Indubbiamente uno dei film più attesi dell'estate, almeno per me, era Ant-Man, diretto dal regista Peyton Reed e per fortuna il multisala ha riaperto in tempo per consentirmi di guardarlo. Segue post SENZA SPOILER!
Trama: Scott Lang è un ladruncolo dal cuore d'oro a cui un giorno viene chiesto di rubare in casa del genio miliardario Hank Pym. Lang si ritrova così tra le mani una tuta dagli incredibili poteri e l'inaspettata occasione di salvare il mondo...
Come già era successo per The Avengers, Ant-Man non è mai stato un personaggio di cui mi sia mai interessato qualcosa, almeno a livello cartaceo. Sono quindi andata a vedere il film di Peyton Reed a cuor leggero, sicura che mi sarei trovata davanti il tipico film Marvel divertente e avventuroso e così, in effetti, è stato: Ant-Man è totalmente conformato allo stile cinematografico della Casa delle Idee, un simpatico ed indispensabile tassello che porterà a quella che ormai dovrebbe, se non sbaglio, essere la terza fase dell'ondata di film Marvel che ci sommergeranno negli anni a venire. La sua natura di "tassello", comunque, non gli impedisce di essere un film godibilissimo a sé, con un suo stile scanzonato in parte legato ai ritmi latini di un demenziale sottobosco criminale e con un protagonista che, a differenza della maggior parte dei film Marvel, è il tipico uomo "di strada" privo di legami col mondo dei supereroi di cui, al massimo, ha sentito parlare nei telegiornali. E' la natura scanzonata e disincantata del protagonista la carta vincente di Ant-Man, ideale passaggio di testimone tra il vecchio (rappresentato dallo scienziato, miliardario, agente segreto Hank Pym) e il nuovo, tra la vecchia generazione di lettori legati al personaggio creato da Stan Lee e quella nuova che magari non ha mai preso in mano un fumetto e conosce gli Avengers e compagnia cantante solo dalle pellicole a loro dedicate; il fulcro della sceneggiatura (alla quale ha messo mano anche quell'Edgar Wright che si è chiamato fuori come regista proprio perché voleva un film indipendente) è proprio la nascita di un nuovo eroe con una forte personalità e degli obiettivi da perseguire più legati alla propria serenità familiare che al mantenere la pace nel mondo, un uomo impegnato a diventare migliore innanzitutto per sé stesso e a sfruttare le seconde occasioni che gli vengono offerte. Tutto il resto è mitologia Marvel, indispensabile e godereccia quanto volete (MOLTO godereccia ad un certo punto, grazie ad una battaglia incredibilmente epica che non vi sto a spoilerare) ma priva di significato se il personaggio principale non mostrasse di avere cuore ed anima come lo Scott Lang di Paul Rudd.
Per quel che riguarda il fondamentale aspetto visivo della pellicola, non posso fare a meno di chiedermi "cosa avrebbe fatto Edgar Wright" ma alla fine Peyton Reed ha imbastito un lavoro dignitoso o, meglio, un lavoro che rientra nella media "alta" delle migliori produzioni Marvel. Indubbiamente gli sbalzi tra le due dimensioni in cui vive il personaggio, che può rimpicciolirsi e tornare grande a piacere, sono l'elemento più spettacolare del film e non solo quando Scott Lang interagisce con le amiche formichine/formicone o cambia stazza senza soluzione di continuità ma anche quando, molto ironicamente, il regista sceglie di mostrare le devastanti battaglie in miniatura dal punto di vista di un essere umano normale (il momento "Trenino Thomas" tocca livelli di epicità assoluta!). Personalmente, ho anche adorato la scelta di inserire nel film un Michael Peña particolarmente logorroico e divertente e di rappresentare i suoi interminabili racconti con una sfilata di persone che ovviamente parlano con la sua voce. L'aver citato Peña mi porta necessariamente a dover parlare degli attori che, a parte una quasi irriconoscibile e neroparruccata Evangeline Lilly nei panni di Hope Van Dyne e l'inquietante Corey Stoll chiamato ad interpretare il ruolo di un capriccioso villain, formano un campionario di facce anni '80/'90 mica da ridere: da Paul Rudd a Michael Douglas per arrivare a Judy Greer mi è sembrato di essere tornata ai bei tempi in cui Douglas era un affascinante piacione (il ringiovanimento nelle scene iniziali è impressionante e per nulla fasullo, giuro!) e gli altri due imperversavano nelle commedie adolescenziali, senza contare che i duetti tra vecchio e nuovo Ant-Man sono decisamente simpatici e ben riusciti. Molto belli anche i costumi di Ant-Man e della sua nemesi (un po' più tamarro del normale ma comunque minaccioso al punto giusto) e per il futuro si prospetta un costume ancora più bello ed elegante... ma questo lo capirà solo chi avrà la pazienza di aspettare le ben DUE, importantissime scene post-credits. Nell'attesa che Ant-Man torni, si capisce, perché quest'uomo formica mi è davvero piaciuto parecchio!!
