mercoledì 5 marzo 2025

2025 Horror Challenge: In corsa con il diavolo (1975)

La challenge horror chiedeva, per la settimana scorsa, che ho saltato in occasione degli Oscar, un film uscito nel 1975. La mia scelta è caduta su In corsa con il diavolo (Race With the Devil), diretto proprio quell'anno dal regista Jack Starrett.


Trama: durante una vacanza in camper, due coppie assistono ad un brutale omicidio a sfondo satanico. Decisi a denunciare l'accaduto, i quattro si ritrovano a dover fuggire dalla persecuzione dei membri della setta...


Ogni tanto, sulla watchlist di Letterboxd (che sfrutto, quando possibile, per trovare il film legati alla challenge, così da sfoltirla un po') trovo cose che non ricordavo neppure di avere aggiunto. E' il caso di questo In corsa con il diavolo, titolo spuntato chissà dove e che, in tutta onestà, mi sono pentita di avere visto, in quanto nel 1975 credo ci fossero esempi di horror ben più ficcanti. Leggo che, col tempo, il film ha raggiunto lo status di cult; per me, considerata la fatica che ho fatto a rimanere sveglia guardandolo, soprattutto durante il secondo tempo, potrebbe divenire, nel tempo, un ottimo sostituto della melatonina, qualora avessi problemi a dormire. Il primo difetto di In corsa con il diavolo è quello di avere un titolo fuorviante. Il film comincia mostrando e sottolineando più volte la passione di Roger e dell'amico Frank per le moto da corsa, quindi pensavo che, proseguendo nella visione, mi sarei trovata davanti dei satanisti su due ruote e i protagonisti impegnati in una folle fuga a rotta di collo sulle strade polverose della provincia americana. In realtà, le moto vengono presto dimenticate e i nostri "fuggono" su un camper pluri-accessoriato, decisi a denunciare l'omicidio satanista ad autorità più centrate rispetto a quelle presenti nel buscio di chiulo d'America. Tra il dire il fare, però, ci sono di mezzo i membri della setta di cui sopra, i quali solo verso la fine del film decidono di affrontare i camperisti su strada, scomodando non solo camion, fuoristrada e automobili, ma persino un pullman pieno di bambini. Prima di questi infiniti, monotoni e barbosissimi inseguimenti su mezzi più o meno pesanti, i realizzatori tentano, quanto meno, di creare un clima di paranoia e disagio all'interno del camper, non solo sfruttando eventi terribili ai danni dei protagonisti e delle loro mogliettine (la scena del cane è agghiacciante oggi come allora), ma anche mettendoli di fronte ad interlocutori poco meno inquietanti dei tipici redneck da film horror. Certo, il concetto di "satanista" presente nel film è un calderone di imprecisioni e pregiudizi che rischiano, al giorno d'oggi, di risultare offensivi (le rune sono "il linguaggio delle streghe", non si fa differenza tra riti satanici e riti aztechi, il momento in cui le mogli vanno in biblioteca a consultare libri colmi di vaccate è probabilmente il picco più esilarante del film), tuttavia la costante sensazione di trovarsi in territorio nemico, spiati dal maligno e dai suoi adepti, si percepisce con grande chiarezza.


Purtroppo, il secondo difetto di In corsa con il diavolo è la regia piatta, televisiva, che priva di ritmo anche le corse in moto o gli inseguimenti in macchina, dando l'impressione che siano interminabili, oltre che noiosi. Probabilmente, in questo caso la colpa è anche un po' mia, visto che non ho mai amato le corse motociclistiche o automobilistiche, ma all'interno di un film di neanche un'ora e mezza, sprecare dieci minuti mostrando i personaggi che fanno i cretini con le moto da cross (senza collegare questo vezzo al resto della trama) è un reato punibile col carcere a vita. Anche gli attori non danno una mano a ravvivare il tutto. Peter Fonda è privo di quell'aura di figaggine a stelle e strisce che me lo ha fatto apprezzare in altre pellicole, mi ha dato quasi l'impressione che avesse voglia di recitare in In corsa col diavolo quanto ne avevo io di guardarlo, e il suo collega Warren Oates è un altro di quegli attori che, a 50 anni, sembrava già portarsene addosso venti di più, e sta lì giusto a fare la figura del fesso. Le due signore, poverelle, non sono pervenute, i personaggi sono scritti su un foglio di carta velina, e passano dal servizievole all'isterico, apportando ben poco aiuto ai nostri baldi uomini. D'altronde, in un film simile non mi aspettavo che le mogli avessero chissà quale ruolo, ma qui siamo proprio nell'ambito del minimo sindacale; oltretutto, il film è ambientato a gennaio e la cosa che mi ha fatta molto ridere è la varietà del guardaroba femminile, che contempla comunque vestitini estivi e persino costumi da bagno quando gli uomini sono spesso agghindati con pesanti parka. Va bene essere femminili, belle ed eleganti ma a tutto c'è un limite. Per quanto mi riguarda, per esempio, il limite sarà non riguardare più In corsa con il diavolo, talmente scialbo e noioso da farmi rimpiangere i bei tempi in cui Obsidian mi consigliava trashate italiane con le quali sganasciarmi in copiose risate! 


Di Peter Fonda, che interpreta Roger, ho già parlato QUI.

Jack Starrett è il regista della pellicola. Americano, ha diretto episodi di serie come Starsky & Hutch e Hazzard. Anche attore, è morto nel 1989, a 63 anni. 


Warren Oates
interpreta Frank. Americano, ha partecipato, assieme a Peter Fonda, ad altri due film, Il ritorno di Harry Collings e 92 gradi all'ombra; tra le altre sue pellicole ricordo 1941 - Allarme a Hollywood, inoltre è comparso in serie quali Ai confini della realtà. E' morto nel 1982, all'età di 54 anni. 


Loretta Swit
, che interpreta Alice, era Bollore in MASH, mentre Lara Parker, che interpreta Kelly, era Angelique nella serie Dark Shadows. ENJOY!

2 commenti:

  1. L'arte di allungare un film aggiungendo scene che potrebbero benissimo non esserci la conoscono anche gli Squallor nella figura di Ciro Ippolito che per il finale di Arrapaho ha aggiunto una ripresa che non c'entrava nulla fatta all'arena di Verona in occasione dell' Aida.
    Domani comunque cinquantesimo anniversario di Profondo Rosso eh...

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    Risposte
    1. Purtroppo non ho avuto tempo di riguardare Profondo rosso, per fortuna lo ricordo ancora molto bene!
      Cosa che invece, per fortuna, non è stato con Arrapaho, il mio cervello lo ha eliminato dopo anni! XD

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