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venerdì 28 ottobre 2022

Halloween Ends (2022)

"Finalmente" è finita! L'ultimo capitolo della saga cominciata nel lontano 1978, Halloween Ends, diretto e co-sceneggiato dal regista David Gordon Green, è arrivato e... com'è? Cercherò di esprimere un'opinione, senza fare SPOILER.


Trama: quattro anni dopo gli eventi accorsi in Halloween Kills, di Michael Myers non c'è più traccia e Laurie ed Allyson cercano di superare i traumi dell'incontro col killer, finché gli abitanti di Haddonfield cominciano di nuovo a morire...


C'è un dialogo, in Scuola di mostri, in cui si dice più o meno così: "Se lo facessero a pezzi, li buttassero in un frullatore e poi li spedissero su Marte, lui risorgerebbe di nuovo!". La battuta era riferita a Venerdì 13, quindi a Jason Voorhees, ma credo che la stessa cosa si possa dire di Michael Myers e, in effetti, Halloween Kills era un omaggio a questa iconica e verissima teoria, che veniva in qualche modo "spiegata" e resa tangibile. Quattro anni sono passati per i personaggi, uno per gli spettatori, e in Halloween Ends (e voglio proprio vedere se "enda" davvero...) le teorie esplicate nella pellicola precedente prendono una direzione ancora diversa, benché rimangano sempre legate alla riflessione sul "male" e la sua natura; Michael Myers, dopo la mattanza descritta in Halloween Kills, è scomparso, lasciando le persone rimaste in vita ad attendere terrorizzate il suo ritorno per la Notte di Ognissanti o a cercare, in qualche modo, di andare avanti senza soccombere all'idea del male e senza nutrirlo ulteriormente. Purtroppo, dimenticare ad Haddonfield non è facile, non solo per Laurie e la nipote Allyson, la prima additata come "causa" della follia di Myers e la seconda come sopravvissuta da proteggere e compatire, ma anche per il giovane Corey, accusato ingiustamente di omicidio e per questo considerato un paria da buona parte della comunità. Partendo da questi tre personaggi, gli sceneggiatori di Halloween Ends tentano di nuovo la carta della metafora, utilizzando Michael Myers come "spettro, ombra", una forma definita solo dall'immaginazione altrui, costretto ad incarnarsi nel male che alberga nelle persone e a dargli sfogo, nel bene e nel male, un qualcosa che si nutre di emozioni negative e dolore, riversandole a fiumi in una città incapace, di conseguenza, di guarire davvero (così come non ne sono in grado né Laurie né Allyson, nonostante lo vogliano con tutte le loro forze). Un po' Freddy Krueger nel secondo Nightmare, un po' Pennywise, un po' old man Myers, questo Michael si fa ancora più simbolico di quello di Halloween Kills e prende una strada tutta sua, potenzialmente molto interessante e sicuramente originale... il problema è che la trama, spesso e volentieri, dà l'idea che i quattro sceneggiatori si siano picchiati in fase di scrittura.


Halloween Ends, infatti, può essere tranquillamente definito come due film in uno, a volte anche tre, e non solo perché il confronto finale tra Laurie e Michael sembra attaccato con lo sputo ad una trama che, fino a quel momento, ha praticamente parlato di tutt'altro salvo per il sottile fil rouge "maligno" a cui ho accennato sopra, ma perché i personaggi sembrano fare cose senza un motivo plausibile, in primis Allyson. Io capisco l'attrazione verso chi viene considerato un paria, capisco il sentimento di identificazione, ma costruire parte della trama come uno di quei thriller "shady" che andavano di moda negli anni '90 dove tutto urla "scema, che minchia fai???" e la protagonista, nescia come un tacco, si tappa le orecchie come una bambina piccola, per quanto mi riguarda ha privato di potenza proprio la parte più interessante ed innovativa del film. Film che, a un certo punto, per non scontentare i fan manda al diavolo tutto e torna sui vecchi binari, quasi un ripensamento nel caso si fosse andati troppo oltre con l'originalità, mettendo da parte frettolosamente tutto ciò che era accaduto prima e lasciando lo spettatore un po' "appeso". L'impressione che ho avuto di Halloween Ends è quella di un film incredibilmente ambizioso, di scrittori e registi pieni di idee ed entusiasmo, che però non hanno avuto il polso o, forse, la pazienza di ragionare un po' sul discorso che volevano portare avanti e che, a un certo punto, hanno perso il controllo della loro bizzarra creatura. Nessuna critica sulla regia, la ricostruzione filologica, lo stile dei titoli di testa e, ovviamente, sulla bravura di Jamie Lee Curtis, che conferirebbe personalità e carisma persino a un palo della luce, e non posso nemmeno dire di avere odiato Halloween Ends, perché è riuscito ad incuriosirmi e persino a stupirmi in un paio di occasioni, ma ammetto che mi sarei aspettata molto di più e, in definitiva, per me la conclusione di una delle saghe horror più amate di sempre ha un po' il sapore di un anticlimax. Peccato, davvero, ci avevo creduto molto!


