Trama: durante l'occupazione tedesca, nel corso della seconda guerra mondiale, un gruppo di freaks si mette alla ricerca del proprietario del loro circo, l'ebreo Israel, improvvisamente scomparso.
Questi due animi disperati arriveranno a scontrarsi, cambiando il destino di "mostri" ed esseri umani "normali", toccando una delle pagine più nere della storia mondiale che, in Freaks Out, viene trattata sì con piglio poetico e fantasioso (qualcuno ha citato La vita è bella, a mio avviso a sproposito, ma capisco cosa spinge le persone ad accomunare le due opere), ma anche assai crudo e realistico, a volte anche triviale; una delle sequenze che ho preferito, in tal senso, è quella dell'incontro/scontro tra Matilde e i partigiani capitanati dal Gobbo, il quale giustamente pensa da uomo di guerra, in termini di vita o morte, e non riesce minimamente a tollerare che una ragazza col potenziale bellico di Matilde possa passare il tempo a piangere e rifiutare i propri poteri. Il durissimo confronto tra il Gobbo e Matilde fa male a livello mentale ma anche fisico, perché è di una violenza incredibile, e cancella con un colpo di spugna tutte le giustificazioni di una ragazzina traumatizzata, che rifiuta la realtà che la circonda e, così facendo, rischia di perdere ancora una volta tutto ciò che potrebbe salvarla e mantenerla umana; è bello come alla pietà verso Matilde si mescoli la costante voglia di scrollarla e darle una svegliata, è bello come tutti i personaggi di Freaks Out, persino alcuni dei cattivi, siano connotati con delle piccole pennellate del colore opposto, che talvolta portano a provare un po' di schifo verso chi dovrebbe essere buono oppure inaspettati picchi di empatia verso chi dovrebbe di regola morire malissimo. E' indice di una ricchezza di scrittura e di una complessità che raramente si trovano non solo nei film italiani, ma anche nelle ben più blasonate produzioni americane, magari Marvel, peraltro più volte citate per motivi che non vi spoilero.
Rimanendo in tema di mega produzioni, difficilmente riuscirete a vedere, quest'anno, un film italiano dello stesso respiro internazionale di Freaks Out. Guardandolo, mi sono venuti spesso in mente i russi e i cinesi che "vojono fa' gli americani" e, di solito, nonostante il dispendio di soldi e mezzi, tirano fuori gli stessi effetti speciali posticci di un costoso videogioco, mentre durante la visione dell'ultimo film di Mainetti mai mi è venuta voglia di strapparmi gli occhi, neppure una volta, né davanti agli effetti speciali più contenuti né davanti a quelli più spettacolari ed "arroganti". Sarà che, par banale dirlo, ma l'effetto speciale più grande di Freaks Out sono gli attori? Ora, voi lo sapete quanto mi sono invisi gli interpreti nostrani, ma evidentemente Mainetti riesce a tirare fuori il meglio da chiunque, dai semi- esordienti come la dolcissima, commovente Aurora Giovinazzo (ho 40 anni, ragazzi. Mi sono ritrovata con gli occhi a stellina davanti a ogni accenno di romance tra Matilde e lo spassosissimo Cencio di Pietro Castellitto, altro attore valorizzato benissimo) a un habitué delle cretinate televisive come Giorgio Tirabassi, altro che mi ha spezzato il cuore a più riprese, per non parlare ovviamente del sempre meraviglioso Santamaria e dell'esageratissimo Franz Rogowski, a cui probabilmente è stato regalato il ruolo della vita. Altra cosa con cui Mainetti mi aveva già "comprata" ai tempi di Lo chiamavano Jeeg Robot è poi la sua ferma volontà di abbracciare una violenza al limite dell'horror (è sempre una gioia enorme vedere fasci e nazisti che muoiono malissimo) senza nascondersi dietro a un dito e mantenendo comunque una certa dose di eleganza nella messa in scena (fotografia e montaggio sono splendidi, non sto nemmeno a dirvelo), per non parlare del gusto con cui sceglie i pezzi della colonna sonora; qui, per esempio, ci sono un paio di inaspettati brani che non vi spoilero, utilizzati in maniera davvero particolare e riprodotti con un'esecuzione da brividi. Insomma, io non so più come convincervi del fatto che Freaks Out è una meraviglia e che dovete correre a vederlo, spargendo poi il verbo. Dal canto mio, aspetto con ansia un bluray e, ovviamente, il prossimo film di Mainetti!
Del regista e co-sceneggiatore Gabriele Mainetti ho già parlato QUI mentre Claudio Santamaria, che interpreta Fulvio, lo trovate QUA.
Pietro Castellitto interpreta Cencio. Figlio di Sergio Castellitto e Margaret Mazzantini, ha partecipato a film come Non ti muovere, La profezia dell'armadillo, I predatori e a serie quali Speravo de morì prima. Anche regista e sceneggiatore, ha 29 anni e un film in uscita.
Se Freaks Out vi fosse piaciuto non avete che da recuperare Lo chiamavano Jeeg Robot, se non lo avete mai visto! ENJOY!
Purtroppo da me non è arrivato. Aspetto un po', e poi espatrio per vederlo.
RispondiEliminaQuindi mi vuoi dire che state messi peggio che da noi? Imbarazzante il fatto che il cinema non lo proietti.
EliminaMe lo segno, sono curiosissima di vederlo ^_^
RispondiEliminaE fai bene, è bellissimo!
EliminaMadonna che film bellissimo ci hanno regalato ❤
RispondiEliminaDavvero. Non smetterò mai di ringraziarli per questo!
EliminaUna produzione di cui essere fieri e che fa ben sperare. Non vedo l'ora di andare al cinema a gustarmelo.
RispondiEliminaSpero ti piacerà tanto quanto è piaciuto a me!!
EliminaConcordo, film bellissimo!!
RispondiEliminaDavvero contenta che ti sia piaciuto!
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