e il ridicolo (volontari o meno) sono un po’ il fil rouge di questo blog. La trama è semplice: In un’isoletta greca si sta per festeggiare il matrimonio di Sophie, una ragazza che vive sola con la madre Donna, la quale gestisce un albergo sull’orlo del fallimento. E il padre, vi chiederete? Il padre non c’è, o meglio potrebbero essercene tre, quindi la futura sposa decide di invitare segretamente tutti e tre gli ex della mamma per scoprire, finalmente, la verità. Con tutte le conseguenze del caso.


Allora, un avvertimento: il film inizia malissimo, come uno di quegli orrendi DVD di Barbie. La ragazzina canterina sul balcone spedisce le tre lettere in un trionfo di glitter e melensaggine. Quando si incontra con le due amichette, sembra di assistere all’incontro tra Barbie, Skipper e Theresa alle Hawaii: urletti, mossette, filastrocche e nomignoli. Se resisterete alla tentazione di alzarvi e andarvene inveendo contro il mondo intero, allora vi troverete davanti un Musical fatto di splendide canzoni, cantanti bravissimi, momenti esilaranti e commoventi, attori strepitosi e un finale che è la gioia di ogni cultore del Trash. Imperdibili soprattutto Dancing Queen e Does Your Mother Know?, oltre che la splendida The Winner Takes It All, che mostra tutta la bravura della vecchia Meryl.


La Streep è streepitosa e anche un po’ streeppona, canta da dio ed è assolutamente perfetta per il personaggio di Donna. L’altra sorpresa del film è Pierce Brosnan che, nonostante l’evidente sforzo che lo porta ad accartocciarsi ad ogni canzone, sfoggia uno charme e una voce alla David Bowie veramente inaspettati. I costumi sono un trionfo, i numeri musicali ovviamente strepitosi e ben coreografati, anche grazie al cast di supporto che è decisamente azzeccato. L’unica cosa che mi ha fatto storcere un po’ il naso è l’utilizzo degli autoctoni greci come una sorta di “Coro” antico composto da macchiette, emblema del maledetto senso di superiorità Americano. Prima il Capitano Corelli e il suo dannato mandolino, ora questo.. almeno non utilizzano più gli italiani, noi siamo stati eletti a “raffinati” e stilosi mafiosi. Mah.

Phyllida Lloyd è alla seconda opera cinematografica, ed è una delle più apprezzate registe teatrali inglesi. Ha 51 anni.


Meryl Streep, che interpreta Donna, è uno dei mostri sacri del cinema americano, impegnato ma anche frivolo, tendenza che ha dimostrato di apprezzare soprattutto negli ultimi anni. Tra i suoi film più belli ricordo il cacciatore, Manhattan, Kramer contro Kramer, La scelta di Sophie ( per questi due film ha vinto l’Oscar), She Devil – Lei, il diavolo, La morte ti fa bella, La casa degli spiriti, The Hours, Angels in America (forse la più bella miniserie televisiva che sia mai stata concepita), Lemony Snicket – Una serie di sfortunati eventi, Radio America, Il Diavolo veste Prada. Ha persino dato la voce alla figlia del Reverendo Lovejoy in un episodio dei Simpson. Ha 59 anni e tre film in uscita.


Pierce Brosnan interpreta Sam, uno dei tre presunti padri. Famoso per aver interpretato il personaggio di James Bond dal 1995 con Goldeneye, fino al 2002 con Die Another Day e aver raccolto per primo l’eredità di Sean Connery. Ha partecipato, tra gli altri, a Il Tagliaerbe, Mrs. Doubtfire, Mars Attaks!, Dante’s Peak. Ha 55 anni e 3 film in uscita.


Colin Firth interpreta il secondo presunto papà. L’attore inglese ha interpretato film come il paziente inglese, Shakespeare in Love e un horror intitolato Genova. Perché lo nomino? Innanzitutto per il titolo, anche se non l’ho mai visto.. e poi perché due mie grandissime amiche hanno recitato come comparse, in mezzo a una marea di altri studenti, proprio in questo film! Ha 48 anni e 3 film in uscita.


Julie Walters interpreta Rosie, una delle vecchie amiche di Donna, il Lupo Solitario del gruppo. L’attrice inglese è famosa per aver interpretato l’insegnante di ballo di Billy Eliott e soprattutto la Signora Weasley nella serie Harry Potter e ha partecipato anche all’esilarante Calendar Girls. Ha 58 anni e due film in uscita.


Christine Baranski interpreta Tanya, la fatalona reduce da mille matrimoni e altrettanti lifting. L’attrice newyorchese ha partecipato a film come Nove settimane e mezzo, La Famiglia Addams 2 (interpreta la maledettissima Becky Martin-Granger ), Piume di struzzo, Cruel Intentions, Il Grinch. Ha partecipato anche a Una famiglia del terzo tipo, serie che mi manca tantissimo, e come doppiatrice a un episodio di American Dad! Ha 56 anni.


Stellan Skarsgard interpreta Bill, il terzo papà, il più avventuroso. L’attore svedese ha partecipato a The Kingdom II, Ronin, Dancer in The Dark, L’Esorcista – La genesi ed è stato il padre di Orlando Bloom nella serie Pirati dei Caraibi. Ha 57 anni e 3 film in uscita.


E per finire all'insegna del trash... Dancing Queen cantata dagli ABBA in abiti ottocenteschi!!! Enjoy!!!

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