Del regista e co-sceneggiatore David Gordon Green ho già parlato QUI. Jamie Lee Curtis (Laurie), Andi Matichak (Allyson), Will Patton (Frank) e Kyle Richards (Lindsey) li trovate invece ai rispettivi link.


Il film è sequel diretto di Halloween e Halloween Kills ma, ovviamente, per avere un quadro completo della saga dovete sicuramente recuperare Halloween - La notte delle streghe e Halloween - Il signore della morte, e se non siete ancora stanchi di Michael Myers aggiungete Halloween III - Il signore della notte, Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers, Halloween 5 - La vendetta di Michael Myers, Halloween 6 - La maledizione di Michael Myers, Halloween - 20 anni dopo, Halloween - La resurrezione... e magari aggiungete anche Christine - La macchina infernale, che male non fa. ENJOY! 

venerdì 29 ottobre 2021

Halloween Kills (2021)

Sul filo del rasoio, al suo ultimo giorno di programmazione, sono corsa a recuperare Halloween Kills, diretto e co-sceneggiato dal regista David Gordon Green. Colgo ovviamente l'occasione per augurare Buon Halloween a tutti voi!!!


Trama: mentre figlia e nipote accompagnano Laurie all'ospedale dopo l'ultima, sanguinosa battaglia contro Michael Myers, quest'ultimo, sopravvissuto a un incendio, ricomincia a seminare terrore per la città di Haddonfield...


Halloween Kills
, il film che ha spaccato l'internetto tra chi lo ha amato alla follia e chi ha vomitato guardandolo, ha un solo enorme difetto, se chiedete a me: presuppone che lo spettatore abbia mandato a memoria non solo l'Halloween del 2018 ma anche e soprattutto Halloween - La notte delle streghe e Halloween - Il signore della morte. Io, che faccio fatica a ricordare cosa ho mangiato a pranzo e che non ho tempo di guardare nemmeno Midnight Mass (sono ferma alla terza puntata da un mese) figuriamoci recuperare INTERI film, Grisù non voglia, ho guardato i primi venti minuti di Halloween Kills sudando e anelando disperatamente a un intervallo che mi consentisse di buttarmi su Wikipedia e capire "chiccazzoèstagentechecicciafuoriacaso???" (pensiero ricorrente e brutto brutto che mi ha fatta un po' distrarre nel corso di detti venti minuti, lo ammetto). Scusatemi, par brutto da dire, ma non sono mai stata grande fan degli Halloween, e se il primo posso averlo visto un paio di volte con l'aggiunta di reboot e remake che a grandi linee mi rinverdiscono tutte le volte la storia dell'originale, il secondo penso di averlo guardato solo una volta alle superiori e da allora sono passati almeno 20 anni. Ricordavo vagamente Jamie Lee Curtis in ospedale e il Dr. Loomis a caccia, ma onestamente non mi è rimasto in mente nemmeno un nome e quando David Gordon Green ha cominciato a parlare di bulletti vessati da altri bulletti nel passato, poliziotti sfigati colti da crisi di coscienza, vecchi che rimembrano i tempi in cui hanno rischiato di venire uccisi da Michael Myers ecc. mi è venuto da piangere. Questo dunque non sarà il post nostalgico scritto da chi si è esaltato per ogni riferimento, omaggio e strizzata d'occhio (quello arriverà, assieme probabilmente a copiosi improperi, col post di Ghostbusters Legacy), o il post rancoroso di chi vorrebbe Gordon Green morto per vilipendio a Carpenter, bensì il post distaccato di una povera minchia di mare a cui piace guardare gli horror e non si perde una nuova uscita, se esce al cinema a Savona. 


