mercoledì 18 giugno 2014

Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello (2001)

E' arrivato il momento di "affrontare" una delle trilogie chiave del nuovo millennio, quella de Il signore degli anelli. Cominciamo oggi con La compagnia dell'anello (The Fellowship of the Ring), diretto e co-sceneggiato nel 2001 da Peter Jackson e tratto dalle opere di J.R.R. Tolkien.


Trama: nel giorno del suo compleanno, l'hobbit Bilbo Baggins decide di andare via dalla Contea. Al cugino prediletto Frodo lascia in eredità un anello trovato anni prima durante un'avventura con lo stregone Gandalf e proprio quest'ultimo scopre, dopo qualche tempo, che il monile non è altro che l'Anello del Potere forgiato dal malvagio Sauron, in grado di soggiogare l'intera Terra di Mezzo e farla sprofondare nelle Tenebre. Saputo che i servi di Sauron hanno cominciato a cercare l'Anello, Frodo è costretto a fuggire assieme al fido giardiniere Sam e agli amici Pipino e Merry, cominciando così un viaggio disperato e periglioso..



Il mio rapporto con Il signore degli Anelli comincia durante l'infanzia, grazie ad un libro ereditato da qualche cugino più grande che raccontava, attraverso immagini e didascalie, le vicende mostrate nel film di Ralph Bakshi del 1978. Di quel libro (e quanto vorrei averlo sottomano ora!!) ricordo solo l'orrida figura di Gollum e il senso di inquietudine e disgusto che mi provocava; un ricordo che, probabilmente, assieme al titolo dell'opera era rimasto comunque in attesa di venire richiamato perché molti anni dopo, alle superiori, trovai nella libreria della madre di una compagna di classe l'imponente tomo Tolkieniano e, incuriosita, chiesi alla gentile signora di poterlo leggere. In tempo zero ero rimasta conquistata dalle vicende di Frodo e compagnia, affascinata dalla grandezza degli Elfi, dalla saggezza di Gandalf, dalla dolcezza e dal coraggio di Sam. Immaginate quindi l'incredibile gioia quando, nel 2001, ho saputo dell'uscita de La compagnia dell'Anello, riproduzione fedelissima della prima parte di quella storia che avevo tanto amato, solo con qualche piccolo "aggiustamento" per renderla più scorrevole e adatta a un pubblico che, presumibilmente, non aveva mai avuto il coraggio di affrontare un romanzo così ponderoso. Nel primo film di una (necessaria, questa sì, non come quella de Lo Hobbit) trilogia il regista ci prende per mano e ci introduce all'universo di Tolkien, alla terribile storia dell'Anello e ai personaggi che, volenti o nolenti, entreranno in contatto con questo potentissimo artefatto: gli hobbit Frodo, Sam, Pipino e Merry, il saggio ed enigmatico stregone Gandalf, il misterioso e nobile Aragorn, gli audaci Legolas e Gimli, il tormentato Boromir. Nonostante ci sia tanta di quella carne al fuoco da farci barbeque per 13 generazioni, gli sceneggiatori riescono a rendere la storia comprensibilissima senza perdersi in spiegoni eccessivi e, soprattutto, riescono a scolpire in tempo zero ogni personaggio nel cuore dello spettatore, che non può fare a meno di entusiasmarsi e volerne sapere di più, tifando spudoratamente per la riuscita della perigliosa impresa e struggendosi davanti alle poche, necessarie morti, anche dopo averne letto sui libri di Tolkien. I toni della pellicola si alternano, come in una perfetta sinfonia, tra i momenti divertenti e bucolici ambientati nella Contea, le concitate fughe dai terribili servi di Sauron, la maestosità degli incontri con gli Elfi, le epiche battaglie nel ventre di Moria, i terribili ed umanissimi momenti di dubbio e terrore dei protagonisti, granelli di sabbia davanti ad una tempesta impossibile da fermare.


