domenica 16 settembre 2018

Slender Man (2018)

L'abbuffata cinematografica della settimana scorsa si è conclusa con Slender Man, horror diretto dal regista Sylvain White.


Trama: quattro ragazze decidono di evocare lo Slender Man guardando un video su internet e ovviamente la creatura non si fa pregare, arrivando a sconvolgere le loro esistenze...


Da brava appassionata di horror della domenica, ho conosciuto la leggenda internettiana dello Slender Man giusto il giorno prima di andare a vedere il film. Effettivamente, a Lucca un po' di volte mi ero imbattuta in cosplay di questo essere nato da un thread su internet a base di foto ritoccate e poi sviluppatosi fino ad entrare nel mito di videogiochi, film, serie TV e creepypasta, ma ovviamente non avevo idea di chi fosse, segno che ormai sono davvero troppo vecchia per Lucca Comics. In questi giorni ho anche scoperto di come due ragazzine, in America, abbiano accoltellato una loro compagna quasi a morte (fortunatamente erano troppo stupide anche per accertarsi che lo fosse veramente e la sventurata si è salvata...) proprio per entrare nelle grazie dello Slender Man, cosa che ha portato l'opinione pubblica USA a rendersi conto della potenza di questa leggenda metropolitana nata quasi per scherzo e che, ovviamente, ha portato realizzatori e produttori del film a farsela nelle mutande, pubblicizzare ben poco il prodotto finito e a offrire al pubblico un pasticciaccio brutto e moscerello. E' un peccato, perché Slender Man aveva, palesemente, delle grandi ambizioni. Il regista Sylvain White non è un cretino e nel corso del film piazza delle sequenze da brivido, non solo per le tempistiche perfette di un paio di eleganti ed inaspettati jump scare ma soprattutto per l'atmosfera onirica che accompagna ogni comparsa del boogeyman;  in bilico tra i video "espressionisti" di The Ring e le sequenze più riuscite di Nightmare, le deformazioni di tempo e spazio che anticipano l'arrivo dello Slender Man, "virus" che si insinua nel cervello delle vittime alterandone le percezioni (oppure consentendo loro di vedere ciò che si nasconde dietro il velo della realtà, chissà...), sono ardite e ben realizzate, tanto che verrebbe voglia di vedere girato l'intero film in questa maniera invece di sorbirsi l'ennesima saga dello stereotipo, affossata dai tagli necessari per raggiungere il rating PG-13 e penalizzata da una delle peggiori fotografie mai viste in un film horror (ho avuto male agli occhi per due giorni perché quasi tutte le scene sono illuminate da schifo, tanto che a tratti si fa quasi fatica a distinguere le espressioni dei personaggi).


Tolti i momenti in cui Sylvain White da sfogo alla sua verve, Slender Man è però un banalissimo horror per adolescenti, dove anche il piccolissimo tentativo iniziale di contestualizzare la storia viene dimenticato in favore di una trama stravista. La sequenza di apertura, infatti, ci mostra una cittadina squallida, il solito mall da quattro soldi, sparuti esempi di gioventù che vaga annoiata per le strade, una ragazza che cerca di distinguersi dalle sue coetanee nella speranza di fuggire da un padre ubriaco e da una vita ingrata, non a caso interpretata dalla valida Annalise Basso; c'erano quindi tutti i presupposti per un horror malinconico alla It Follows, invece si è preferito ripiegare sul collaudato pattern "evocazione sconsiderata - tormento dell'entità - tentativi stupidi e malriusciti di rimediare (con l'aggiunta di danni collaterali. Se io ti dico di NON guardare 'sto cavolo di video dopo che ho appena strillato come un'aquila sopravvivendo a stento all'attacco di "qualcosa" evocato dallo stesso, perché tu lo guardi? Sei scemo???) - giusto cazziatone dell'entità", con tutte le varianti del caso e con l'aggiunta di una tristissima mancanza di coraggio nell'affrontare il destino finale dei coinvolti, alcuni portati via dallo Slender Man, altri uccisi, altri non si sa, benché nel trailer li si vedesse morti. Bah. Altra scelta poco astuta, a mio avviso, è stata quella di affidare la parte della protagonista all'attrice meno dotata del gruppo, sprecando la già citata Annalise Basso e relegando Joey King nel ruolo della pazza, ovvero l'amica che dovrebbe essere una delle più care ma in realtà ti odia senza un motivo plausibile. Ha problemi di famiglia? No. Di salute? No. Di soldi? Boh.Ti invidia, banalmente? Forse sì, ma non viene mai spiegato perché. E' vero, in un film horror magari certi dettagli non sono importanti ma i confronti sempre più piccati tra Wren e Hallie (e l'orribile incoolata della prima ai danni della seconda, soprattutto) sono parte fondante della trama, quindi magari andavano approfonditi. Insomma, poteva essere un trionfo ma Slender Man è purtroppo solo un film ibrido, che non sa bene da che parte andare, dotato di mille ambizioni ma ridottosi ad essere l'ennesimo horror dimenticabile nel giro di un giorno o due.


Di Annalise Basso, che interpreta Katie, ho già parlato QUI mentre Javier Botet, ovvero Slender Man, lo trovate QUA.

Sylvain White è il regista della pellicola. Francese, ha diretto film come Stepping - Dalla strada al palcoscenico, The Losers ed episodi di serie quali CSI: Miami. Anche sceneggiatore e produttore, ha 47 anni.


Joey King interpreta Wren. Americana, ha partecipato a film come Quarantena, Crazy Stupid Love, Il cavaliere oscuro - Il ritorno, Il grande e potente Oz, L'evocazione - The Conjuring e a serie quali Zack e Cody al Grand Hotel, Medium, CSI - Scena del crimine e Ghost Whisperer; come doppiatrice, ha lavorato in L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri, American Dad! e Robot Chicken. Anche produttrice, ha 19 anni e due film in uscita.


Se Slender Man vi fosse piaciuto recuperate la saga di The Ring e Sinister, poi buttatevi sulla serie Channel Zero. ENJOY!

6 commenti:

  1. Nonostante tutto, nonostante i tagli e il sabotaggio subiti in patria, lo vedrò senza grandi attese.

    RispondiElimina
  2. Ho seguito il fenomeno di Slender Man per anni e mi è sempre piaciuta la creepypasta. Appena saputo del film e visto il relativo trailer ho subito pensato che sarebbe stato il solito filmetto per teenager tipo Smiley e Un friended.. Non credo di essermi sbagliata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora, rispetto a Smiley e Unfriended è una spanna sopra: il primo perché era effettivamente una poracciata per dementi, il secondo perché per com'è realizzato è sicuramente inferiore a Slenderman, che ha delle immagini splendide (ma come trama è più coinvolgente).
      Però sì, dimenticabile.

      Elimina
  3. Conoscevo vagamente la creepypasta sullo Slender Man quindi ero un po' curioso riguardo al film. Una noia mortale, dall'inizio alla fine, banale come poche cose.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Amen ed è un vero peccato. Come ho detto, a mio avviso le intenzioni erano buone!

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...