Questa minchia di mare, per inciso, non va nemmeno matta per lo slasher (se Lucia dovesse passare di qui si tappi gli occhi e continui a volermi bene lo stesso, per cortesia), e onestamente un film dove un killer vaga per la città ad ammazzare gente, per quanto in modi fantasiosi, dopo un po' mi viene a noia. Capirete dunque la mia gioia quando, dopo un'inizio fatto di flashback, cuciture con la pellicola precedente, un'esaltante scena di mattanza generale e un paio di omicidi al cardiopalma, ho visto Halloween Kills svoltare e distaccarsi dal solito canovaccio del killer vagante che segue gli sparuti protagonisti pronti a ucciderlo solo verso la fine. Michael Myers è universalmente riconosciuto come il babau che ha scelto di rovinare la vita di Laurie Strode, soprattutto nel "Greeniverse", e sarebbe stato normale aspettarsi una sceneggiatura concentrata sulla caccia a Laurie, Karen e Allyson, le ultime sopravvissute della famiglia Strode, invece il regista e gli sceneggiatori hanno scelto di coinvolgere l'intera cittadinanza di Haddonfield, una popolazione ormai stufa di dover vivere costantemente con lo spauracchio di Myers sulla schiena, pronta a far finire una maledizione che dura da sessant'anni e che perseguita non solo chi ha avuto direttamente a che fare con l'assassino, tra familiari morti e fughe miracolose, ma anche chi è costretto ad avere paura ogni giorno e ogni notte, soprattutto ad Halloween. La natura di Michael Myers si "evolve", dunque, trascende l'umanità e si fa puro Male incarnato abbracciando scientemente il sovrannaturale, è il Male che uccide, ovviamente, ma è anche e soprattutto quello che priva le persone del senno rendendole a loro volta malvagie per paura, per desiderio di difendersi, per vendicare i loro cari. E, come Male, Michael è impossibile da uccidere fisicamente. 


Non so come gli sceneggiatori gestiranno in Halloween Ends la presa di consapevolezza, la dichiarazione nero su bianco, finalmente, che Michael è molto più di un uomo. Laurie e l'agente Hawkins sembrano averlo capito, ma come si può eliminare il Male, quando esso è parte di noi, è qualcosa di naturale quanto il Bene? Non è dato saperlo, ma, per l'intanto, ci si può godere un horror slasher con tutti i crismi, zeppo di momenti dove la tensione si taglia col coltello e durante i quali Michael dà il meglio di sé, sia nei "corpo a corpo" impari con vittime dabbene, che ancora non hanno imparato quanto converrebbe portare via il belino da casa nel momento esatto in cui dovessero sentire dei rumori (soprattutto se vivi ad Haddonfield...) e nemmeno quanto sia idiota pretendere di affrontare Michael in solitaria, sia, soprattutto, in quei momenti in cui tutte le regole della logica vengono rispettate ma lo stesso il vecchio Myers si fa una grassa, sanguinosissima risata. E lì sono i momenti in cui a me s'è slogata la mascella e ho concluso la visione con un "not fair" degno di Gage Creed. Altra gioia, come al solito, è l'interpretazione di Jamie Lee Curtis, capace di mettere i brividi e anche un po' di far commuovere persino chi non è fan della saga come me, nonostante ahimé lo scarso metraggio che le hanno tributato stavolta e, in generale, una volta capito il gioco delle citazioni ho sorriso in un paio di occasioni e proseguito la visione senza preoccuparmi troppo di cogliere ogni dettaglio riservato ai fan. Quindi sì, mi sento tranquillamente di consigliare la visione di quello che sicuramente non sarà l'horror dell'anno e nemmeno della vita, però è dotato di caratteristiche molto interessanti che lo elevano da una potenziale, stantia banalità.


