Stranamente, qualche tempo fa è stato il Bolluomo a rimanere ipnotizzato davanti alla TV durante l'incipit di Red Dragon, diretto nel 2002 dal regista Brett Ratner e tratto dall'omonimo romanzo di Richard Harris, e chi sono io per non approfittarne?
Trama: dopo essere quasi stato ucciso da Hannibal Lecter, l'agente FBI Will Graham è costretto a ritornare in servizio, e a ritrovarsi faccia a faccia col cannibale, durante la caccia a un altro serial killer, il cosiddetto Lupo Mannaro.
Bisogna tenere conto di due cose, quando si comincia a guardare Red Dragon, film che ero andata a vedere al cinema proprio nel 2002, in gioiosa ignoranza. Primo, il film è il remake di una pellicola vista milioni di anni fa, Manhunter - Frammenti di un omicidio, che purtroppo non ricordo perché probabilmente ero ragazzina e l'avrò guardata senza la dovuta attenzione (da qui la gioiosa ignoranza che mi accompagnava nel 2002); secondo, il film è una mera operazione commerciale nata sulla scia del successo del libro Hannibal e della pellicola omonima uscita giusto l'anno prima, un'opera realizzata per "completare" l'ideale trilogia iniziata nel 1991 con Il silenzio degli innocenti, e per questo il ruolo di Hannibal Lecter è sensibilmente pompato rispetto a quello del romanzo di Richard Harris, con intere sequenze inventate di sana pianta e debitrici delle scenografie, dei costumi, delle inquadrature e dell'atmosfera del capolavoro di Jonathan Demme. Col quale, beninteso, Red Dragon non è nemmeno parente. Il film di Brett Ratner non è un brutto thriller, anzi, è un ottimo thriller venato d'horror, buono come il materiale di partenza da cui è tratto, ma è incapace di fare quel salto di qualità che condanna lo spettatore ad avere gli incubi la notte e fargli cambiare strada nel malaugurato caso di un incontro con Sir Anthony Hopkins; diciamo che è un thriller "normale" nobilitato da attori grandissimi, che però hanno tutti dato il meglio di sé altrove, e questo vale soprattutto per Philip Seymour Hoffman, ridotto al ruolo di viscido giornalista ciccione. La trama si dovrebbe concentrare su Will Graham, agente dell'FBI col potere di mettersi nei panni dei killer e capirne i ragionamenti contorti, e sull'efferato percorso di elevazione del serial killer Lupo Mannaro (in originale Tooth Fairy, "fata dei dentini", e perché mai in fase di adattamento abbiano cambiato il nome mi è oscuro), ma in realtà ci sono parecchie deviazioni "Lecteriane" che portano il buon dottore a sviare l'attenzione rispetto al killer protagonista e Will Graham a diventare un novello Clarice Sterling, tanto che le scene in cui è presente il Lupo Mannaro parrebbero quasi un riempitivo e il poveraccio una pedina all'interno di uno scontro tra intelletti.
In generale, al film avrebbe sicuramente giovato un po' di personalità in più, ma non è facile quando i modelli sono alti. Rispetto al precedente Hannibal, perlomeno, Red Dragon è molto meno trash (siamo sempre lì: registi e sceneggiatori dovrebbero capire che quello che funziona nel libro non sempre funziona nel film), però sa molto di lavoro fatto in fretta, senza sfruttare appieno le potenzialità di storia e cast e questo si nota soprattutto quando entra in ballo Lecter; sembra quasi, infatti, che i realizzatori avessero in mano un taccuino con elencate tutte le caratteristiche tipiche di eventuali scene con il personaggio e una penna per segnare quello che manca, a mo' di lista della spesa (cena sontuosa e ambigua celo, momento artistico celo, screzio col dottore celo, catene e maschera celo, cella trasparente celo, ecc.), il che rende non solo gli altri personaggi delle macchiette sfumate (e pensare che Reba e il Lupo Mannaro sono pieni di potenzialità!) ma lo stesso Lecter è una figurina all'interno della quale Anthony Hopkins sta stretto e si muove preda della volontà di renderlo molto più cattivo e molto meno affascinante. Dimenticato un Edward Norton dalla terribile tinta bionda, gli unici attori che spiccano davvero all'interno del nutrito e famoso cast sono Ralph Fiennes, che però era molto più inquietante in Spider e qui è penalizzato da un doppiaggio fesso, e una Emily Watson magnetica, che compensa al difetto fisico del suo personaggio con una sicumera tenerissima. Insomma, avendo rivisto Red Dragon dopo quasi venti anni capisco perché del film mi era rimasto poco, tranne un paio di vividi ricordi di un tatuaggio particolarmente ardito accompagnato all'unica scena davvero al cardiopalma dell'intera pellicola. Non male per una serata davanti alla TV senza troppe pretese, ma i veri capolavori sono altri, anche senza l'ausilio di cast grandiosi.
