mercoledì 18 dicembre 2024

Heretic (2024)

Facendo i debiti calcoli, direi che Heretic, diretto e sceneggiato dai registi Scott Beck e Bryan Woods, sarà l'ultimo horror di cui parlerò quest'anno, e il 2024 non poteva finire meglio!


Trama: sorella Barnes e sorella Paxton, giovani missionarie metodiste, bussano alla porta del gioviale Mr. Creed, senza sapere di essersi appena condannate a vivere un incubo...


Di Heretic avevo giusto visto un teaser o poco più, ma poiché ho sviluppato una passione per l'ultima evoluzione di Hugh Grant, pronto ad addentrarsi nel terreno scivoloso dei ruoli sgradevoli, me l'ero segnato come uno dei film da guardare assolutamente. Ci ho visto giusto, per fortuna, anche se non mi sarei aspettata un film così "ragionato". Più che un horror, infatti, Heretic è un thriller psicologico, che entra nel vivo dopo un'introduzione molto lunga che serve non solo a presentarci i personaggi, ma anche a mettere sul tavolo le dinamiche di potere tra gli stessi. Senza addentrarsi troppo in spoiler, sorella Barnes e sorella Paxton sono due anacronistiche ragazze mormone, che troviamo in procinto di compiere la loro missione di diffusione della parola di Cristo, atta a fare proseliti tra i cosiddetti "investigators", ovvero coloro che sono interessati a capire di più della dottrina della loro Chiesa. Diversamente da quanto accade in opere simili, Barnes e Paxton non sono caratterizzate come delle matte invasate, ma come ragazze normali, motivate da una fede profonda e consapevoli di essere considerate delle reiette dalle loro coetanee; la trama sposa, fin dall'inizio, il loro punto di vista innocente e talvolta ottuso, tanto che è difficile provare antipatia nei loro confronti. Allo stesso modo, almeno nel corso delle prime sequenze di "confronto", è difficile non rimanere affascinati da Mr. Reed, colto gentiluomo per nulla disposto a farsi prendere per il naso da quella che è, fondamentalmente, una setta, e ben disposto ad inculcare un po' di sale in zucca alle due ragazzine con stoccate ironiche e pungenti. Solo che, andando avanti, il registro cambia e si chiarisce il focus di un'operazione come Heretic, che sfrutta la religione per parlare, come ho scritto sopra, di dinamiche di potere e prevaricazione. Di fronte al titolo, mi sarei aspettata che l'incontro col ciarliero, talvolta buffo Mr. Reed, si sarebbe tradotto in qualcosa di satanico, oppure in uno scontro tra invasati religiosi come molto spesso si incontrano all'interno di questo genere di film. In realtà, "Heretic" si fonda sull'etimologia stessa di questa parola ed è interamente basato sulle "scelte" delle protagoniste, condizionate (sin dagli innocenti dialoghi dell'inizio) da fede, credenze, preconcetti e, soprattutto, iterazioni, tutti elementi sapientemente manipolati da un affabulatore nato come Mr. Reed e atti a torturare il prossimo non tanto per diletto, quanto per una patologica mania di controllo.