Di Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man), Michael Douglas (Dr. Hank Pym), Evangeline Lilly (Hope Van Dyne), Anthony Mackie (Sam Wilson/Falcon), Judy Greer (Maggie Lang), Michael Peña (Luis), Hayley Atwell (Peggy Carter), John Slattery (Howard Stark) e Martin Donovan (Mitchell Carson) ho già parlato ai rispettivi link.
Peyton Reed è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Abbasso l'amore - Down With Love, Ti odio, ti lascio, ti..., Yes Man ed episodi di serie come Ritorno al futuro. Anche produttore, attore e sceneggiatore, ha 52 anni e un film in uscita.
Corey Stoll interpreta Darren Cross. Americano, ha partecipato a film come Number 23, Midnight in Paris e a serie come CSI - Scena del crimine, Streghe, NYPD, Alias, Numb3rs, ER - Medici in prima linea, CSI: Miami, House of Cards e The Strain; come doppiatore, ha lavorato per serie come American Dad!. Ha 39 anni e cinque film in uscita.
Bobby Cannavale (vero nome Roberto Cannavale) interpreta Paxton. Americano, ha partecipato a film
come Il collezionista di ossa, Snakes on a Plane, Blue Jasmine e a serie come Sex and The City, Squadra emergenza, Ally McBeal, Oz, Six Feet Under, Will & Grace, Cold Case e Broadwalk Empire; come doppiatore, ha lavorato per
serie come American Dad! e Robot Chicken. Ha 45 anni.
Inizialmente il film avrebbe dovuto concentrarsi su Hank Pym ma il personaggio è stato ritenuto troppo poco adatto alle famiglie (personalità multiple, abusi sulla moglie, insomma una personcina simpatica...) e quindi si è preferito puntare su Scott Lang.. sarà questo uno dei motivi per cui Edgar Wright ha deciso di chiamarsi fuori dal progetto dopo che per anni aveva portato avanti la causa di un film su Ant-Man possibilmente STACCATO dall'Universo Marvel cinematografico? Un altro nome eccellente ad essere rimasto fuori dalla pellicola è quello di Steve Buscemi, originariamente scelto per il ruolo di Hank Pym e poi costretto a rinunciare per impegni pregressi (cosa che sono stati costretti a fare anche Jessica Chastain, in lizza per il ruolo di Hope Van Dyne, e Patrick Wilson, scelta originale per Paxton), mentre se Wasp fosse stata inclusa nello script il ruolo sarebbe probabilmente andato ad Emma Stone. Non è rimasto fuori invece Stan Lee, che compare verso la fine come barista dopo avermi fatto inutilmente preoccupare! E ora, tenetevi pronti al momento continuity! Ant-Man segue Iron Man, Iron Man 2, Thor, Captain America - Il primo vendicatore, The Avengers, Iron Man 3, Thor: The Dark World, Captain America: The Winter Soldier, Guardiani della Galassia , Avengers: Age of Ultron e la serie Agents of S.H.I.E.L.D: se il film vi fosse piaciuto recuperateli e tenetevi pronti per l'arrivo di
Captain America: Civil War, Dottor Strange, Guardiani della Galassia Vol. 2,
Thor: Ragnarok, Avengers: Infinity War - Part I e Avengers: Infinity War
- Part 2. ENJOY!
Dopo la promozione sia tua che del DM,inutile dire che non sto nella pelle XD
RispondiEliminaSperavo proprio che l'avresti recensito perché dovrei andarlo a vedere in settimana con gli amici :D
RispondiEliminaQuesto me lo voglio proprio vedere. Ero già interessato dopo aver letto il primo numero a fumetti della nuova serie Marvel (che consiglio) ma dopo averti letto diciamo che sono convinto
RispondiEliminaSto continuando a leggerne bene: a questo punto l'hype cresce, così come la curiosità di vederlo al più presto.
RispondiEliminaCome avrai visto ieri, lo stavo guardando e devo dire che sì, mi è piaciuto, ma non come gli altri... Mi è sembrato tutto un bel po' meno interessante.
RispondiEliminaEra quello che sotto-sotto-sotto speravo.
RispondiEliminaLo andrò a vedere prossimamente
Già all'inizio non mi ispirava, poi dopo l'abbandono di Wright l'interesse è sceso sotto lo zero. Me lo vedrò, ma senza fretta .____.
RispondiEliminaMa sai che ispirava anche me?(che del fumetto non so una cippa?) mi sa che recupererò..
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