Non ricordo chi mi avesse consigliato la visione di Paterson, diretto e sceneggiato nel 2016 da Jim Jarmusch, ma in questi giorni mi sono messa a guardarlo, giusto per curiosità.
Trama: Paterson fa l'autista di autobus in una cittadina che porta il suo stesso nome e le sue giornate scorrono tranquille, tra una poesia e una follia della fidanzata...
Sono forse io una brutta persona? Probabilmente sì, perché questo Paterson non mi ha fatto né caldo né freddo, anzi, a tratti mi ha annoiata a morte. Se non altro ho avuto la riconferma che Adam Driver (come del resto Kristen Stewart o Robert Pattinson) quando viene tirato fuori dal franchise che lo ha reso famoso come "frignetta" ed inserito in produzioni più indie e particolari è un signor attore, anzi, di più, un attore adorabile, che non mi stanco di osservare; obiettivamente, mi pare che Jarmusch stia cercando di fare di lui un novello Bill Murray, visto che il personaggio di Paterson, non fosse per sopraggiunti limiti d'età, sarebbe stato perfetto per l'amato Bill. Ma perché Paterson mi ha avvolta in una pesante cappa di aburrimiento? Di cosa parla questo film? Ecco, il problema è questo: di nulla. Paterson è l'elogio della vita tranquilla, dei piccoli episodi che conferiscono pepe alla normalità, dell'amore per le piccole cose di Ameliana memoria, e segue la settimana di questo autista e poeta, che osserva la vita scorrere davanti al parabrezza del bus, ascolta le conversazioni dei passeggeri, e riversa su carta i suoi aulici pensieri, trovando sempre il tempo di ritagliarsi un momento per riflettere o meravigliarsi di ciò che lo circonda. Lì per lì non sarebbe nemmeno male come idea, non fosse che Paterson ha una fidanzata e un cane che richiamano all'azione, anzi la ESIGONO. Ho passato l'intero film a pregare che Paterson prendesse a calci in culo quella scansafatiche streppona e pseudo-artista che si tiene in casa, cacciando fuori lei e il malefico cane, ma niente da fare: il povero Adam Driver abbozza su ogni cosa, dall'inghiottire immangiabili "secret pie" con broccoli e cheddar allo spendere 400 dollari per una chitarra perché la signorina "ha il sogno di diventare una musicista country", portando a casa stipendi mentre la fidanzata passa le giornate e decorare la casa, dipingere orridi quadri e guardarsi allo specchio. Sul finale nulla cambia, nulla migliora, nulla peggiora, e so di essere limitata io ma l'ho trovato assai frustrante.
E' un peccato, perché a pensarci Paterson è semplice e poetico come gli scritti del suo protagonista, che ne accompagnano le vicende scorrendo in sovraimpressione, opera in realtà del poeta metropolitano Ron Padgett, uno dei preferiti del regista; il contrasto tra la realtà prosaica ma non necessariamente fredda e banale, anzi, molto malinconica, vissuta da Paterson e quei momenti di quiete profonda ricercati nella poesia è assai piacevole e lo stesso vale, alla fine, per lo schema che ripropone sette giorni tutti uguali salvo per pochi dettagli o varianti sul tema, ché alla fine la vita è così. In realtà, forse, ciò che ho più apprezzato di Paterson, assieme all'interpretazione di Adam Driver, è il modo in cui vengono tradite tutte le aspettative dell'audience. Il film infatti contiene almeno un paio di anticlimax, uno legato al destino del cane di Paterson, l'altro legato alle coppie di gemelli che, da un certo punto in poi, cominciano a cicciare fuori ovunque, con gran stupore del protagonista, due dettagli che potrebbero portare a risvolti di trama inaspettati e che, invece, rimangono lì, a far il gesto dell'ombrello allo spettatore. Mah, forse non a tutti gli spettatori, diciamo solo a me. Rileggendo il post, comunque, mi sono accorta di avere apprezzato Paterson più di quanto avessi pensato quando ho cominciato a scrivere, quindi non mi sento di sconsigliarlo. Mal che vada, avrete avuto modo di godervi l'ennesima, valida interpretazione di Adam Driver e di sfogarvi inveendo contro una delle ragazze più irritanti mai comparse sullo schermo.
Del regista e sceneggiatore Jim Jarmusch ho già parlato QUI mentre Adam Driver, che interpreta Paterson, lo trovate QUA.
I due studenti che parlano dell'anarchico italiano sul bus sono i due ex ragazzini di Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore, Jared Gilman e Kara Hayward. ENJOY!
Beh dai, Adam Driver che fa il driver è una finezza mica da poco...
RispondiEliminaAhahaah hai ragione!!
EliminaLui non riesco a farmelo piacere, sai? Lo trovo sempre uguale a sé stesso. Questo film, però, mi manca.
RispondiEliminaAllora non eri tu ad avermelo consigliato o__O Ero convinta di sì!
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RispondiEliminaNon sei una brutta persona, ma non sono affatto d'accordo! ;) questo film è poesia della leggerezza, da non confondersi con inconsistenza... ma non preoccuparti, non sei affatto sola: io fui quasi fustigato quando scrissi che non mi era affatto piaciuto "Frances HA"(per me esempio, appunto, di inconsistenza). I gusti sono sempre insidacabili!
RispondiEliminap.s. in ogni caso i maschietti si rifaranno gli occhi con la splendida Golshifteh Farahani (che nel film interpreta la moglie di Driver) ;)
Lei è bellissima davvero ma il suo personaggio è insopportabile, mannaggia.
EliminaComunque, più ci penso e più mi rendo conto che alla fine non mi è dispiaciuto: forse dovevo superare un po' il trauma da noia e metabolizzarlo XD
E' successa la stessa cosa anche a me, cioè che alla fine è un film carino ;)
RispondiEliminaMa sì, dai, alla fine sì XD
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