Il set dove si svolge quasi interamente Heretic, un capolavoro di architettura ed ingegneria "sbagliato" sin dalle prime immagini, è lo specchio della mentalità contorta del suo padrone e uno degli aspetti più interessanti ed originali del film. Scott Beck e Bryan Woods avevano già dimostrato, con Haunt, di saper giocare con le percezioni dello spettatore e dei protagonisti, trasformando un banale horror a tema "case stregate di Halloween" in un gioiellino di tensione; qui, secondo me, alzano ulteriormente il tiro sfruttando alla perfezione il montaggio (una particolare sequenza Kubrickiana si distingue per il gusto finissimo), il sonoro e le musiche, inoltre anche il graduale cambio di registro da commedia grottesca a dramma disperato funziona alla grande e i dialoghi contengono tante di quelle informazioni che servirebbe una vita per confutarle tutte, il che contribuisce ad alimentare l'incertezza dello spettatore relativamente al personaggio di Mr. Reed. Riguardo a quest'ultimo, se Hugh Grant si portasse a casa il Golden Globe festeggerei per giorni. Come ho detto, l'ex eroe delle rom com raffinate è diventato un vecchio bastardo sia nelle interviste che nei ruoli che sceglie, e questa sua nuova natura lo rende, ai miei occhi, molto più interessante che in passato. Pur gigioneggiando come se non ci fosse un domani, Grant non si mangia però tutto il film, perché i realizzatori di Heretic hanno avuto l'intelligenza di affiancargli due giovani attrici dal fascino diametralmente opposto, capaci di completarsi come il giorno e la notte. Da una parte, abbiamo Sophie Thatcher, bellezza crepuscolare e dotata di uno sguardo profondo, fin da subito connotata come l'elemento carismatico della coppia di missionarie; dall'altra abbiamo Chloe East, ingenua e timorosa eppure sempre più importante col proseguire della storia. L'interazione tra i tre, fatta di dialoghi, sguardi e silenzi, svia continuamente lo spettatore, spingendolo in direzioni inaspettate che rendono la visione di Heretic, nonostante la sua natura di slow burn, un viaggio continuo sulle montagne russe, pieno di twist inaspettati (se vi va, nei commenti, vi racconto tutti i castelli mentali che mi sono fatta a un certo punto, perché c'è da ridere). Arrivato alla fine di questo ricchissimo 2024, Heretic è uno dei film più originali che vedremo in Italia l'anno prossimo, e il mio consiglio è di non farselo scappare per niente al mondo!


Dei registi e sceneggiatori Scott Beck e Bryan Woods ho già parlato QUI. Hugh Grant (Mr. Reed), Sophie Thatcher (Sister Barnes) e Topher Grace (Elder Kennedy) li trovate invece ai rispettivi link.



4 commenti:

  1. Mi hai incuriosita non poco. Sembra un film adatto ai miei gusti. Da quando Hugh Grant è riuscito a smarcarsi dagli eterni ruoli da belloccio in film romantico/sentimentali mi sta piacendo sempre di più. Dimostra doti attoriali da big quando fa il villain. So che non guardi le mini-serie ma in A very English Scandal e The Undoing ( solo un paio di esempi) è mostruosamente bravo. Questa recensione mi fa venire l'acquolina in bocca dalla voglia di rivederlo di nuovo cattivo cattivo.

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  2. Quanto la visione sia personale e dettata dallo stato d'animo del momento, il ribaltamento tra vittime e carnefici che operano Beck e Woods su un genere cui siamo abituati a ruoli codificati sempre nella stessa maniera e il tema del "potere e prevaricazione" a un certo punto sbattuto in faccia senza mezzi termini per me si è annacquato sin da subito perché ho provato così forte empatia per le due protagoniste (l'umiliazione in strada che subisce Paxton...), vittime a ogni latitudine, solo ultima quella di Reed che ho sperato solo che uscissero vive da quella casa degli orrori (anche se arrivati al momento delle due porte mi sono chiesto anch'io: "Mo dove vogliono arrivare gli sceneggiatori?") e una volta tornate al mondo magari "rinsavissero" pure. Le sorelle Barnes e Paxton mi hanno fatto pensare alle tre sorelle di Fishbowl prevaricate dal padre e dalla cittadina bigotta dove vivono o alle Vergini suicide di Eugenides, e ogni volta sperando che il finale cambi epilogo.

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  3. La pazienza non è un mia virtù , la curiosità mi assillava dopo il tuo post. L'ho recuperato il lingua originale con sottotitoli originali. Hugh Grant ce la mette tutta ma il copione ricco di monologhi mal scritti , una sceneggiatura che non sa dove andare a parare rovinano tutto. Hugh Grant , bravissimo e cattivissimo, qui non può reggere tutto il film. Brave anche le due giovani attrici, però ingabbiate in questa ratatouille pasticciata. Il risultato è noiosetto, pretenzioso ma sfocato , pasticciato. Un'ottimo spunto iniziale che si perde presto e mi ha fatta sbadigliare verso il finale. Attendo Hugh Grant ormai votato a parti da villain , in altro film.

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  4. Sto dando la priorità alle ultime visioni targate 2024, quindi questo me lo tengo per l'inizio del prossimo anno visto che in Italia uscirà soltanto nel 2025.
    Hugh Grant in versione sgradevole comunque incuriosisce sempre e mi sa che non riesco ad aspettare fino al 2025 per vederlo :)

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