Trama: Nel pieno della crisi economica, Mary Poppins torna ad aiutare i piccoli Banks, ormai cresciuti, e i tre figli di Michael, rimasti orfani di madre.
Chi mi conosce sa che Mary Poppins non è mai stato il mio film Disney preferito ma trattasi comunque di caposaldo della Casa del Topo; inevitabile, quindi, correre al cinema a vedere quello che è, a tutti gli effetti, un sequel del film del 1964. Abbiamo, infatti, gli stessi protagonisti, solo cresciuti o invecchiati (salvo la sempre "perfetta sotto ogni punto di vista" Mary Poppins), oppure qualche passaggio di testimone, come quello tra lo spazzacamino Bert ormai in giro per il mondo e l'acciarino Jack; abbiamo persino la stessa identica struttura, cosa che fa de Il ritorno di Mary Poppins non solo un sequel ma anche un remake aggiornato. Chi conosce un minimo Mary Poppins, infatti, ha di che sorridere. La trama è fondamentalmente la stessa fin dal 1964, con la tata volante che arriva a salvare non tanto i piccoli Banks, quanto piuttosto il padre, un Michael che sembra avere dimenticato l'infanzia passata assieme a Mary ed è diventato disilluso e cupo come il suo genitore. Ciò, ovviamente, si ripercuote sui tre figli, addolorati quanto lui per la scomparsa dell'amata mamma e costretti a crescere come un bambino non dovrebbe mai fare, con l'aggravante di aver per genitore un ex artista svanito che, a furia di dimenticarsi le cose, è persino riuscito a non pagare le ultime tre rate di un prestito chiesto alla banca e a farsi pignorare casa. A Mary Poppins, apparentemente, questa situazione familiare terrificante pare non importare e tutto ciò che fa assieme ai piccoli Banks sembra campato in aria mentre in realtà quello intrapreso dalla tata è un ragionato percorso di crescita e risoluzione di tutti i problemi affettivi ed economici che affliggono la sfortunata famiglia. C'è da dire che, rispetto al passato, il carisma distribuito all'interno della famiglia Banks si è trasferito dai genitori ai figli: tanto erano clueless e dimenticabili i pargoli di George Banks (per contro dotato di una classe e di un fascino tutto british capace di rivaleggiare con quelli di Mary Poppins) tanto i figli di Michael sono carini e intraprendenti, mentre il papà fa la figura del tonno che non si sa bene come sia capitato nella storia e lo stesso vale per la sorella Jane, fotocopia sputata della mamma, un terribile mix di impegno sociale e leziosità.
Si diceva, per l'appunto, di come la struttura del film del 1964 sia stata rispettata, anche troppo. Come nel Mary Poppins originale, anche qui abbiamo un paio di scorribande oniriche di cui una a cartoni animati (splendida perché, tra l'altro, oltre a non ricorrere all'animazione digitale ripropone per un buon 50% il character design dei cartoni del vecchio film, mentre il resto degli animaletti somigliano molto a quelli di Zootropolis) e l'altra, molto meno riuscita, subacquea; c'è la visita ad un parente matto di Mary Poppins, nella fattispecie una folle Meryl Streep con l'accento russo; c'è il balletto degli acciarini laddove in Mary Poppins c'era quello degli spazzacamini, accompagnato da una canzone che, imperniata com'è sul rhyming slang cockney (anche se pare sia stato creato un leery speak apposta per il film), sarebbe forse meglio ascoltata in originale; c'è, infine, il conflitto con la rigida realtà di banche ed avvocati, per non parlare di tutti i piccoli e grandi omaggi a Mary Poppins, tra citazioni e graditi ritorni (sapete che Dick Van Dyke sa ancora ballare? E quant'è bella la Lansbury, che all'epoca era stata "scalzata" da Julie Andrews?). Insomma, una cosa certa de Il ritorno di Mary Poppins è che non tradisce lo spirito dell'originale e non "rovina infanzie" a nessuno perché credo di non avere mai visto nulla di così rispettoso, anzi. Un pregio del film di Marshall è la sua capacità di rinfrescare il materiale di partenza soprattutto a livello visivo, giacché le coreografie, le scenografie e soprattutto i costumi di Sandy Powell sono spettacolari (quelli all'interno della sequenza animata sono fatti in modo tale da sembrare disegnati. E non mi sembrava un effetto speciale quanto proprio un particolare pattern della stoffa), e di non far rimpiangere un'icona come Julie Andrews grazie ad una Emily Blunt spocchiosa ma delicata ed adorabile quanto l'originale. Purtroppo, Lin-Manuel Miranda non è degno di lucidar le scarpe a Van Dyke, così come Ben Whishaw sta a David Tomlinson come Muccino sta a Kubrick, e le canzoni non sono nulla di particolarmente memorabile ma lo stesso Il ritorno di Mary Poppins è stata una visione assai gradita e perfetta per le festività natalizie. Tranquilli, fedeli fan Disney, ché le bestemmie vere arriveranno con Dumbo, Aladdin e Il re leone!
