venerdì 7 gennaio 2022

Spider-Man: No Way Home (2021)

Finalmente domenica sono andata a vedere Spider-Man: No Way Home, diretto nel 2021 dal regista Jon Watts, dopo un'attesa di quasi un mese dovuta alla gente folle che si è riversata a frotte in sale, come quella savonese, dove le regole anti-covid, prima dell'obbligo di portare la FFP2, erano pura utopia. Vediamo un po' se è valsa la pena attendere!


Trama: dopo che Mysterio ha rivelato al mondo l'identità di Spider-Man, la vita di Peter Parker e dei suoi amici è diventata un disastro. Il ragazzo decide quindi di chiedere aiuto a Doctor Strange per cancellare la memoria delle persone ma ovviamente l'incantesimo va storto...


Sì, ne è valsa la pena. Non sono di quelle che definiscono i film Marvel dei capolavori, anche perché salvo pochissimi casi li ho tutti dimenticati ad una settimana dalla visione, ma No Way Home ha davvero il suo perché e oserei dire (ma, come avete letto, non sono granché affidabile) che è una delle poche pellicole del MCU a curare veramente il personaggio protagonista, facendolo evolvere e crescere tra gioie e dolori; non so se è un paragone da fare, anche perché i Potterhead sono più micidiali dei fan del MCU, ma l'evoluzione del personaggio Spider-man interpretato da Tom Holland mi ha ricordato i romanzi di Harry Potter, dove i primi due erano libri per bambini semplici e principalmente ironici, poi dal terzo in poi i toni si sono fatti più cupi e i protagonisti più complessi e problematici. A costo di privare della freschezza il Peter Parker di Holland, credo sia questa la strada da seguire per elevarlo dal novero di eroi "cazzari" i cui problemi durano il giro di un film, sepolti da una salva ininterrotta di battute e siparietti esilaranti, perché, se ci pensate, il Bimbo Ragno del MCU finora ha avuto vita molto facile: è entrato di diritto nella squadra di eroi più forti della Terra, preso subito sotto l'ala potente di Stark, che lo ha fornito di ogni tipo di gadget, e dopo la morte dell'adorato Tony ci hanno pensato Happy Hogan e Nick Fury a far sì che a Peter non mancasse nulla. A fare cerchio attorno alla sua identità segreta, oltre ai due pesi massimi, c'erano anche l'adorata zia May, l'amico fraterno Ned e la fidanzata MJ, cosa che ha sempre consentito a Peter di vivere come un'adolescente normale ma anche come supereroe, una fortuna che credo non sia mai toccata a nessun ragazzino di nessun fumetto, film o cartone animato, e tutte queste cose combinate hanno fatto sì che Peter Parker diventasse una sorta di ragazzino viziato, dolce e carino quanto volete ma comunque privo di una dose di durezza e indipendenza tali da renderlo un supereroe consapevole e responsabile, e questo viene sottolineato parecchie volte nel corso di No Way Home, che sbatte in faccia al protagonista fin da subito una situazione dalla quale il ragazzo non potrebbe mai fuggire da solo, senza essere "paraculato" a più livelli. 