Al rispetto profondo per l'opera di Tolkien, Jackson aggiunge una perizia tecnica da far tremare i polsi e un'incredibile conoscenza del territorio neozelandese, indispensabile per ricreare una perfetta Terra di mezzo fatta di verdi colline, sterminate pianure e maestosi fiumi, un ambiente in grado di diventare protagonista alla pari degli esseri umani (e non) che lo attraversano. Poi, ovviamente, ci sono gli immancabili, preziosissimi effetti speciali della WETA, capaci di creare dal nulla sequenze e personaggi ormai rimasti nell'immaginario cinematografico collettivo come la terribile battaglia tra Gandalf e il Balrog e, ovviamente, la creatura Gollum che, a dire il vero, ne La compagnia dell'anello rimane un po' sullo sfondo, deciso a lasciare spazio alla bravura degli attori in carne ed ossa. Tra tutti gli interpreti spiccano, neanche a dirlo, il meraviglioso Ian McKellen e il bellissimo Viggo Mortensen (ah quanti sospiri all'epoca, altro che quegli elfi effemminati!!!), due mostri di incredibile bravura favoriti anche da due personaggi scritti benissimo in partenza; si collocano appena sotto di loro il tormentato, ormai iconico Boromir di Sean Bean che da il meglio di sé durante il terribile confronto con Frodo e, neanche a dirlo, l'ex goonie Sean Astin che, per quel che mi riguarda, col suo ciccionissimo Sam da vita al personaggio più sfaccettato e reale dell'intera saga. A distanza di anni invece (e purtroppo) devo dire che Elijah Wood non mi fa impazzire nei panni di un Frodo quasi monoespressivo (Ian Holm compare solo per pochi minuti e se lo mangia letteralmente) e che anche i personaggi di Legolas, Gimli, Merry e Pipino sembrano messi lì a mo' di riempitivi e, soprattutto in questo primo episodio della saga, non riescono ad bucare lo schermo, rimanendo monodimensionali. Quisquilie che, ovviamente, vengono cancellate dalla meraviglia di vedere portato su schermo un mondo antico e magico, come se gli elfi stessi avessero infuso la loro luce nell''intera pellicola, trasformandola per magia nell'ultima, grande saga epica della storia del Cinema. Imperdibile, che siate o meno amanti di Tolkien in particolare e del fantasy in generale.


Del regista e co-sceneggiatore Peter Jackson (che compare anche nei panni dell'hobbit che sgranocchia una carota a Brea) ho già parlato qui. Elijah Wood (Frodo Baggins), Sean Astin (Samwise "Sam" Gamgee), Sean Bean (Boromir), Cate Blanchett (Galadriel), Orlando Bloom (Legolas), Marton Csokas (Celeborn), Ian Holm (Bilbo Baggins), Christopher Lee (Saruman), Andy Serkis (Gollum), Ian McKellen (Gandalf il grigio), Dominic Monaghan (Meriadoc "Merry" Brandybuck), Viggo Mortensen (Aragorn), Liv Tyler (Arwen) e Hugo Weaving (Elrond) li trovate invece ai rispettivi link.

Billy Boyd (vero nome William Boyd) interpreta Peregrino "Pipino" Tuc. Scozzese, ha partecipato a film come Il signore degli anelli - Le due torri, Master and Commander - Sfida ai confini del mare, Il signore degli anelli - Il ritorno del re e Il figlio di Chucky. Anche produttore, ha 46 anni e un film in uscita.


John Rhys-Davies interpreta Gimli. Inglese, lo ricordo per film come I predatori dell'arca perduta, Victor Victoria, Sahara, 007 - Zona pericolo, Indiana Jones e l'ultima crociata, Il signore degli anelli - Le due torri Il signore degli anelli - Il ritorno del re, inoltre ha partecipato a serie come Chips, La signora in giallo I viaggiatori. Come doppiatore, ha lavorato in episodi di Animaniacs, Gargoyles, Freakazoid!, Pinky and the Brain, Spongebob Squarepants e per il film Aladdin e il re dei ladri. Anche sceneggiatore e produttore, ha 70 anni e sei film in uscita.