Del regista e co-sceneggiatore Rob Marshall ho già parlato QUI. Emily Blunt (Mary Poppins), Ben Whishaw (Michael Banks), Emily Mortimer (Jane Banks), Julie Walters (Ellen), Meryl Streep (Cugina Topsy), Colin Firth (Wilkins/Lupo), Dick Van Dyke (Mr. Dawes Jr), Angela Lansbury (Signora dei palloncini), David Warner (Ammiraglio Boom) e Chris O'Dowd (voce di Shamus il cocchiere) li trovate invece ai rispettivi link.
Mark Addy è la voce originale del cavallo Clyde. Inglese, ha partecipato a film come Full Monty, I Flintstones in Viva Rock Vegas, Il giro del mondo in 80 giorni e a serie quali Il trono di spade e Doctor Who. Ha 54 anni e un film in uscita.
Julie Andrews ha rifiutato il ruolo di Signora dei palloncini onde evitare di rubare la scena ad Emily Blunt ma nel film compare però Karen Dotrice, la Jane Banks originale, qui nei panni di una "signora elegante". Ovviamente, se il film vi fosse piaciuto recuperate Mary Poppins e Pomi d'ottone e manici di scopa. ENJOY!
Non mi piace in qualsiasi salsa me la si proponga! Ho provato a vedere anche questo al cinema ma nulla da fare.. la trovo irritante! :s
RispondiEliminaEffettivamente Mary Poppins come personaggio la simpatia l'ha lasciata a casa!
EliminaHo apprezzato Mary Poppins solo grazie a Saving Mr Banks, struggente. Ho riprovato con l'originale qualche mese fa, trovandolo pesante e sfilacciato.
RispondiEliminaGuarderò anche questo senza ansia, nonostante la bravura della Blunt, e possibilmente in lingua originale!
Recuperare Mary Poppins dopo i 10 anni è un'impresa, lo ammetto. Anche io avevo patito la visione qualche anno fa.
EliminaPer questo ho trovato Il Ritorno un po' più dinamico :)
Diciamo che anche la Blunt sta alla Andrews come Muccino a Kubrick, ma era praticamente impossibile avere interpreti bravi quanto gli originali.
RispondiEliminaEra anche un altro tipo di cinema: ecco, forse il confronto è ingeneroso.
Infatti nessun confronto, almeno tra le protagoniste. Purtroppo dei personaggi secondari si salvano invece solo i bambini.
EliminaVisto oggi, convinto dalla mia dolce metà, e mi sono divertito più di lei :)
RispondiEliminaPensa che non avevo mai visto l'originale, lacuna colmata tra il 31 e il 1 del 2019, quindi siamo andati al cinema preparati. Mi sembra un buon seguito, che assomiglia all'originale per la magia. Direi che in linea di massima concordo con la tua rece.
Io l'originale lo avevo dimenticato e l'ho recuperato qualche anno fa. Francamente mi è piaciuto di più questo!
EliminaA me questo ritorno non mi garba, ma spero solo non sia così terribile, e sapere da te che non lo è mi fa piacere ;)
RispondiEliminaSecondo me se ti è piaciuto il primo ti piacerà anche questo, altrimenti meglio evitare :)
EliminaQuesto seguito mi sa veramente troppo di operazione studiata perfettamente a tavolino, già dal triler sembrava un film senza anima, non l'ho visto ma la tua recensione ha fotografato le mie aspettative. Lo vedrò a casa. Riguardo a "Dumbo", si salvi chi può, Tim Burton è sempre un grande, ma l'elefante è inquietante.
RispondiEliminaPensa che io alla fine del trailer di Dumbo piangevo copiosamente anche se andrò solo per Danny DeVito!
Elimina