La meravigliosa sister mancata Alessandra mi ha regalato un abbonamento di 7 giorni a Mubi e il film che mi sono ritrovata nella mail per cominciare il periodo di prova è stato Shiva Baby, diretto e sceneggiato nel 2020 dalla regista Emma Seligman.
Trama: durante un shiva la giovane Danielle si ritrova davanti il suo "benefattore" mentre famiglia, parenti, sconosciuti ed ex non smettono di pressarla...
Se cercate un film che vi metta un'ansia spaventosa senza essere horror, Shiva Baby è il film che fa per voi. Che poi, non definirlo horror è un azzardo vista la situazione in cui viene a trovarsi Danielle, ragazzotta ebrea che ancora non sa bene cosa fare della sua vita e che si barcamena tra il tentativo (fallito) di concludere finalmente il college e un'attività ben più remunerativa, ovvero quella di prostituirsi online con uomini adulti e facoltosi. Durante il shiva del titolo (che, per chi non lo sapesse, è una celebrazione funebre tipica della religione ebraica, durante la quale il lutto viene consumato recandosi in casa dei parenti stretti del defunto) Danielle è costretta a subire ciò che, bene o male, tutti nella vita abbiamo subito almeno una volta, ovvero ritrovarsi rinchiusi in un luogo zeppo di familiari o conoscenti che non ci vedono da un po' e non vedono l'ora di metterci in imbarazzo facendosi i fatti nostri: ce l'hai il ragazzo?, ti sei sposata?, figli ne fate?, l'hai finita la scuola?, il lavoro lo stai cercando?, cosa vuoi fare poi nella vita?, ma come sei grassa, ma come sei magra, ma come sei sciupata, ma perché non ti trucchi, ma cosa ti sei messa, mafattica**ituoiporcamiseria!!!! Ovviamente, in questi casi i genitori non aiutano, lo sappiamo bene, in particolare quelli di Danielle non smettono di "pilotare" conversazioni e risposte tentando di proteggere più la loro reputazione che quella dell'adorata "bambina". In aggiunta, all'interno della casa dove si svolge lo shiva cicciano fuori anche la ex di Danielle, la quale, a differenza sua, ha una fulgida carriera scolastica e lavorativa davanti, e, quel che è peggio, il suo cliente più importante, quello che letteralmente la mantiene in cambio di una scopata... e che si presenta allo shiva con la bellissima moglie in carriera e un mostro frignante di 18 mesi.
Direi che ce n'è abbastanza per avere una crisi di nervi nel giro di un paio di minuti e Emma Seligman lo sa, perché non dà un attimo di tregua né a Danielle né allo spettatore coinvolto nell'umanissimo dramma di una ragazza insicura e convinta di non valere niente. Shiva Baby, in questo, somiglia molto a Diamanti grezzi (anche se è molto, ma molto meno irritante) perché mette in campo le idiosincrasie tipiche della società americana ebraica attraverso un flusso quasi ininterrotto di persone che parlano, anche una addosso all'altra ovviamente, scrutano, giudicano e mangiano, con Danielle che, sempre più sudata e sconvolta, schiacciata sia dai corpi degli astanti che dalla casa che fa da teatro alla vicenda, cerca di trovare un po' di tranquillità e aria. Shiva Baby è un filo che viene teso dal momento esatto in cui Danielle incontra i suoi genitori, un filo all'apparenza così sottile che parrebbe doversi spezzare appena la figlia di Max comincia a strillare, mandando in frantumi tutte le illusioni di Danielle, e che invece resiste a una continua serie di strattoni sempre più forti finché non cede quando la protagonista, ormai vinta, crolla in lacrime nel corso di una sequenza da strappare il cuore. Non c'è happy ending in Shiva Baby, c'è solo la flebile speranza di ricucire quel filo grazie a mani molto imperfette, che non è detto riescano nell'impresa, e ciò che rimane allo spettatore (oltre alla possibilità di potere finalmente respirare, salvo che la nostra vita non sia simile a quella di Danielle) è la certezza di avere visto un film dove ogni attore offre un'interpretazione perfetta e dove la giovane regista e sceneggiatrice dirige con una mano talmente sicura, originale e acuta da fare invidia ad autori ben più conosciuti e blasonati. Cosa aspettate a recuperarlo?
MUBI è davvero un bel canale... certo, come si fa ad abbonarsi a tutto? Però ci sto facendo un pensierino: ci sono davvero tante "chicche" per cinefili, e non è nemmeno troppo invasivo come Netflix. Mi sa che cederò presto :)
RispondiEliminaSicuramente ha parecchia roba interessante, purtroppo però il MUBI italiano ha un catalogo molto limitato rispetto agli altri paesi (che novità!). Siccome in 7 giorni ho visto solo 3 film e ho già Netflix e Prime praticamente inutilizzati causa mancanza di tempo, io purtroppo rinuncio a pagare l'ennesimo abbonamento a un servizio che non userò ç_ç
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