venerdì 1 marzo 2013

La collina dei papaveri (2011)

Questa è la settimana dei cartoni animati, pare. Dopo Frankenweenie ho deciso di guardare l'ultima opera dello Studio Ghibli, La collina dei papaveri ( コクリコ坂から, Kokuriko-zaka kara), diretto nel 2011 da Goro Miyazaki e tratto dall'omonimo shoujo manga di Tetsuro Sayama e Chizuru Takahashi.


Trama: Giappone, 1963. Un gruppo di studenti si impegna a salvare dalla demolizione il cosiddetto "Quartiere Latino", edificio sede di numerosi club. Nel corso dell'epica battaglia due ragazzi, Umi e Shun, scoprono di amarsi ma il loro rapporto viene complicato da un mistero sepolto nel passato di lui...


Non posso farci nulla. Adoro, letteralmente, ogni cosa che viene prodotta dallo Studio Ghibli. Tutte le pellicole che escono dalla fabbrica dei sogni nipponica mi stringono il cuore e mi commuovono come nient'altro al mondo, anche quando, oggettivamente parlando, non sono nient'altro che drammoni d'altri tempi come questo La collina dei papaveri. La matrice shoujo (per chi non lo sapesse, uno shoujo è un manga per ragazze, sebbene ormai si sia ramificato in parecchi sottogeneri difficili da definire con una sola parola...) dell'opera, per quanto la sceneggiatura sia stata comunque rimaneggiata da Hayao Miyazaki, è evidente per il modo in cui vengono trattati i sentimenti di Umi e Shun, per il taglio soapoperistico della loro timida storia d'amore adolescenziale e per il colpo di scena che richiama parecchio i vecchi sceneggiati televisivi. Inoltre, il ritmo del film è oggettivamente di una lentezza esorbitante, qualche animo cinico potrebbe persino dire che "non succede nulla", qualcun altro dotato di occhio più critico potrebbe lamentare una cura minore nell'animazione, eppure La collina dei papaveri mi è piaciuto lo stesso.


Ciò che mi è piaciuto tantissimo è il modo in cui il tema principale della pellicola si fonde con la sua realizzazione. La collina dei papaveri celebra dei valori praticamente scomparsi nella società odierna, in primis il rispetto del passato, necessario affinché il progresso non sia distruttivo bensì positivo ed equilibrato. Gli studenti si battono per preservare il Quartiere Latino, che il proprietario vorrebbe distruggere in vista delle Olimpiadi di Tokyo, e lo fanno dimostrando che, con un po' di olio di gomito, impegno, fatica e passione, anche un edificio fatiscente può tornare bello come prima; ambientando la storia dopo la Guerra di Corea, gli autori della pellicola per estensione magnificano e celebrano l'indomito spirito di sopravvivenza giapponese e lo incarnano nella figura, piccola ma decisa, della giovane Umi, che ogni giorno segue il suo "rito" ed innalza le bandiere di segnalazione marittima per rendere omaggio al padre defunto, attirando così l'attenzione di Shun e finendo per trovare l'amore. Questo elogio del passato e del rispetto per le tradizioni si traduce in uno stile classico, in un'animazione quasi "riflessiva", in un'incredibile attenzione ai gesti quotidiani che scandivano la vita di chi ha vissuto in quell'epoca, in una colonna sonora dal sapore antico. E' dai tempi di Proteggi la mia terra che non provavo una sensazione di nostalgia e di malinconia così forte davanti ad una storia così semplice e delicata. Chissà, forse in una vita passata sono stata davvero giapponese. A prescindere, mi sento davvero di consigliare questo film.

Goro Miyazaki è il regista della pellicola. Figlio di Hayao Miyazaki, ha diretto anche I racconti di Terramare. Giapponese, anche sceneggiatore, ha 45 anni e un film in uscita.


Se La collina dei papaveri vi fosse piaciuto consiglio la visione di altri capolavori dello Studio Ghibli come Kiki consegne a domicilio, Il mio vicino Totoro, Il castello errante di Howl, Princess Mononoke e magari anche Lilo & Stitch, anche se è della Disney. ENJOY!

