Buon lunedì a tutti! Dopo due notti matte e disperatissime, gatta Sandy ha scelto proprio questa per dormire fino alle 5, facendomi perdere la serata degli Academy Awards. Poco danno. Quest'anno il mio tifo da stadio era ai minimi storici e le uniche due cose che m pento di non aver visto sono John Cena ignudo e l'esibizione di Ryan Gosling sulle note di I'm Just Ken, per il resto direi che questa sia stata una delle edizioni più "educate" e prevedibili di sempre, almeno a livello di premi. Sarà, infatti, molto facile scrivere il post visto che un film ha vinto praticamente tutto... ENJOY!
Come ampiamente previsto, Oppenheimer ha vinto la statuetta come miglior film e Christopher Nolan quella come miglior regista. L'esito era scontato fin dall'uscita della pellicola: stavolta il regista britannico ha unito la sua indiscutibile tecnica a una storia universale, perfetta per il periodo storico, realizzando un film evento che, diciamolo senza paura, ha sfruttato anche l'antagonismo verso Barbie, uscito ridimensionato e sconfitto con una cattiveria tale da chiedermi cos'abbia fatto di così male all'industria cinematografica. Oppenheimer si porta a casa altri cinque Oscar. Uno, scontatissimo, per Cillian Murphy come miglior attore protagonista (perfetto, non discuto assolutamente, ma posso comunque spendere una lacrima per Paul Giamatti?), uno per Robert Downey Jr. (avrei preferito il collega Mark Ruffalo ma ogni premio dato a Robertino è cosa buona e giusta) e tre premi "tecnici", il doveroso miglior colonna sonora e i più discutibili miglior fotografia e montaggio, che io avrei dato rispettivamente a El conde e Anatomia di una caduta.
Altro Oscar ampiamente prevedibile e doverosissimo è stato quello ad Emma Stone come miglior attrice protagonista in Povere creature! A chi ha non ha dormito per giorni pensando a un colpo di mano di Lily Gladstone ricordo che Scorsese è stato snobbato per film molto migliori della sua ultima opera, quindi un po' di realismo ci stava, su. L'ultimo film di Lanthimos partiva stra-favorito ma, tolto l'oscar alla strepitosa Stone, alla fine si è "limitato" ad ottenere riconoscimenti per gli spettacolari costumi, l'interessantissimo trucco e parrucco e le altrettanto splendide scenografie (anche se avrei preferito che il premio andasse a Barbie, visto tutta la vernice rosa consumata).
Vince l'Oscar come miglior attrice non protagonista Da'Vine Joy Randolph. Quest'anno non c'era nessun'attrice che mi ispirasse per la categoria, quindi una vale abbastanza l'altra. Auguro alla vincitrice di non fare la fine di molte altre sue colleghe esordienti, finite nel dimenticatoio dopo la brillante carriera promessa dalla statuetta.
Comunque la prossima volta scegli un altro abito, please
Anatomia di una caduta vince la miglior sceneggiatura originale lasciandomi molto soddisfatta. E' l'unico premio andato a un film partito favoritissimo, ma meglio che rimanere a bocca asciutta.
La miglior sceneggiatura non originale è andata a un film che, a me personalmente, ha detto proprio poco ma che ha fatto sfracelli in patria, American Fiction. Forse non era il mio genere, ma era quello che meno preferivo tra tutti i candidati. Meglio questo che altri premi per cui era in lizza, per carità.
Mi dispiace per i patrioti, ma sono molto contenta che l'Oscar per il miglior film straniero sia andato a La zona d'interesse, uno dei pochi film di quest'anno ad avermi convinta in toto, che giustamente porta a casa anche l'Oscar per il miglior sonoro, tratto distintivo e fondamentale della pellicola.
Travolge, giustamente, lo strapotere dell'animazione americana l'ultima opera di Miyazaki sensei, Il ragazzo e l'airone. Sono curiosissima di vedere Il mio amico robot ma, nel frattempo, gioisco per lo Studio Ghibli e il suo fondatore (che, conoscendolo, avrà gettato già la statuetta nel bidone della rumenta).
Siccome il sensei non era presente, è giusto postare della figaggine |
Infine, riassumo quell'altro paio di premi "tecnici" andati ad altre pellicole. Godzilla -1.0, che purtroppo non ho visto, vince l'Oscar per i migliori effetti speciali. Barbie, alla fine, ha vinto solo la miglior canzone originale, purtroppo non I'm Just Ken come avrei voluto ma What Was I Made For? (oh, ma mai una gioia, eh). Aggiungo, come ogni anno, quelle categorie di cui non ho assolutamente conoscenza, tranne che per lo spettacolare La meravigliosa storia di Henry Sugar, giustamente vincitore del premio come miglior corto: 20 Days in Mariupol Miglior Documentario (mi è bastato il trailer per sentirmi male e piangere, vi credo sulla fiducia), The Last Repair Shop come Miglior Corto Documentario e War Is Over! come Miglior Corto Animato. Vi lascio con tre foto meravigliose e vi dico che da domani, per fortuna, torno a recuperare horror e affini, ma le recensioni a tema Oscar vi accompagneranno, ahivoi, per moltissimo tempo ancora!