Purtroppo, sarà proprio questa consapevolezza di avere sempre e comunque le spalle coperte che causerà il casino cosmico che ha fatto bagnare il 90% dei nerd del pianeta e che ha trasformato No Way Home in un vero e proprio evento, rendendolo più ricco, intrigante e anche piacevole da guardare, non posso negarlo. Giocherò a carte mezze scoperte senza fare troppi spoiler, tanto ormai il film lo avranno visto tutti (ma, se non l'avete ancora fatto, evitate l'infoporn con tutti i nomi degli attori coinvolti) e il mio blog ormai è meno letto di Grand Hotel, dicendo che rivedere certi volti è stato come riavvolgersi in una calda coperta, souvenir dei bei tempi in cui i cinecomics erano ancora appannaggio di poche case di produzione pazze e registi che ci credevano senza omologarsi, un rischio per lo spettatore che apriva il cuore alla speranza e poi rischiava di ritrovarsi tra le mani una mezza ciofeca ma, nonostante tutto, si teneva le urla di dolore nel cuore perché non erano ancora spuntati internet e i maledetti social a dar voce anche alle capre. L'interazione tra i moltissimi personaggi presenti nel film mi è parsa naturale e rispettosa delle personalità dei coinvolti (almeno, di quelli che conoscevo) e se è vero che è sempre divertente vedere Doctor Strange alle prese con quelle che per lui sono fondamentalmente delle inutili minchie di mare a fronte della sua infinita e spocchiosa sapienza, è ancora più vero che un film senza dramma sarebbe nulla e che i signori attori sono pochi ma riescono a nobilitare pellicole ben peggiori di queste: qui, in particolare, c'è un attore che mangia la scena a tutti quelli che si ritrovano a doverla condividere con lui, arricchendo non solo le loro interpretazioni, ma anche le sequenze appena successive alla sua apparizione, nelle quali il fantasma della sua presenza aleggia ancora, impossibile da ignorare. Si piange parecchio in No Way Home e, come ho scritto sopra, è giusto così, perché un po' di cupezza rende i personaggi più complessi e migliori, al di là di tutto il codazzo di gag ed effetti speciali che possono accompagnare le loro avventure.


Questi ultimi elementi, ovviamente, non mancano. Come nei primi due film si cerca di approfondire la vita scolastica e sentimentale di Peter Parker, e ormai il terzetto Holland/Zendaya/Batalon è talmente affiatato che viene da pensare che i tre siano molto amici anche fuori dal set, inoltre a Batalon è richiesto di alleggerire un po' le atmosfere fungendo da elemento comico. In questo caso, gli sceneggiatori sono riusciti a tenersi in ottimo equilibrio senza sconfinare nella farsa e anche a gestire le fila di una storia comunque assai complessa a livello di continuity senza troppe sbavature (non chiedetemi lumi in merito, mi mancano pezzi di puzzle. Fate come se doveste guardare Tenet, godetevelo e non fate domande). Passando agli effetti speciali, io ho un debole per la magia di Strange e per la sua dimensione specchio, ho dunque trovato l'intera sequenza di combattimento tra lui e Spider-Man assai entusiasmante vista su grande schermo, oltre ad avere ovviamente apprezzato lo showdown finale, chiaro e dettagliato nonostante l'abbondanza di personaggi e poteri coinvolti, e la scena centrale del film, dove Spider-Man viene messo di fronte ai suoi limiti nel modo più violento e tragico possibile. Non riesco, al momento, a prevedere che direzione prenderanno le avventure di Spider-Man (e nemmeno dell'MCU vista la graditissima guest star che compare a un certo punto!!), soprattutto visto che è il Dottor Strange il fulcro delle anticipazioni post-credit, ma se l'ex Bimbo-Ragno dovesse tornare in futuro tornerò al cinema a fargli compagnia perché ormai ho cominciato a volergli molto bene, nonostante le dichiarazioni scellerate del minchietta che lo interpreta. 
 

Del regista Jon Watts ho già parlato QUITom Holland (Peter Parker/Spider-Man), Zendaya (MJ), Benedict Cumberbatch (Doctor Strange), Jon Favreau (Happy Hogan), Jamie Foxx (Max Dillon/Electro), Willem Dafoe (Norman Osborn/Goblin), Alfred Molina (Dr. Otto Octavius/Doc Ock), Benedict Wong (Wong), Tony Revolori (Flash Thompson), Marisa Tomei (May Parker), Andrew Garfield (Peter Parker/Spider-Man), Tobey Maguire (Peter Parker/Spider-Man), Angourie Rice (Betty Brant), Martin Starr (Mr. Harrington), J.K.Simmons (J. Jonas Jameson), Rhys Ifans (Dr. Curt Connors/Lizard), Charlie Cox (Matt Murdock) e Tom Hardy (Eddie Brock/Venom) li trovate invece ai rispettivi link. 