I retroscena alla base della trilogia di Jackson sono infiniti, ovviamente, quindi riporterò solo quelli che mi hanno colpita di più. Per esempio, Christopher Lee è stato l'unico membro del cast ad avere incontrato Tolkien, con cui ha mantenuto persino una corrispondenza mentre era in vita: è stato lo stesso Tolkien ad averlo designato come Gandalf nel caso di una trasposizione cinematografica de Il signore degli anelli, tuttavia alla fine a Lee è stata offerta la parte di Saruman e, piuttosto che rischiare di rimanere fuori dalla produzione, l'attore si è dovuto rassegnare (e ha dovuto anche sopportare il fatto che il ruolo di Gandalf, ambito anche dal padre di Sean Astin, John, fosse stato offerto a Sean Connery che, però, aveva rifiutato perché "non capiva la storia". Brutta cosa l'Alzheimer). Nulla di fatto anche per Stuart Townsend, scritturato per il ruolo di Aragorn (nonostante le prime scelte per la parte fossero Russel Crowe, Daniel Day-Lewis e, orrore! Nicolas Cage) e mandato a stendere dopo pochi giorni di riprese perché Jackson si era reso conto che sarebbe stato meglio utilizzare un attore più "anziano". Il giovane Orlando Bloom aveva invece fatto il provino per Faramir e alla fine è stato richiamato per interpretare Legolas mentre, rimanendo in tema di elfi, sia Lucy Lawless che Uma Thurman hanno dovuto rinunciare a partecipare al film (la prima come Galadriel e la seconda come Arwen e poi Eowyn) a causa della loro improvvisa gravidanza mentre si dice che David Bowie sarebbe stato molto interessato al ruolo di Elrond, mannaggia! Per quanto riguarda gli hobbit invece, Jake Gyllenhaal aveva fatto il provino per il ruolo di Frodo, a cui peraltro ambiva anche Dominic Monaghan. La compagnia dell'anello, lo sanno anche i sassi, è il primo film di una trilogia che include Le due torri e Il ritorno del re; quindi, se vi fosse piaciuto, continuate nella visione, leggete assolutamente Il Signore degli anelli cartaceo e, se vi va, proseguite guardando i primi due episodi della trilogia de Lo Hobbit. ENJOY!

19 commenti:

  1. Il mio preferito della mitica trilogia.
    Bellissimo.

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    1. Io preferisco il terzo ma questo è subito sotto :)

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  2. bello ai tempi, però ormai viviamo nell'epoca di game of thrones e frodo fa troooppo primi anni zero :)

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    1. Io sono rimasta negli anni Zero, GOT non lo guardo e il primo romanzo mi ha letteralmente frantumato i marroni XDXD
      Lo so, è vergognoso...

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  3. Bellissimo. Il mio preferito tra i tre. Ricordo ancora anni fa, la prima volta che lo vidi...lo hobbit nn regge proprio il paragone!

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    1. No, lo Hobbit in confronto è una pernacchia, per quanto non mi sia dispiaciuto comunque, eh.
      Comunque, come ho detto su, La compagnia dell'anello è il secondo preferito :)

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  4. Bollicina, solo per parlare di questo film meriti un mare di baciotti dalla sottoscritta, per me è imprescindibile, e pensare che l'ho visto al cinema con mia madre e mio fratello, e non appena era finito volevo restare per riguardarlo ancora - non mi è successo con nessun film al cinema - aaah i bei tempi <3

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    1. Effettivamente anche io lo avrò visto miliardi di volte ormai, credo sia uno degli ultimi film recenti (a parte quelli di Tarantino) ad avere ricevuto un simile trattamento XD