Quando a Venezia non venne assegnata la coppa Volpi alla Stone per regolamento mi dissi che si sarebbe rifatta con gli Oscar; poi però ho visto il film di Scorsese (non il suo migliore) e sono rimasto folgorato dalla Gladstone, da quel suo sguardo dolce e malinconico che riusciva a raccontare la fierezza e la rassegnazione della Nazione Osage in ogni inquadratura (a questo punto credo che non sia stato solo Fazio a non capirlo però, durante l'intervista a Scorsese a ctcf non una parola sulla Gladstone: e daje invece che il regista italo americano sottolineasse in ogni risposta la grande interpretazione della'attrice ma... niente per in Nostro c'erano solo Di Caprio e De Niro). Premesso che non ho visto Maestro (e per me la Mulligan sta su un piedistallo) e molti dei film solo doppiati per me resta un'indecenza la mancata vittoria della Gladstone. Insomma, Oscar a quella ciofeca di American fiction (ma probabilmente siamo solo noi di questo blog a non aver apprezzato il film, la sceneggiatura è di un infantilismo disarmante) perché una spruzzata woke non si rifiuta mai? e poi... Per paura della troppa inclusione escludi proprio chi dovevi includere tra le premiate (non so spiegarmelo)? La vittoria di Oppenheimer è anche la vittoria della Universal (e di Nolan) sulla Warner (con la quale il regista aveva chiuso i rapporti in polemica) e dell'imponenza artistica e stilistica sul kitsch oltremisura barboso di Barbie. Se chi pensa che Hollywood abbia fatto pace con se stessa perché ha premiato un'attrice (bravissima, sia chiaro) che si spoglia in un film femminista beh, le buone pratiche nascondono sempre cattiva coscienza. E - sveglia - Povere creature! non è un film femminista!
RispondiEliminaVabbé ma Fazio lo lascerei perdere, non ho mai avuto grande apprezzamento per costui, quindi figuriamoci se prendo per buono quel che pensa in campo cinematografico. Per il resto, a me l'Oscar alla Stone è parsa una scelta perfetta, fermo restando che la Gladstone mi è piaciuta tantissimo; a volte, negli Oscar, è anche questione di furbizia e politica, se l'avessero candidata come Non Protagonista probabilmente l'Oscar sarebbe stato suo. Su American Fiction sai come la penso!
EliminaAnch'io, contenta per Emma che è stata davvero brava ma la mia favorita era la Gladstone, ho trovato nella sua interpretazione il garbo e la profondità. Credo che anche la categoria 'attrice protagonista ' non l'abbia aiutata. Nel film di Scorsese è lei la protagonista? Un po' ambigua la cosa....
RispondiEliminaNon conosco i fatti: perché Scorsese viene snobbato da sempre?
Premi tutto sommato distribuiti con equilibrio rispetto ad edizioni passate. Quest'anno c'erano buone pellicole in gara ma ho dispiacere per Barbie.
La notte degli Oscar più veloce rispetto agli anni passati mi è piaciuta e ci sono stati momenti di vera commozione. Persino il cane di Anatomia è stato premiato, bellissimo oltre tutto, gli manca solo la parola. Ciao!
Perché Scorsese è stato candidato mille volte per dei capolavori e ha vinto solo per The Departed che, per carità, è bellissimo, ma non a livelli di altri film da lui realizzati. E Silence, il suo film più particolare, non è stato praticamente considerato.
EliminaParlo come Verdone :)
RispondiEliminapunto 1) la Gladstone nel film di Scorsese NON è protagonista, quindi già la nomination è di per sè anomala. E' un dato oggettivo.
punto 2) non stravedo per Emma Stone (e penso che non meritasse l'Oscar per La La Land) ma la sua Bella è un personaggio meraviglioso, di cui ci ricorderemo per un pezzo, mentre la Gladstone in quasi quattro ore non cambia mai espressione facciale e non si accorge che le stanno sterminando la famiglia... più che dolce e malinconica mi sembra un po' ritardata (nel film, ovviamente)
punto 3) la sceneggiatura di American Fiction era la più intelligente e meglio scritta di tutti e dieci i film in gara
su, forza, meniamo le mani! :D
Possiamo definire la Gladstone coprotagonista? Dopotutto il confine è incerto. Samuel L. Jackson venne candidato come non protagonista per Pulp fiction ma davvero spettava a Travolta la candidatura a protagonista?
EliminaLa Stone fa una grande interpretazione ma Bella Baxter è un personaggio monodimensionale che non ha evoluzione mentre la Gladstone solo con lo sguardo riesce ad esprimere tutta una screziatura di sentimenti che il suo personaggio richiede e che a Bella, per scelta di scrittura, difettano (anche per questo, e non solo, a breve ci dimenticheremo di Povere creature!). Insomma il personaggio della Gladstone era più complesso per questo avrebbe meritato la vittoria.