Del regista e co-sceneggiatore David Gordon Green ho già parlato QUI. Jamie Lee Curtis (Laurie Strode), Judy Greer (Karen), Will Patton (Agente Hawkins), Robert Longstreet (Lonnie Elam), Anthony Michael Hall (Tommy Doyle), Charles Cyphers (Leigh Brackett) e Kyle Richards (Lindsey) li trovate invece ai rispettivi link. 

Andi Matichak interpreta Allyson. Americana, ha partecipato a film come Halloween, Son e a serie quali 666 Park Avenue. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 27 anni. 


Thomas Mann
interpreta l'agente Hawkins da giovane. Americano, ha partecipato a film come Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe e Amityville: Il risveglio. Anche produttore, ha 30 anni e due film in uscita. 


Tra gli attori ripescati dai film originali segnalo Nancy Stevens, che torna nei panni dell'infermiera Marion. Paul Rudd, che interpretava Tommy Doyle in Halloween 6 - La maledizione di Michael Myers, ha invece rinunciato a tornare perché impegnato nelle riprese di Ghostbusters Legacy. Il film è sequel diretto di Halloween e la trilogia si concluderà l'anno prossimo con Halloween Ends, dopo un time skip, ma per capirci qualcosa dovreste guardare anche Halloween - La notte delle streghe e Halloween - Il signore della morte, gli unici due film della saga tenuti in considerazione da Gordon Green e soci. ENJOY!

mercoledì 30 ottobre 2019

Mirror Midnight

Tra poche ore sarà Halloween, il 31 ottobre, l'anticamera della notte in cui può succedere letteralmente di tutto. Una notte che, nel tempo, ha ispirato scrittori, fumettisti, cineasti e musicisti, una musa oscura che è arrivata a toccare anche Mr. Obsidian, alias Severino Forini, alias il proprietario del blog Obsidian Mirror, o se preferite "quello che mi chiede di recensire film orrendi". Qualche anno fa, il nostro ha pubblicato sul suo blog QUESTO evocativo racconto breve e ora il racconto è diventato un corto diretto dal regista Luigi Parisi, il cui nome potrebbe esservi familiare visto che ha diretto, tra le altre cose, L’Onore e il Rispetto, Il Bello delle Donne, Il Peccato e la Vergogna e Caterina e le sue Figlie. Certo, queste opere rientrano tutte nel novero delle fiction, ma il regista ha anche una casa di produzione, la DarkSide Entertainment, che si occupa ovviamente di cose più horror, ed è da qui che nasce Mirror Midnight, il corto di cui sopra. Grazie a Severino l'ho visto in anteprima e ora ve ne parlo un po'. ENJOY!


Mirror Midnight riprende le atmosfere del racconto da cui è tratto, coniugando, come già l'opera scritta, un piglio da gotico italiano (la leggenda raccontata dalla nonna, che nel film manca, sostituita da un più agile libro illustrato, scale cupe illuminate da candele, il bianco e nero) e suggestioni d'oltreoceano, sfruttando il topos della ragazzina dotata di genitori assenti o dormienti, lasciata libera quindi di indulgere in una piccola "prova di coraggio" codificata in quello che è un vero e proprio rito. Se nel racconto scritto c'era qualcosa che la piccola aveva dimenticato, e che si rivelerà fatale, nel corto c'è da subito l'idea che l'esperimento della fanciulla andrà a finire male; jack o'lantern maligne fissano la protagonista (la dodicenne Ginevra Quaglieri, già molto "nel personaggio"), nascondono la luna piena ridendo, il tempo scandito dalle lancette dell'orologio scorre impietoso e piccoli contrattempi "innocui" si trasformano in problemi insormontabili. Il finale, ovviamente, non lo rivelerò, anche perché il corto è, per l'appunto, molto breve, posso solo dire che, rispetto al racconto da cui è tratto, è molto più spettacolare, com'è giusto per una storia narrata attraverso un mezzo cinematografico, mentre lo scritto di Severino lascia molto spazio all'immaginazione del lettore... e, chissà, a un eventuale tentativo di mettere in pratica un rito divinatorio che ha radici assai antiche, come le storie che ci raccontavamo al buio per spaventarci.