22 commenti:

  1. Io l'ho visto sospinto da un amico che mi diceva guardalo, guardalo, guardalo che merita. Non c'avrei scommesso due lire invece ho pianto come una bambina di un anno a cui strappano il pupazzo preferito *-* Non sono un'amante dei cartoni animati ma mi sa che quelli dello Studio Ghibli meritano di essere recuperati.

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    1. Meritano di sicuro, e bravo l'amico che ti ha convinta! ^__^

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  2. La minor cura nella realizzazione è reale. Nel bel mezzo della produzione si è abbattuto sul Giappone il ben noto tsunami che ha messo a rischio l'intero progetto. Rimboccandosi le maniche, semplificando qualcosa, lavorando anche di notte, sono riusciti lo stesso a consegnare il film nei tempi previsti.

    Sembra quasi una sceneggiatura dello studio ghibli :D

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    1. Sì, avevo letto che Hayao e figlio si erano comunque sbattuti per consegnare il film come promesso, da bravi giapponesi. Li amo!!

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  3. Sono perfettamente d'accordo, anche a me è piaciuto moltissimo, nonostante non ci sia il tocco magico che caratterizza i lavori di Miyazaki padre. Goro riesce a toccare il cuore parlando di storie quotidiane, mostrando uno spaccato di storia giapponese affascinante e analizzando un periodo importante per la nascita della nazione come la conosciamo oggi. Veramente un bellissimo film.

    P.s. Se sei anche tu dalle parti di Tokyo durante la Golden week teniamoci in contatto, magari riusciamo a incrociarci anche solo per un saluto veloce! :)

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    1. Non avrei potuto dirlo meglio e sinceramente mi spiace che anche in Giappone certe usanze quotidiane si siano perse.

      P.S. Volentierissimo, appena so qualcosa di preciso mi faccio sentire!! ^^

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  4. Io ho adorato e adoro pazzamente questo film. È l'aria del mare che me lo ha fatto amare subito, dalla prima sequenza.

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    1. Il grande mare, un'altra bella costante dello Studio Ghibli ^^

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  5. Bello bello bello. Secondo me sti film fanno bene al cuore.

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    1. Dopo tanto horror ogni tanto ci vogliono, in effetti :PP

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  6. ce l'ho pronto ma non ho ancora trovato l'ispirazione per vederlo...

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    1. Ci vuole un momento di particolare calma secondo me ^^

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  7. Non è uno dei migliori dello studio Ghibli ma mi è piaciuto tanto tanto lo stesso! Qualche lacrimuccia è stata pure versata...

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    1. Anche io ho pianto parecchio, questo film è di una dolcezza rara!

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  8. Anxhe a me paicerebbe vederlo, domenica ho visto PINOCCHIO e mi pè piaciut moltisismo.

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    1. Pinocchio quello di Dalò, giusto?
      Dal trailer sembrava molto carino, ma da me non è uscito...
      Quanto a La collina dei papaveri guardalo, ti piacerà tantissimo!!!

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  9. si, proprio quello.
    bellissimo, per me meglio di quello Disney.

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    1. Addirittura??
      Premesso che a me quello Disney non fa impazzire, adesso mi hai messo voglia di vedere quello di Dalò!

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  10. Posso dire che non mi ha detto nulla? Anzi, in sala mi sono fatto pure parecchie ronfate...

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    1. Eh, immagino. Non sei il primo a dirmi che i film dello Studio Ghibli (non tutti ma alcuni) sono soporiferi. Fortunatamente con me la magia funziona sempre!

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    2. E dire che io quelli dello studio Ghibli li adoro, anche "Una tomba per le lucciole", che considero uno dei migliori - e che non è il top della forma, per certi versi.
      Contando poi che nei confronti di Goro parto prevenuto per via dello stupro che ha fatto con Terramare... boh, qui non ho proprio capito dove voleva andare a parare, anche se le animazioni sono davvero molto belle.

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    3. Ecco, I racconti di Terramare mi manca ma presto recupero anche quello.
      Come ho detto, la storia de La collina dei papaveri è molto shojo, quindi ben lontana dalla complessità tematica di altri film dello Studio Ghibli, però c'è quel sottofondo di nostalgia e richiamo al passato che mi prende sempre!

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