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  5. La compagnia dell'anello è legata a molti ricordi.
    Ricordo che un paio di anni prima della pubblicazione mio fratello mi parlò di questo libro.
    Lo conobbe e lo lesse grazie al gruppo power metal dei Blid Guardian: che fecerono molte canzoni al riguardo ed un album dedicato al Silmarilion.
    Ricordo inoltre che vidi qualche giorno dopo un servizio di Studio Aperto che parlava di quello che sarebbe divenuto il film... la cosa più assurda che mise immagini a casaccio: come scene de "L'Armata delle Tenebre"!
    Poi arrivò il film... io ero un ragazzino della seconda media, mio fratello studente delle scuole superiori. Ricordo che al ritorno dal cinema mi raccontò tutte le scene: Frodo, Gandalf, Aragorn, Boromir e tutti gli altri.
    Era qualcosa di epico ed emozionante che ti entrava nelle vene. All'epoca scoprii D&D: il mio primo personaggio fu proprio un Hobbit (anche se li si chiamano Halfling).
    Il film lo vidi qualche mese dopo, quando uscì la VHS con le scene aggiuntive.
    Ricordo che lo vidi con mio fratello: li nacque l'amore per Tolkien. 3 ore di film erano volate!
    In biblioteca presi Lo Hobbit per leggerlo, invitai tutti i miei amici per vedere insieme la cassetta.
    Era davvero qualcosa che mi aveva segnato!

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    1. Ahahah a Studio Aperto sono maestri nel realizzare servizi osceni! XD
      Bello, sono contenta che alla fine questo film abbia aperto letteralmente un mondo nuovo per tanti ragazzini (e anche ragazzi o adulti) dell'epoca! :)

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  6. CHE ODIO VIGGO MORTESEN MADONNA MIA!
    E' bravo, bellissimo, molto intelligente e capace (la sua analisi del testo Tolkeniano, letto di fretta per imparare la parte su spinta del figlio 12enne, è migliore e di parecchio di quella di Peterone e Compagnia Scrivente) scrive stupende poesie e scatta foto d'autore, ha una voce sexi da morire, è sposato con un boiler di mezza età completamente anonimo.... continuo?

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    1. Continua, continua. Poi vado a uccidere il boiler! XD

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  7. Difficile essere obiettivi, anche perché è il film che mi ha sconvolto l'animo a undici anni, e da allora la sua magia è immutata.
    E poi parlo da tolkieniano, quindi...

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    1. Infatti è MOLTO difficile essere obiettivi. Pur non essendo Tolkeniana l'ho adorato anch'io, quindi... :)

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  8. Il primo Signore secondo me era ancora un banco di prova, tieni presente che Jackson doveva ancora prendere confidenza con la storia, i personaggi, le inevitabili esigenze del blockbuster o dei fan del libro, anche un po' di inesperienza e timore reverenziale. Il terzo diventa un capolavoro totale, è vero, ma già in questo primo capitolo secondo me il buon Jackson sa farsi valere :)

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  9. Io sono ancora parziale nei suoi confronti, d'altronde l'emozione che mi prende ogni volta che vedo la Contea all'inizio o sento la voce che racconta le gesta di Isildur e il destino dell'Unico Anello è forte ancora oggi!!

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  10. Io invece non solo non ho molto amato nessuno dei tre film della serie (anche se ritengo che il migliore sia il primo), ma nonostante sia nata con il libro in mano, non sono riuscita nemmeno a leggere più di qualche capitolo del libro. Una storia che non mi ha preso per nulla, anche se ne riconosco la grandezza, così come riconosco la bellezza dei tre film. Diciamo che tra me e "il signore degli anelli" èmancato quel "quid" necessario....

    A proposito, avevo risposto al tuo commento al mio post di GRease...mi puoi ri-rispondere?

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    1. Vado subito a leggere il post :)

      Non sei l'unica, conosco parecchia gente che non è stata "presa" dall'opera di Tolkien. Lì non si può proprio discutere, è semplicemente questione di gusti e predisposizione d'animo :)

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