Il corto ha meritatamente già ricevuto alcuni riconoscimenti ed è in selezione all'Halloweenapalooza, all'Halloween International Film Festival e all'Halloween Horror Fest Tienen quindi non potrà essere reso pubblico prima di Halloween, quando lo troverete sul blog Obsidian Mirror, ma, intanto, per stuzzicare la vostra attenzione QUI c'è il link al trailer. Per concludere, faccio non solo i complimenti a Severino per la possibilità concessa al suo bel racconto, ma anche gli auguri a Mirror Midnight per tutto il successo che merita!






martedì 6 novembre 2018

Halloween (2018)

Nonostante allerte e altri mille problemi che non vi sto a raccontare, giovedì sono finalmente riuscita ad andare a vedere Halloween, diretto e co-sceneggiato dal regista David Gordon Green (e ne scrivo solo ora. Ciò potrebbe darvi un'idea del delirio che sto vivendo in questo periodo...).


Trama: 40 anni dopo gli omicidi di Haddonfield, Michael Myers evade ma la sua ex vittima, Laurie Strode, è pronta da affrontarlo...



Sono passati quarant'anni dal primo Halloween - La notte delle streghe, il film che ha codificato le regole dello slasher ancor prima che Scream arrivasse a renderle esplicite. Quarant'anni durante i quali, tra sequel, remake e omaggi, la figura di Michael Myers ha perso buona parte della sua forza se non del suo fascino, quarant'anni che personalmente non saprei ripercorrere, anche perché rammento a malapena Il signore della morte, soltanto sceneggiato dal povero Carpenter che ne avrebbe volentieri fatto a meno, così come ho giusto qualche sprazzo di ricordo relativo a Halloween - 20 anni dopo, dove tornava già Jamie Lee Curtis a mo' di omaggio; ricordo meglio l'Halloween di Rob Zombie ma lì avevamo un ragazzino dall'infanzia distrutta e il bestiario di comprimari brutti, sporchi e cattivi tipici dell'Autore e diciamo che c'era ben poco da spartire con il mostro creato da Carpenter. David Gordon Green viene quindi in "soccorso" di chi ha poca memoria come la sottoscritta, omaggia il Maestro ed elimina tutto ciò che è venuto dopo (liquidando un aspetto fondamentale de Il signore della morte e presentandolo come leggenda metropolitana), presentandoci le strazianti conseguenze della notte di quarant'anni prima con personaggi condannati a riviverla quotidianamente e altri che non hanno avuto la sfortuna di essere presenti a quel fatidico 31 ottobre ma comunque toccati dagli strascichi dell'orrore. L'aspetto interessante di Halloween che, di fatto, è uno slasher neppure tanto gore dove conta più l'atmosfera che l'effettaccio a sorpresa, è proprio il campionario di persone "toccate", letteralmente, dal male incarnato da Michael Myers, corrose dal suo potere nefasto senza averlo neppure mai incontrato. La Laurie del 2018 è, lei per prima, una donna alla quale è stato letteralmente impedito di vivere, traumatizzata dalla terribile esperienza vissuta al punto da arrivare a condurre un'esistenza da eremita e guerriera che ha influenzato negativamente il rapporto con una figlia costretta a subire tutte le stranezze della madre come Follia con la F maiuscola e che sta disperatamente provando ad avere un rapporto sereno almeno con la nipote; tre generazioni di donne, dunque, sconvolte da un incubo in parte sconosciuto. Michael Myers è una spada di Damocle che pende sulla testa della povera Laurie, consapevole del fatto che prima o poi il mostro si libererà e tornerà per finire il lavoro perché Michael è il Male allo stato puro, l'abisso che, a furia di fissarlo, ti fisserà di rimando condannandoti a diventare come lui.