Jacob Batalon interpreta Ned Leeds. Hawaiano, ha partecipato a film come Spiderman: Homecoming, Blood Fest, Avengers: Infinity War, Avengers: Endgame e Spiderman: Far From Home. Ha 26 anni. 


Thomas Haden Church interpreta Flint Marko/L'uomo sabbia. Americano, ha partecipato a film come Il cavaliere del male, Sideways, Spider-Man 3 e Hellboy. Ha 62 anni e due film in uscita.


La trama del film, che avrebbe dovuto riprendere una delle scene post-credits di Far From Home, quella in cui si scopre che i Maria Hill e Nick Fury della Terra sono in realtà degli Skrull mentre il vero Fury è nello spazio, è stata completamente cambiata per poter realizzare la mini-serie Secret Invasion, che dovrebbe uscire quest'anno. Nell'attesa che ciò, accada, se Spider-Man: No Way Home vi fosse piaciuto recuperate Spider-Man: Homecoming, Spider-Man: Far From Home, Doctor Strange, la serie Wanda/Vision (peraltro molto ma molto carina), Shang Chi e la leggenda dei 10 anelli... e poi armatevi di santa pazienza vintage con Spider-Man, Spider-Man 2, Spider-Man 3, The Amazing Spider-Man e The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro, mentre potete serenamente evitare quella cacca fumante di Venom e, ovviamente, Venom 2. ENJOY!

12 commenti:

  1. Non mi hanno mai entusiasmato i film di Holland, ma li ho sempre trovati freschi e carini. Questo per me, né carne né pesce, furbissimo e autocelebrativo, è una sorta di puntata dei Pokemon che punta tutto sull'emotività di una parte del cast. Gli si vuol bene, ma io l'ho trovato parecchio bruttino.

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    1. Una puntata di Pokémon? Sarà che non vedo la serie da molto tempo ma mannaggia, a un paragone così ardito non sono arrivata neppure io! Quanto al brutto... la Marvel ha fatto davvero di peggio!

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  2. Abbiamo appena visto Venom 2, penso che sia uno dei pochi film a cui abbiamo dato un'insufficienza :D Di attori che "mangiano la scena" ce n'erano almeno 2, secondo me...comunque sono molto curioso di vedere quale sarà il futuro di questo Spider-Man nell'MCU

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    1. Io Venom 2 l'ho direttamente saltato. Dopo l'orrore del primo non potevo proprio farcela.

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  3. Visto oggi, mi è piaciuto parecchio, devo dire che un po' l'effetto Amarcord, un po' l'effetto "tira dentro tutti" già iniziato su Hawkeye mi ha preso per benino, alla fine mi ci sono divertito molto.

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  4. Devo ancora vederlo, ma lo vedrò, perciò ho saltato il tuo rischio di spoiler. Comunque io i primi due Harry Potter, di Columbus, li preferisco di gran lunga a quelli successivi sempre più dark.

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    1. Io in realtà mi riferivo più ai libri di Harry Potter. I film, salvo i primi due, li ho apprezzati meno di quanto pensassi.

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    2. Il terzo abbastanza, è l'unico, assieme ai primi due, che ricordo ancora. Poi da lì in poi secondo me c'è stato un crollo e il peggiore è Il principe mezzosangue. Ovviamente, gli ultimi due sono stati un evento e non gli si può voler male.

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  5. Visto pure io e ammetto che molte cose di questo film non funzionano e quando funzionano potrebbero andare meglio, ma finalmente il personaggio ha una sua parabola, un percorso che se non appassiona per lo meno lo rende interessante. Se nei primi due Spider-Man con Tom Holland la palpebra calava, qui ritmo, azione e storia corrono per non lasciare tregua e arrivare alla fine divertiti. Direi un notevole passo in avanti.

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    1. Sarà che io li ho sempre visti solo al cinema, senza poi recuperarli in TV o simili, la palpebra non mi è mai calata coi film del Bimbo Ragno, ma questo, nonostante macroscopici problemi a livello di trama, è probabilmente il migliore dopo Homecoming.

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