Del regista Brett Ratner ho già parlato QUI. Anthony Hopkins (Hannibal Lecter), Edward Norton (Will Graham), Ralph Fiennes (Francis Dolarhyde), Harvey Keitel (Jack Crawford), Emily Watson (Reba McLane), Mary-Louise Parker (Molly Graham) e Philip Seymour Hoffman (Freddy Lounds) li trovate invece ai rispettivi link.
Anthony Heald ha interpretato il Dottor Chilton già ne Il silenzio degli innocenti (nel caso non fosse stato disponibile si era già pensato di chiedere a Tim Roth), che vedeva nel cast anche Frankie Faison, sempre nel ruolo di Barney (come anche in Hannibal); l'attore ha anche partecipato a Manhunter- Frammenti di un omicidio, il primo adattamento del romanzo Red Dragon. Michael Jackson, grande amico di Bett Ratner, avrebbe voluto il ruolo di Francis Dolarhyde (ruolo offerto invece a Paul Bettany, che ha rinunciato per partecipare a Dogville, ma tra gli altri papabili attori c'erano persino Sean Penn e Nicolas Cage) mentre Frank Langella ha doppiato il Drago ma il monologo registrato dall'attore alla fine non è stato utilizzato. La prima scelta per il ruolo di Will Graham era invece Ethan Hawke (al quale si sono aggiunti Matt Damon e Jeremy Renner), mentre per Freddy Lounds si pensava persino a Jack Black; nel toto-registi è spuntato il nome di Michael Bay. Nonostante sia uscito dopo Il silenzio degli innocenti e Hannibal, Red Dragon è cronologicamente collocato prima ed è il remake di Manhunter - Frammenti di un omicidio; se il film vi fosse piaciuto vi consiglio di recuperare tutte e tre le pellicole e di aggiungere, per completezza, Hannibal Lecter - Le origini del male e la serie Hannibal. ENJOY!
Ho avuto le stesse impressioni quando l'ho visto anni fa e non ho più voluto rivederlo per non sciupare il ricordo di un Silenzio Degli Innocenti insuperabile.
RispondiEliminaNon lo sciupa il ricordo, tranquillo! Basta riguardare Il silenzio degli innocenti per rendersi conto che nulla potrà mai offuscarne il ricordo.
EliminaRimasto sempre impresso, la prima volta che lo vidi ne rimasi sconvolto, seppur meno che con Il silenzio degli innocenti, comunque Fiennes per me qui lo è inquietante.
RispondiEliminaFiennes è una delle cose migliori del film, sicuramente meglio di un Anthony Hopkins già un po' "macchietta".
EliminaA me è piaciuto , visto al cinema e pure Hannibal me piaciuto.
RispondiEliminaHo recuperato Manhunter e in quel film , la figura di Lecter è quasi una comparsa.
Ricordo che Red dragon o Il delitto della terza luna come credo sia arrivato con tale titolo la prima volta in Italia è stato il primo libro che ho preso di Harris senza sapere manco chi fosse e prima ancora del successo post “ Silenzio..” con il defunto ormai “ Club degli editori” .
E ricordo ancora la copertina che mostrava il bellissimo drago tatuato su una schiena , peccato averlo perso negli anni.
Ciao Erica
Ciao!
EliminaRicordo che all'uscita al cinema era piaciuto molto anche a me; purtroppo, a differenza del Silenzio degli innocenti, patisce il peso degli anni oltre che il confronto.
Io i libri li ho letti tutti dopo aver visto i film invece.
"Red Dragon" per me è molto inferiore a "Hannibal", lo è anche il romanzo di partenza, ma se nel film di Scott l'estetica la fa da padrone in questo adattamento di Ratner non si salva quasi nulla se non i suoi interpreti. Per me è appena accettabile. "Manhunter" che è tratto dallo stesso libro, che però lo adatta con molte più libertà, sta su di un altro pianeta, rivisto non molto tempo fa sembra meno datato di questo.
RispondiEliminaManhunter dovrei proprio riguardarlo, chissà se si trova su Prime, tempio dei film belli, vecchi e mai dimenticati :)
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