Resto della convenzione che la sceneggiatura di American fiction sia infantile, banale; a parte una bella riflessione verso il finale (il confronto del protagonista con l'autrice afroamericana) e qualche trovata (far convivere sullo stesso piano, anche stilistico, realtà e fiction) il resto della sceneggiatura è solo caricaturale. The Holdovers (tra le originali) che sa essere ironica senza farsi ridicola e poi drammatica senza cadere nel patetico è quello che ha provato a fare ma senza riuscirci American fiction. Naturalmente questo è il mio punto di vista.
1) e 2) Come ho scritto in un commento più su, a volte è solo questione di furbizia/politica. La Gladstone, per quanto fondamentale per la trama di Killers of the Flower Moon e, a mio avviso, perfetta e carismatica nel suo umile e dolente sguardo (secondo me si accorge eccome. Ma non ha mezzi per difendersi, né volontà di affrontare l'errore peggiore della sua vita, forse per senso di colpa) avrebbe avuto molte più chance come Non protagonista, soprattutto in un anno in cui la Stone ha praticamente offerto l'interpretazione della vita, DIVENTANDO il film. E' andata male, ma non per colpa della Gladstone, e comunque l'Oscar a Emma Stone per me ci sta.
Elimina3) Sposo il punto di vista di Alessio, in questo caso. E aggiungo che, in America, molti lettori del romanzo da cui è tratto si sono lamentati per la faciloneria con cui è stata trasposta un'opera molto complessa a livello di temi. E' uno dei motivi per cui dovrei leggerla, tra l'altro.
Il mio era un commento un po' provocatorio, sennò che gusto c'è?
EliminaE' ovvio che ognuno resta della sua opinione, gli Oscar "servono" giusto per dibattere un po', per fare un po' di polemica... ;)
Però, consentitemi, e poi la chiudo qui giuro, come si fa a dire che il personaggio di Bella Baxter è "monodimensionale" e non evolve??? E' proprio l'evoluzione di Bella, da ragazzina col cervello di neonata a giovane donna consapevole di sè, del suo corpo e dei suoi diritti, a rendere il suo personaggio indimenticabile! Il film "segue" Bella, la accompagna nella sua crescita interiore e ne celebra la sua indipendenza, che si è conquistata da sola. Più evoluzione di questa!
Mai detto che Bella non evolva, nella "recensione" avevo solo parlato della facilità con cui le viene consentito di fare esperienze, quindi vi lascio a discutere tra uomini :P
EliminaDato che qui 8e non solo qui!) si sta parlando molto del mancato Oscar a Lily Gladstone e dell’opportunità o meno di candidarla come migliore attrice protagonista mi sono documentato e ho scoperto che per quanto riguarda le regole dell’AMPAS “la decisione se un ruolo sia da protagonista o da non protagonista” spetta ai “membri del ramo” dell’Academy “al momento della votazione” per le candidature, dunque ai 1336 attori e attrici della stessa AMPAS sui circa 10000 membri. Il minutaggio in scena perché si entri in una delle due categorie è importante ma non determinante (la Gladstone ha 56 minuti, solo nove in più di De Niro ma ben 53 meno di Di Caprio) e spesso entrano in gioco altri fattori come la centralità del ruolo e - soprattutto - di fatto, sono infine le produzioni a indirizzare la scelta di categoria (tenendo in mente che il ruolo da protagonista e di conseguenza anche l’eventuale statuetta è ben più prestigiosa del supporting role e che per quel che riguarda il film di Scorsese in pre-produzione la sceneggiatura era stata modificata al fine di rendere più centrale la Mollie della Gladstone e così il punto di vista Osage: inevitabile che ci si indirizzasse sul leading). Per quanto riguarda la sconfitta della Gladstone (o vittoria della Stone) possono aver influito diversi fattori: secondo Daniel Joyaux, il dopo #OscarsSoWhithe del 2016 che ha spinto l’Academy a rinnovarsi (oggi le donne rappresentano il 45% dei membri e le minoranze un terzo) portandola anche a internazionalizzarsi, evidentemente il soggetto forte del film per questa rinnovata composizione è sentito meno (a riprova del fatto Joyaux fa notare come anche ai BAFTA, la cui giuria ritiene sovrapponibile a quella degli Oscar, non solo la Gladstone ma lo stesso Killers of the Flower Moon ha snobbato). Non marginale anche l’atteggiamento degli ultimi anni dell’Academy che è diventata meno propensa a consegnare la vittoria a una storytelling (la Gladstone sarebbe stata la prima nativa insignita del premio) per tornare a guardare maggiormente al risultato artistico e alla performance; e dopo Venezia non si è detto altro che la Stone di Povere creature! aveva “offerto l’interpretazione della vita” (uso le parole di Erica): e questo risultato hanno premiato.
RispondiEliminap.s. non credo che Bella evolva, magari mi permetto di scrivere la mia tra commenti di Povere creature!
Grazie mille per le informazioni, che non conoscevo, e per avere fatto chiarezza sull'annosa questione protagonista/non protagonista. Credevo fosse "solo" legata alla spinta delle case di produzione ma evidentemente c'è anche altro, dietro.
EliminaMa guarda, meglio prevedibile che non con premi dati a caso...
RispondiEliminaMa certo. Qualcosina in meno a Oppenheimer, per quanto mi riguarda, ci stava!
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