E la caratteristica del Michael Myers portato sullo schermo da David Gordon Green è proprio questa: il suo essere un buco nero. Perché Michael uccide? E chi lo sa! Certo, il suo fine ultimo è probabilmente Laurie ma neppure questo potrebbe essere sicuro. Di fatto, Michael arriva a Laurie assolutamente per caso, oppure tramite volontà altrui, grazie all'azione più o meno consapevole di personaggi comunque affascinati dalla sua natura di babau, per il resto uccide e risparmia a casaccio, senza dire una parola, senza MAI essere mostrato in volto se non quando, finalmente, il Male torna ad essere quell'asettica maschera inespressiva che abbiamo imparato ad amare e odiare. Questi sono i punti forti di un film sicuramente non perfetto, con qualche tempo comico che lascia il tempo che trova e un paio di momenti morti di troppo, ma che come omaggio al Maestro funziona, è rispettoso e in qualche modo "discreto" nella sua consapevolezza di non poter sicuramente rinnovare un genere (e probabilmente non c'era nemmeno la volontà di farlo) e, soprattutto, si fa forte di un cast femminile di tutto rispetto. Jamie Lee Curtis è meravigliosa, senza alcun dubbio e, per quanto il suo personaggio risulti sciocchino all'inizio, lo stesso vale anche per Judy Greer, inaspettata final girl capace, soprattutto sul finale, di tenere testa all'ingombrante eredità della splendida Jamie Lee anche grazie all'abilità congiunta di sceneggiatori e scenografi, che hanno costruito un ambiente di "caccia" che non avrebbe affatto sfigurato ne La casa nera. Al solito, un po' meno bene le guest star sprecate e lo scellerato utilizzo di adolescenti abbastanza inutili ai fini della storia, soprattutto se si pensa che le scene più inquietanti e migliori hanno per oggetto vittime adulte (quella del bagno, già mostrata in parte nel trailer, è uno spettacolo ma anche l'evasione di Michael e il conseguente pellegrinaggio omicida completamente casuale ad Haddonsfield non sono male) ma, a parte questo, Halloween merita sicuramente il plauso di fan e semplici amanti dell'horror e considerato che ci hanno messo le mani dei comici potrei dire che il futuro del genere (vedi Scappa - Get Out o Ghost Stories) è in mano a chi, solitamente, fa ridere di mestiere, ovvero chi di solito ha un'idea molto precisa delle condizioni disastrose in cui versa la nostra società, dove il male ha davvero mille forme. Il che, se ci pensate, fa davvero riflettere.


Di Jamie Lee Curtis (Laurie Strode), Judy Greer (Karen) e Will Patton (Agente Hawkins) ho già parlato ai rispettivi link.

David Gordon Green è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Strafumati, Sua maestà e Lo spaventapassere. Anche produttore e attore, ha 43 anni e due film in uscita.


Virginia Gardner, che interpreta Vicky, era la deliziosa Karolina Dean della serie Runaways. John Carpenter, che qui firma le musiche assieme al figlio, ha dichiarato che questo sarà l'ultimo film della saga nonostante per contratto sia previsto un seguito, già preso in considerazione dagli sceneggiatori. Nell'attesa di sapere se questo sequel ci sarà o meno, sappiate che Halloween segue direttamente gli eventi di Halloween - La notte delle streghe ma, per dovere di completezza, potete anche recuperare tutti gli altri film della saga (Il signore della morte, Halloween III - Il signore della notte, Halloween 4 - Il ritorno di Michael Myers, Halloween 5 - La vendetta di Michael Myers, Halloween 6 - La maledizione di Michael Myers, Halloween - 20 anni dopo, Halloween - La resurrezione) e aggiungere Halloween - The Beginning e Halloween II di Rob Zombie. ENJOY!


giovedì 25 ottobre 2018

(Gio)WE, Bolla! del 15/10/2018

Buon giovedì a tutti! In questa settimana pre-halloween escono almeno due film imperdibili, di cui uno a tema! ENJOY!

Halloween
Reazione a caldo: Olééé!!!
Bolla, rifletti!: Posso perdermi il ritorno di Jamie Lee Curtis nel ruolo che l'ha resa iconica? Ma anche no! Ho ENORMI aspettative per questo film, spero non vengano deluse!

7 sconosciuti a El Royale
Reazione a caldo: Yahoooo!!
Bolla, rifletti!: Temevo non lo avrebbero MAI programmato, invece l'ultimo film di Drew Goddard è arrivato anche a Savona. Non so di cosa parla, non so come ne parlano ma mi è bastato vedere il trailer e il cast per innamorarmi!

Uno di famiglia
Reazione a caldo: Oh!
Bolla, rifletti!: Questo sembra carino, anche solo per gli attori, peccato per la sua uscita in un periodo zeppo di altri film interessanti e anche un po' incasinato per la sottoscritta. Recupererò in futuro, anche solo per Sermonti.

Euforia
Reazione a caldo: Meh.
Bolla, rifletti!: Per contro, questa mi sa di commedia "intellettuale" tra le più evitabili, nonostante la mia recente "passione" per Mastandrea. Facciamo che la lasciamo dov'è, eh.

Al cinema d'élite continua la programmazione de Il verdetto, quindi ci si risente alla settimana prossima!

venerdì 31 ottobre 2014

Ghosts of Halloween: La casa 3 - Ghosthouse (1988)


Happy Halloween, teniette!! Oggi la solita congrega di Blogger ha deciso di festeggiare l'evento con una bella carrellata di film sui fantasmi e io ho colto l'occasione per superare uno dei miei più grandi spauracchi d'infanzia, La casa 3, diretto e co-sceneggiato nel 1988 da Umberto Lenzi sotto lo pseudonimo di Humphrey Humbert. ENJOY!!


Trama: un radioamatore capta un terribile grido d'aiuto seguito da un'inquietante nenia. L'uomo riesce a scoprire il luogo di provenienza del messaggio e si reca con la fidanzata in una casa abbandonata dove anni prima era stato commesso un orribile omicidio...


Come avevo già detto in questo post, ho passato anni a temere La casa 3, la bambola-pagliaccio che cambiava espressione dall'inquietante al malvagio in tempo zero e, soprattutto, la terrificante nenia che ne accompagnava ogni apparizione; per una sorta di timore reverenziale, quando il videonolo di Albisola chiuse e decise di disfarsi di moltissime vecchie videocassette mi impegnai a "salvare" quella de La casa 3 portandomela per l'appunto a casa, dove è custodita tutt'oggi, mai guardata e mai riaperta. Con l'avvento del supporto digitale ho comprato poi il DVD da un sito inglese (quindi purtroppo non potrò commentare le perle del doppiaggio italiano, roba tipo "Jack lo sventratore" e altre simili amenità...) e anche quello sarebbe rimasto intonso se non avessi deciso che era arrivato ormai il momento di affrontare le mie ataviche paure. Quindi, dopo più di 20 anni, com'è stato riguardare La casa 3? Beh, la nenia è ancora oggi terrificante e la prima volta che l'ho riascoltata il mio cervello è subito andato in tilt, condizionato tipo cane di Pavlov dai terribili ricordi d'infanzia, poi per fortuna sono riuscita a continuare la visione superando il desiderio di fuggire dalla stanza; la bambola-pagliaccio è sempre una presenza devastante (e di una bastardaggine infinita quando indulge nel trucco "ora ci sono e ora non ci sono più!"!!), soprattutto perché, nel meraviglioso regno del low-budget dove non esistono nemmeno gli animatronics, non ha nessuna pretesa di essere "vera" ma è giustamente fasulla come qualsiasi pupazzo che uno potrebbe tenersi in casa, infine la bambina che interpreta la perfida Henrietta ha un convincentissimo sguardo da pazza e fa quasi più paura dell'immondo clown che l'accompagna. Per il resto, vabbé, non posso dare torto a chi definisce La casa 3 film di serie Z di una pochezza infinita.


Tolti infatti i tre elementi orrorifici che, se non ho inteso male, rischiano di terrorizzare solo me, La casa 3 è la solita accozzaglia italiota di cani a due e quattro zampe che "recitano", dialoghi al limite dell'imbarazzante e buchi di sceneggiatura assortiti, oltre ad essere una bieca operazione commerciale prodotta da Aristide Massaccesi per cavalcare il successo delle "case" di Raimi. Giusto per non rovinare l'aura di "film maledetto" sarò molto breve ma diciamo che i difetti della pellicola si concentrano non tanto sul terribile campionario di effetti speciali di cartapesta ma soprattutto sul pretestuoso inanellarsi di stupidità assortite che spingono i protagonisti dritti nelle braccia del maligno: il radioamatore che capta il messaggio di un presunto omicidio e non va alla polizia ma decide di indagare per i fatti suoi (furbo!), il tizio che riconosce la sua voce urlante incisa su cassetta e invece di fuggire rimane in una casa sconosciuta dove accadono cose terribili (che poi, la bambina col pagliaccio sono malvagi e noi spettatori lo sappiamo ma non è normale che uno completamente ignaro della cosa si metta ad urlare "Chi sei? Aiuto! Ommioddio aiuto, NO!!" se se li trova davanti per caso in cantina e loro si limitano a guardarlo...), la ragazzina scema che cerca ogni pretesto per entrare in una casa palesemente infestata giusto per insultare il fantasma (no ma fallo ancora incazzare, brava!) o la donna che decide di fare la doccia sempre nella casa nonostante lì dentro sia già morto un suo amico in circostanze misteriose (applausi!) sono solo gli esempi più eclatanti. Se a questi elementi aggiungiamo la presenza di un maniaco omicida che, in teoria, dovrebbe servire a "depistare" gli spettatori e che agisce senza alcuna motivazione logica (è posseduto? E' solo scemo? Perché ce l'ha tanto coi protagonisti??) e un paio di teVVibili manifestazioni demoniache come i coniglietti volanti in carta di riso che turbinano in un mare di piume o l'annegamento in un fiume sotterraneo di.. latte? zuppa d'avena? boh..., giusto per completare il quadro sono costretta a concordare con chi considera questo La casa 3 una ciofeca bella e buona. Solo che poi ripenso alla nenia e mi rendo conto che non va bene parlar male di questo film proprio ad Hallowen: lo spirito di Henrietta potrebbe arrivare a perseguitarmi!!

Umberto Lenzi è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Originario di Grosseto, ha diretto film come Zorro contro Maciste, Sandokan, la tigre di Mompracem, I pirati della Malesia, Kriminal, Roma a mano armata, Napoli violenta, Il trucido e lo sbirro, La banda del gobbo, Mangiati vivi!, Incubo sulla città contaminata, Cannibal Ferox, Pierino la peste alla riscossa, Le porte dell'inferno e Demoni 3. Anche attore e produttore, ha 83 anni.


Cosa dice la terribile nenia che continua a farmi tanta paura? Non si sa! Nel film si dice che quando viene ascoltata al contrario si può sentire la parola "burial" (ma figuriamoci...) però a me ogni volta sembra di sentire un ripetuto "Are you out? Are you there?" che mette ancora più i brividi. Ascoltatela anche voi QUI   e sappiatemi dire! Intanto vi informo che la villa utilizzata nel film è Quella villa accanto al cimitero già usata da Fulci nell'omonimo film e, per finire, se La casa 3 vi fosse piaciuto consiglio la visione di La casa 4 (che, se non sbaglio, è quella con le streghe quindi quella più paurosa nonché più trash vista la presenza di David Hassellhoff e Linda Blair) e La casa 5.
Poi, ovviamente, ci sono i film scelti dagli altri Blogger!!!
Di seguito troverete l'elenco incompleto perché sto scrivendo questo post di mercoledì, venerdì sarò a Lucca e la programmazione non mi consente di prevedere il futuro: non scoraggiatevi e cercate ugualmente gli altri titoli! ENJOY!

WhiteRussian
Scrivenny
Obsidian Mirror
Cinquecento film insieme
Combinazione casuale
Pensieri Cannibali
Non c'è paragone



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